La questione Cina-USA e non solo
Se fossi in voi mi porrei il problema dello scollamento tra economie reali e quotazioni nelle borse. Oltre che le montagne russe a tutti evidenti. A questo dato artificioso aggiungerei la preoccupazione di come stiano messe male le relazioni tra i due veri colossi del Pianeta: Cina e USA. Se si ha a cuore l’umanità nel suo insieme questa tensione non è di buon auspicio. Ieri il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, cioè uno che conta, ha sottolineato questo stato di tensione e lo ha fatto quasi ad indicare un pericolo grave quasi come i danni della pandemia. Questa è una mia classificazione ed un mio accostamento.
Terrei d’occhio quindi il deteriorarsi dei rapporti tra CINA e USA alla luce di quanto accadrà negli Stati Uniti in vista delle elezioni di novembre p.v. Se uno volesse veramente misurarsi con scenari complessi dovrebbe provare a capire (e a predire) quale sarà la politica estera statunitense sia nel caso di conferma di Trump alla Casa Bianca che di una vittoria democratica. Noi di questi tempi (anzi un po’ prima perché era il…) sposammo la tesi che Trump avrebbe sconfitto la signora Clinton e ci prendemmo. Era difficilissimo, a quella data, centrare la previsione. Oggi sarebbe troppo facile scegliere la sconfitta di Trump. A prescindere dallo spegnersi della meteora (questo comunque ragionevolmente accadrà), il groviglio lasciato da questa nuova atipica “guerra fredda” è la vera cattiva eredità che le nuove generazioni (i vostri figli e nipoti) del Pianeta dovranno saper affrontare. Grovigli resi più difficili da sbrogliare in quanto immersi metaforicamente in un brodo bollente costituito dalla pandemia in essere (e con questo ho detto la mia rispetto alla virulenza e la durata) e il fattore climatico mai risolto. Anzi mai affrontato. Più una decina di scenari bellici (dove si usano le armi per dirimere le questioni geopolitiche) che sembrano non interessare più nessuno. Il tutto alla luce di una assenza di classi dirigenti capaci di misurarsi con la complessità. E non parlo certo della nostra Italietta (ormai pronta ad essere lasciata nelle mani di un posteggiatore abusivo), ma dell’intero Pianeta.
Dal crollo del Muro di Berlino (ad alcuni ancora sembra un avvenimento da capire nelle sue conseguenze) fino almeno alle Due Torri (fatte crollare) nel mondo sono scoppiati decine di conflitti armati che in un modo o nell’altro non trovano certo soluzione. Anzi. Chi vivrà nei prossimi anni (e molti di voi saranno costretti, bene o male, a farlo) si dovrà porre il quesito vitale di come fare a contribuire o meno ad un altro mondo possibile. O a lasciare che questo caos si rafforzi. Per caos intendo anche un luogo articolato dove sempre più persone provano a dire basta ma la loro voce, sia pure apparentemente in sintonia con milioni di altre, non cavano un ragno dal buco rispetto al loro “Basta“. Più alcune centinaia di milioni di individui (in Italia almeno metà degli 11 milioni di elettori del M5S si illudeva di essersi organizzato per dare sostanza al proprio “Basta”) cercavano di elaborare comportamenti utili ad impedire che il mondo si trasformasse sempre di più in merce, e più questi desideri venivano catturati e usati da bande di furbi speculatori. Ancora una volta fa testo la nostra Italietta che ha visto il capo indiscusso (Luigi Di Maio) di un tale processo dissipativo venir premiato con la massima responsabilità di un Governo che volesse essere evoluto ed adeguato alla contemporaneità, cioè con il Ministero degli Esteri.
Come vedremo fenomeni complessi quali l’epidemia in essere, se non sarà gestita (e come potrebbe accadere ad osservare il balletto che si compie intorno all’OMS?), genererà ulteriori povertà (così è stato per Aids), destabilizzerà l’economia del Pianeta tutto, favorendo altre decine di guerre locali. I miei gatti non si mordono mai la coda e non sono tanto stupidi da farlo. Questa banda di squinternati che sembra aver dato vita ad un consiglio di controllo planetario, non solo evidentemente amano mordersi il loro prolungamento ma alcuni, in chiave autoerotica, succhiarselo.
