Dopo Mario Monti anche Giuseppe Conte ritiene di saper riformare i “servizi”
Nei palazzi del potere c’è chi (Vincenzo Spadafora ed altri) dedica il suo tempo alla riforma dello sport (grande ambizione – comunque – vista la complessità del tema) e chi, al vertice della compagine governativa (Giuseppe Conte in persona ed altri), avvia (grandissimo obiettivo, forse “er più”) una sorte di “riforma” dei Servizi. L’ennesima, direbbe qualcuno che volesse sminuire il tentativo. O se non ritenesse Conte all’altezza. La questione (riforma o meno che venga definita) non è, comunque, di poco conto soprattutto alla luce (come sempre dovrebbe essere) di quanto sta accadendo nel Paese, in Europa, nel Mediterraneo, sul Pianeta. Anzi, mettere mano ai Servizi appare cosa buona e giusta ma delicatissima in questo momento. Se si è deciso di agire, evidentemente ci deve essere un problema di urgenza. O d’altro che serpeggia. Proprio adesso, ci si deve chiedere con onestà di intenti. Eppure sono anni che si balla sull’orlo del precipizio ma nessuno è riuscito ad innescare il cambiamento paradigmatico culturale necessario ad adeguare “gli stipendifici” al divenire delle cose.
Ho usato il verbo ballare perché, sentite a me, si trattava di saper ballare almeno la “taranta” e Monti non aveva proprio la verve del ballerino. Ma che Monti fosse intenzionato (prima di essere fatto evaporare) ad aprire quel cassetto e quel dossier è certo. Comunque, il professore (anche lui non eletto da nessuno) si era determinato ad avviare una qualche “rivoluzione” soprattutto dopo la visita, quale capo del Governo, in Libia (sempre lì siamo) del 21 gennaio 2012. Monti (come ho avuto modo di scrivere a suo tempo in altro post) coscienziosamente, prima della missione messa a punto per la firma del nuovo trattato di amicizia con il turbolento Paese della sponda sud del Mediterraneo, aveva letto i report forniti dall’AISE a Palazzo Chigi in previsione del viaggio. In quelle note si parlava (chissà se qualcuno della stampa libera è pronto a fare le giuste domande a Monti per, dopo otto anni, sapere se sparo cazzate o meno?) di una Libia (quella) avviata alla pacificazione e in cui ci si faceva vanto di una qualche capacità italiana di controllare la situazione.
Su come andò viceversa in Libia in termini di percezione di uno stato di assoluta insicurezza non sta certo a questo marginale e ininfluente blog dilungarsi. Monti tornò incazzato nero e convocò Gianni De Gennaro per chiedergli conto della missione fallimentare per forma e sostanza appena svoltasi in Libia. Addirittura, se ben ricordo, alcuni nostri giornali riferirono che il Capo del Governo era stato sostanzialmente chiuso in albergo per ridurre i rischi della sua incolumità personale. De Gennaro si difende (così si ritiene) e dice che è ora di finirla con il DIS che controlla (si fa per dire, appunto) e dirige le due Agenzie (AISE e AISI). Monti, nelle settimane successive alla visita a Tripoli si fa l’idea che si deve elaborare un luogo evoluto, organizzativamente e intellettualmente, che superi l’aspetto binario anche in funzione (e qui il professore teorico dell’austerità scivola sulla proverbiale buccia di banana) di una razionalizzazione delle risorse che eviti sprechi e migliori le performance delle Agenzie. Eviti sprechi? Ma cosa intende questo signore in loden? Vade retro Satanasso! Questo è impazzito: vuole farci i conti. E nel fare i conti agli stipendifici vuole perfino arrivare a creare una sola agenzia di sicurezza, sfoltita di tutti i raccomandati che negli anni la politica (e altre realtà di potere) hanno piazzato a nulla facere, moltissimo guadagnare e, soprattutto moltissimo venire a sapere per riferire al raccomandante. Non al comandante. Un colabrodo in termini di sicurezza nazionale.
