Freno le dita e non faccio il nome dello stronzo di turno

Corsi taroccati? Elicotteri? Cybersecurity? Regione Lazio? Frodi fiscali? Un minestrone mefistofelico dove mancano solo le code di rospo è poi c’è tutto. Ucci ucci sento odor di legami carsici illecitucci. Legami che, ben investigati, potrebbero portare anche a capire, di sguincio, perché, ad esempio, sentendosi a suo agio, uno come lo stretto collaboratore di Nicola Zingaretti, Maurizio Venafro, abbia brigato perché alla Link venisse offerta su un piatto d’argento (se non d’oro) una sede specchietto per le allodoline come quella di cui usufruisce l’inaffidabile università. Come, nella mia semplicità e marginalità, questa puzza la sento io (e da anni) aleggiare intorno alla Link Campus, mi chiedo perché questo odore nauseabondo non lo abbiano sentito anche alcuni che, per vita vissuta e curricula dichiarati, sono da sempre legati agli ambienti dei “servizi”?

A voi sembra normale che personaggi ormai fattisi vecchi a spese dello Stato (in un moto perpetuo, fuori e dentro le nostre agenzie di intelligence e dalle nostre partecipate di Stato, tramite ben oliate porte girevoli), siano in realtà tanto stupidi da divenire foglia di fico (o altro?) di un canestro di vipere mortifere come si dimostra sempre di più essere la Link Campus di Vincenzino Scotti? Da oggi oltre alle prese di posizione chiare che abbiamo sempre assunto su questo luogo pericoloso per la sicurezza nazionale (e forse anche di quelli che ad oggi sono ancora i nostri alleati) abbiamo il dovere di porre altre domande al web soccorritore e di farle con fermezza e senza temere minacce dirette o indirette che il bullo di turno potrebbe indirizzarci. Siamo noi quelli imbarazzanti (e pericolosi), da non farci nulla, o lui che si fa magister in quella fogna? Perché per educare (quello sono i master o quello dovrebbero essere cioè un luogo di esempio e formazione oltre che di somministrazione di quattro cazzate razionalizzate) non solo bisogna avere bazzicato l’ambiente, ma direi che è arrivato il temo di mostrare, come erano un tempo per i maestri, uno stile di vita consono. Come vedete freno le dita e non faccio il nome dello stronzo di turno. Per ora.

Oreste Grani/Leo Rugens