La pandemia dovrebbe trasformarsi rapidamente in una opportunità (oltre a mostrarsi utile, se sapesse mirare, portandosi via qualche guittarello che si è fatto re) per mettere in moto meccanismi di rotazione di rappresentanze oggi rivelatesi inadeguate. Ma soprattutto nella speranza di non lasciare a cavallo gli stessi inetti quando si dovesse riprendere la discussione dei problemi relativi all’ambiente (il clima con le sue varianti è in agguato), la salute (come si è visto), la supremazia finanziaria, la manipolazione genetica per persone e l’agricoltura, la salvaguardia della diversità culturale a cominciare dallo spazio che lo spirito deve avere rispetto alla materia. Forse l’umanità, dopo migliaia di anni, si trova ad un bivio. Forse, paradossalmente, siamo alla fine dell’età oscura.
Oreste Grani/Leo Rugens
SE SONO QUELLO CHE IL 16 MAGGIO 2016 HA PREVISTO L’ELEZIONE DI DONALD TRUMP…
Forte dell’essere stato (così sembra) l’unico blogger d’Italia ad aver formulato, sin dal 16 maggio 2016, la previsione della vittoria (a quella data mi appariva ormai certa alla luce di quanto stava avvenendo nel Partito democratico) di “Pannocchia Donald Trump”, riprendo il ragionamento solo accennato nel post “HA STRAVINTO TRUMP: NEW YORK NON È L’AMERICA ED EVIDENTEMENTE GLI “EVANGELICI” CHE SI ERANO SCHIERATI DIETRO A LUI LO SAPEVANO – DAVANTI ALLA TRUMP TOWER, A NEW YORK, GLI USA MOSTRANO LA COMPLESSITÀ IMPLICITA NEL DOPO-VOTO “DEMOCRATICAMENTE” ESPRESSO” su cosa sarebbe opportuno riflettere e lo faccio soprattutto alla luce dei grandi cambiamenti che aspettano gli umani che vivono oggi di qua e di là dell’Oceano Atlantico.
Scrivevo quindi, a maggio 2016, che Donald Trump sarebbe divenuto il 45° presidente degli Stati Uniti e sulla base di questa inaspettata (ma meritata) autorevolezza mi permetto di dare altri consigli. A un vecchietto cosa altro può rimanere di “divertente” e “gratificante”? Anche se hanno la forma di bottiglie lanciate disperatamente nell’immenso mare della rete. Dove, appunto, si naviga a vista. Dico questo perché nessuno si era accorto della mia previsione mentre io, a mia volta, mi ero basato su una segnalazione di allerta formulata dalla specialista di cose complesse Stefania Limiti che, fresca di studi sui Kennedy e la CIA onnipresente, aveva evidentemente squarciato il futuro. Lei per prima, a Gennaio 2016, poi questo marginale e ininfluente blog, a Maggio. Pochi ma buoni, mi permetterei di dire.
Come si sono messe le cose dalle parti dell’etilista Junker direi che non ci sbagliamo se diciamo che, a meno di un miracolo che può avvenire solo in quel Gran laboratorio politico del Mondo (passatemi l’esagerazione consolatoria) che è l’Italia ad opera del M5S, l’Europa uscirà dalla Storia e dovrà affidare la garanzia della propria sicurezza alla eventuale benevolenza americana.
L’evoluzione interna agli USA che si è messa in azione con la cacciata dei Clinton e dei loro pupari, urlogisti, antidemocratici, sanguinari sommata alla decadenza dell’Europa monetocentrica costituiranno i parametri essenziali per ogni analisi e previsione sulla geopolitica del XXI secolo. La Cina è un’altra cosa come nei prossimi giorni proverò a dire da vero e maniacale Barone di Munchausen!!!
