Intorno alle compagnie telefoniche giravano truffe per miliardi. Ed io aggiungo: non solo
Quando mi permettevo di dire che affidare, sia pure un semplice “libro dei sogni” governativo post COVID 19 ad un manager formatosi sostanzialmente ed esclusivamente nel mondo della telefonia (in quel caso VODAFONE) non sarebbe stata una scelta rassicurante, intendevo dire (ed oggi lo ribadisco) che quel mondo è un non luogo di formazione strategico finalizzato al bene della collettività ma, viceversa, crogiolo di ogni più diversa e fantasiosa soluzione per vendere, vendere, vendere telefonini e o un loro smodato uso. Anche con modalità illecite.
Il settore telefonico, nei decenni, ha evidenziato uno degli ambienti di lavoro più esposti alla corruzione, al malaffare, alla degenerazione della diffusione dei dati privati dei cittadini. Una pessima scuola e lo sapevano tutti quelli che, negli anni, si fossero interessati seriamente di processi formativi e di politiche commerciali legate alla crescita di quel business. Finisce con la SIP/STET (anche quella INTERNATIONAL) la qualità e si passa ad altro. Da quel momento in poi (per farmi capire e datare la degenerazione si deve partire dallo spartiacque BLU di Giancarlo Elia Valori ed altri) si può affermare che, tranne rarissime eccezioni (ad esempio Piero Celli o Franco Bernabè), intorno alla telefonia sono girati i “peggiori”. Anche i più grezzi e squalificati dal punto di vista culturale se solo si pensa a mister Luca Luciani (pagato con le vostre bollette 800.000,00 euro l’anno quando diceva cazzate) rimasto famoso per aver magnificato, davanti alla forza lavoro commerciale Telecom (migliaia di venditori in convention) la vittoria di Napoleone a Waterloo. E non vi dico quando, sempre alla faccia vostra, il suddetto Luciani si beccò, in uscita dalla Tim, 5,1 milioni di liquidazione. Brutta gente questi dirigenti formatisi nella telefonia quasi come gli agenti immobiliari e gli assicuratori. Ad un passo dai lenoni e di quelli del tipo “pronti a tutto”. Perché anche tra i papponi ci sono quelli pessimi.
Di cosa vi stupite pertanto quando vi raggiungono informazioni che i cittadini venivano ingannati dalle maggiori compagnie telefoniche? Truffatori sfrontati tanto che provavano perfino a fottere il Procuratore di Milano, Francesco Grieco, che oggi li fa indagare.
E questa volta (e mi scuso con i truffati) giravano solo trucchi per prelievi illeciti! Immaginate che un tempo, sempre intorno agli stessi ambienti (non certo quindi specchiati luoghi di processi di formazione manageriale dove andare a pescare gli strateghi per rilanciare un Paese smarrito) ci scappavano morti e si era dediti allo spionaggio internazionale. E non mi riferisco alle solite intercettazioni abusive.
Oreste Grani/Leo Rugens