È opportuno ricordare che per avviare una qualche transizione ad altro Monti dovette confrontarsi con il presidente del COPASIR dell’epoca, cioè l’esimio Massimo D’Alema. Da “quella discussione molto approfondita” sono passati inutilmente (pensate solo a nomine di vertici dei servizi che non vedevano l’ora, non di servire il Paese, ma di passare la mano in modo da andare a fare altro, possibilmente nei settori produttivi limitrofi al business della difesa o dela cyber) “solo” otto anni e di ammodernamento e di razionalizzazione del ruolo dei servizi non si è vista l’ombra. Sono corse solo le spese e il rafforzamento (o l’indebolimento) di alcune cordate di nulla facenti. Tali vanno considerati almeno negli interessi della Repubblica. Che conta sempre di meno nelle sedi internazionali. E cortesemente provare a smentirmi. Ora ci mette mano Giuseppe Conte. E dovrà cominciare dalla domanda delle domande: come si risolve il problema dei “percorsi raccomandativi” in un luogo dove – viceversa – si dovrebbe solo lavorare per raffinare tecniche di reclutamento, selezione e formazione del personale basate su criteri meritocratici?
Oreste Grani/Leo Rugens più preoccupato del solito.
P.S.
Ma è vera questa questione (che un tempo riguardava l’INPDAP ed oggi l’INPS) della cessione del V° dello stipendio per cui ci sono problemi non minori quando si deve mandare a casa, per una pluralità di ragioni, il personale?
E questo tanto per dirne una.
Certo che destinare a “poltronificio” la sede Istituzionale Nazionale e Fondamentale Italiana, che Richiede la Massima Conoscenza, Esperienza, Capacità e Preparazione degli Addetti, significa che siamo un paese sull’ orlo del baratro!
Ed in Effetti con un contingente di pace a Beirut, piu Unifil, più una Nave Italiana (?!?!?), più Gemayel (così “amico” di Dell’ Utri) più un contestuale assembramento di Sunniti, Sciiti, Cristiani, Ebrei, Israeliani, Iraniani, Siriani Hezbollah e Giudici Internazionali; la domanda è: Ma là che ce stanno a fà?
Certo che la Password esplosiva è HARIRI, Un Nome Una Esplosione!
Personalmente ho visto Beirut appena dopo la Guerra, e Beirut Dopo Hariri, e solo osservando ciò che ha fatto, si genera in me una sorta di rispetto reverenziale.
Quando uno è “Buono”, non esiste separazione Religiosa che tenga.
Forse il Problema è proprio questo: la Gramigna, scaccia l’ erba Buona!
E pensare che il NH4 NO3 è un ottimo fertilizzante azotato, ma se lo usi MALE può diventare un Diserbante “esplosivo”…Buona la trovata dei fuochi d’ artificio, così vicini a 2700 tonn.!
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Il Libano è in una crisi economica spaventosa, aggravata dal Covid, che sta mietendo vittime, costringendo al lockdown.
Decifrare le vicende libanesi è complicato (o forse no): ci ho messo un po’ a capire chi stava con chi, perché le “alleanze” erano mutevolissime. Per 2 settimane non sapevo che fare, perché c’erano le Pasque (una per ogni variante del cristianesimo -quella ortodossa la più suggestiva) e poi, a seguire, il Ramadam, quindi tutti gli uffici pubblici chiusi! Quindi gironzolavo. Finita dalle parti del porto avevo fame e c’era una struttura che poteva essere un ristorante o un albergo, ma uomini armati e con Rayban sono immediatamente apparsi, invitandomi ad allontanarmi (non me lo sono fatto ripetere 2 volte).
I porti mi affascinano e mi attirano. Quello di Beirut è una struttura cruciale per la città e per l’intero Paese, che praticamente non produce nulla e deve importare tutto, anche per soddisfare il fabbisogno alimentare. Pare che sia andato in fumo il grano stoccato. Se vero, è una tragedia che si aggiunge al fatto che si legge che parte della città era già senza elettricità e molti semafori già non funzionavano più (mio Dio! Anche quando funzionavano, il traffico, di macchine smarmittatissime, sembrava quello di Napoli! Oltre tutto sembrava fosse normale frenare con il freno a mano!!).
L’autobomba ad Hariri (un enorme cratere profondo quanto 2 piani di palazzo, poco lontano dal mio albergo, lo stesso di Dell’Utri), pur con tutte le sue implicazioni, mi sembra cosa minore rispetto alla devastazione di oggi.