Se infatti a Washington si dovesse decidere che tutti gli sforzi di comprensione della complessità dovessero essere indirizzati verso il Pacifico e che l’ex Europa se la possono cuccare i russi e il Mediterraneo gli israeliani e i turchi, in Italia difficilmente sapremmo declinare i verbi difettivi che una tale situazione comporterebbe, popolati di opportunisti e di cacasotto come siamo. Fine dell’Europa quindi; fine della Nato, così come la conosciamo; scioglimento di fatto dell’ONU, FAO e compagnia cantando. Tenete conto che, a differenza della Società delle Nazioni che aveva fatto sognare il trionfo del Diritto, le Nazioni Unite sono un baraccone dispendioso e basta.
Anzi è proprio il luogo dove la recita è portata ad essere ridicolmente esasperata senza nessuna possibilità di azioni concrete.
I mondialisti (massoni democratici-progressisti o con aspirazioni alla tirannide oligarchica) stanno arretrando e si stanno preparando a ridefinire le loro reciproche strategie politiche e culturali, prima dello “scazzo” finale previsto tra loro. La frammentazione e i populismi (così li chiamano i profani ignorantissimi) si stanno, in questo brodo di cultura caotico, viceversa, spontaneamente, generando, Paese per Paese, area per area e così, distribuendosi inconsapevolmente quasi ovunque, stanno organizzano di fatto una qualche forma di resistenza alla omologazione del Mondo Intero.
Questa cosa di difficile comprensione (La rivolta) alcuni dicono sia ormai in essere, sia pure osservata, con qualche fastidio, dai potentissimi oligarchi trascontinentali che pensavano che ormai i giochi fossero fatti.
Fastidio e, nei più avveduti, con qualche robusta preoccupazione. Con particolare riferimento a cose tipo il Movimento a Cinque Stelle in Italia (M5S). Movimento che ha resistito a tutte le violenze architettate da Giorgio Napolitano compreso il loden di Monti o gli occhialetti di Letta nipote. Occhialetti insufficienti a salvare “Vedrò” figurarsi se potevano consentire di vedere il sentiero scosceso lungo il quale inerpicarsi con gli italiani fiduciosi alle spalle.
Oggi, esaltato dal successo di previsione sulla “Pannocchia Trump” mi va di affermare che il Vertice Massonico Antidemocratico Sanguinario Ur-logista che aspira alla privatizzazione del Mondo (e un organo che non esiste state tranquilli da me inventato di sana pianta), sembra incredibile (e certamente lo è), teme solo che insorgano ovunque strutture organizzative politico-culturali, dal basso, tipo M5S. Cazzate degne di questo marginale ed ininfluente blog. Ma se sono quello che il 16 maggio 2016 dava per certa la vittoria di Donald Trump, io un pensierino sulle mie “cazzarate” lo farei lo stesso. Cazzarate come quando mi permisi di dire che Bersani in questo Paese non avrebbe mai vinto (e in quel momento sembrava trionfare), o come quando tutti davano per stabile la Tunisia, la Libia, l’Egitto ed io, con pochi altri, avvertivamo che l’apocalisse era imminente.
Oreste Grani/Leo Rugens
Nubi nerissime all’orizzonte, conuna pandemia ancora in corso, pronta a riesplodere a settembre, con la riapertura delle scuole, mentre gli inetti che indegnamente ricoprrono ruoli decisionali sembrano protesi soprattutto a dire ciò che ritengono possa limitare la valanga di insulti su Facebook e Twitter da parte di gente che sostiene di “non poterne più delle mascherine” (una popolazione infantilizzata che rifugge qualsiasi forma di responsabilità).
Ci si rallegra che la fase di emergenza sia ormai alle spalle, ma, a quanto pare, il peggio deve ancora venire (e durerà anni).
https://www.ilsole24ore.com/art/allucinazioni-e-psicosi-l-amara-eredita-covid-19-ADDv2hc
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