Ultimamente c’erano state “scaramucce” nel sud, dalle parti del solito Litani (in realtà poco più che un rigagnolo, ma dicevano che quell’acqua interessava agli israeliani), non lontano da Tiro, municipalità guidata da una giunta monocolore Herzbollah, con un’area archeologica rilevante (c’è un “circo” che, dopo il Circo Massimo, è il più grande del mondo ed ha ancora parti di colonnato, in marmo bianco), confinante con un campo profughi palestinese, dove “governa” l’UNRWA e l’assenza di fognature fa sì che i liquami siano uno dei problemi di un’area archeologica con resti stratificati di civiltà antichissime. Follie di un Paese poco più grande dell’Abruzzo, di circa 4 milioni di abitanti e un milione di Palestinesi praticamente “extraterritoriali”.
Pare che le scaramucce sul confine sud fossero solo “dimostrative” (!!), perché né Netanyahu, inguaiato di suo, né Herzbollah, estromessa da un governo “tecnico” nonostante continui ad essere votata da circa il 50% della popolazione, hanno voglia di imbarcarsi in un conflitto. A causa della crisi economica, secondo alcune stime (non ricordo la fonte), il 60% della popolazione molto presto si ritroverà a vivere sotto la soglia della povertà. E certo non si tratterà di quelli che affollano i locali dei quartieri (cristiani o sunniti) della movida, dovve una sera ho contato 20 Porsche parcheggiate!!
Giusto qualche giorno fa mi domandavo a chi giovasse un Libano in ginocchio…
Stranamente, sia Herzbollah che Israele si sono tirati fuori SUBITO, mentre Trump è stato l’unico a parlare di attentato, immediatamente smentito dagli stessi statunitensi (ma il presidente USA parla “a sentimento” o in base a dettagliati repoets??). Macron, invece, è stato il primo a farsi avanti per gli aiuti. Mi sembra che il disastro economico libanese sia legato anche ad un debito con la UE…
Che Herzbollah potesse avere depositi di esplosivi è verosimile ttanto quanto che gli israeliani ne conoscessero l’esatta ubicazione.
I funzionari di Herzbollah con cui ho avuto a che fare erano persone molto conpetenti e preparate. I cristiani molto meno (un funzion ario della Sovrintendenza era palesemente ubriaco sin dalla mattina presto e puzzana terribilmente di superalcolico!). L’ospedale (pubblico) nella valle della Bekaa, voluro e controllato da Herzbollah, è un gioiello (ho pensato al Cardarelli di Napoli…).
A Beirut la distruzione ha colpito 2 ospedali. Un medico dell’American Hoapital ha rilasciato un’intervista, dicendo che la nube può essere tossica (ma la popolazione è in lockdown!), ma è stato smentito, così come chi ha dichiarato che il grano supersite sarebbe contaminato. Seminare il panico in una popolazione già spaventata dal Covid: a chi giova? E perché”?
Un sito italiano spesso molto informato, che avevo già segnalato ad Alberto, accenna al fatto che quanto esploso potesse essere un carico destinato all’Africa. E, come l’amico Garagista ben sa, il porto di Beirut è un crocevia di mille scambi. Sin dai tempi dei Fenici.
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Ma che strana! Nessuno accusa nessuno, nemmeno in modo strumentale..
Anzi, sembrerebbe che la tragedia abbia reso Israele ed Herzbollah amici (!!)
https://www.haaretz.com/israel-news/we-share-your-pain-israel-offers-aid-to-lebanon-after-beirut-port-blast-1.9046764
Sinceramente, fatico ad immaginare aiuti israeliani in Libano, ma il mondo è bello perché è vario.
Qui in Italia, invece, Formiche parla di “undici settembre libanese”. Trovo l’accostamento poco felice (se penso a cosa è successo DOPO)
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300.000 senzatetto + Covid
https://www.aljazeera.com/news/2020/08/lebanon-eyes-state-emergency-deadly-beirut-blast-live-200804234925493.html
Gli ospedali distrutti sembra siano 3 + 2 parzialmente danneggiati.
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Strano davvero. Qui Al Manar, la tv di Herzbollah: nessuna accusa al nemico storico (in genere anche se piove, tipo “governo ladro”)
http://english.almanar.com.lb/1104776
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Ah ecco! Mi sembrava strano! Tutti diventati angioletti!! Nessun complottista (oltre Trump, smentito subito).
A far la parte dei maligni, gli iraniani (non conosco questa fonte, però)
https://en.mehrnews.com/news/161888/Possibility-of-US-sabotage-in-Beirut-explosion
Riguardo alle esternazioni (smentite) dell’uomo dal ridicolo ciuffo arancione in (pericolosa) ansia per la sua sconfitta elettorale, se fosse attendibile queata storia degli spy planes beccati dai radar degli ayatollah, si poyrebbe dire che “la prima gallina (gallo, in realtà) che canta ha fatto l’uovo”. Mah!
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Condivido solo parzialmente la analisi, in base alle seguenti considerazioni: Il Libano è in una crisi perenne da prima della guerra in avanti. Si inginocchia quando ritiene di Inginocchiarsi e si Rialza quando vuole. Non so come un civile, possa entrare liberamente in un porto qualsiasi. E se quel Porto, come l’ aeroporto, sono controllati da Hezbollah, il dubbio mi cresce. Cresce ancor di più perché in quel Porto Hezbollah ha depositi di armi anche li nei pressi del NH4NO3 del 2013.
2700 tonn di NH4NO3, erano stoccate dal 2013, e fatico a capire cosa se ne faccia l’ agricoltore Libanese, che produce solo passata di pomodoro e latte, mentre nella Beqa si coltiva prevalentemente oppio. oltre agli ortaggi che fluiscono nei ristoranti della movida Libanese, e che necessitano di pochi fertilizzanti sintetici, essendo quei terreni molto fertili, ricchi di acqua e caldi.
I Black-Out energetici, sono all’ ordine del giorno, essendo parte della energia Elettrica fornita da una Nave centrale elettrica alla fonda della costa Libanese verso Nord. Che a mezzanotte solitamente interrompe la erogazione.
I Maroniti, tra i quali conservo molti Amici, sono costretti a guardarsi le spalle dai Sunniti appoggiati dai Siriani, perennemente in giro per Beirut in mimetica armati, il Porto ed Aeroporto, controllato da Hezbollah, a sud i fondamentalisti Sciiti (quelli coperti da velo nero), Beirut Bellissima controllata da un crogiuolo Sciita, Alafita, Sunnita e Maronita di minoranza. Perennemente in calma precaria.
Un Presidente Cristiano Maronita, un parente del quale acquistava riso da me; mentre quelle del Parlamento ed il Governo sono cariche che riflettono le due correnti principali Islamiche, che per mettersi d’ accordo nelle tre ripartizioni Istituzionali, solitamente usano le Bombe, in una perenne diatriba Arabo-Cristiana Assiro-Iraniana. Al confine Sud Israele, che non vedrebbe l’ ora di papparsi il boccone Libanese corroborato dalle alture del Golan. Ma tenuto al guinzaglio dalla Autorità Occidentale che ha in Sosta due Navi Unifil, oltre al contingente Italiano.
L’ UNRWA, che ha base ad Aleppo è stata “costretta” ad incrementare gli uffici che gestiscono ben 7 campi profughi in loco, causa oltre un milione di sfollati dalla Guerra “Civile”?!?! Siriana in corso. In realtà basi operative di infiltrati occidentali,
Ad Intuito, nelle ventilate ipotesi Israelo-Palestinesi che vedono gli Assiro-Iraniani, giocare sullo sfondo, direi che manca il terzo incomodo, per svelare il quale, occorre partire dalle solite esplosioni elettorali, e per individuarlo bisogna partire dall’ autobus esploso pieno di civili, in una delle prime guerre Libanesi… Visto che in questo caso di attualità, dove si stoccano armi, fuochi d’ artificio e NH4NO3 da diversi Anni, si desume che qualcuno è molto arrabbiato o si sente eccessivamente soffocato, specie quando fa da motore finanziario di uno Stato dove tutti gli altri sono a traino… E li intorno si trovano una decina di campi Profughi, che solitamente alterano la calma già precaria. Nello Stato del Regno di Byblos o Jbeil dove ho dormito per diverso tempo…
NB la notizia Capziosa che riporta del Funzionario Maronita rappresentante Istituzionale Ubriaco, oltre ad essere falsa, denota il trasudare filo Hezbollah degli stralci estratti e riportati, la fonte è poco credibile! e Parziale. Io penserei più a certi comportamenti di Ambasciatori Italiani, forti della Benevolenza Libanese, ma orientati allo “Scrocco” istituzionale e poco nobile.
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1) la notizia del funzionario non è capziosa, ma fastidiosamente vera (naturalmente nessuna generalizzazione, ma si trattava di un soggetto noto). Personalmente, ho apprezzato molto alcuni greco-ortodossi (ad esempio, uno con 2 lauree alla Sorbona), la capo-progetto (donna, max quarantacinquenbe e molto in gamba!) sunnita (2 lauree, una alla Columbia), due sciiti (loro studiano in Qatar, psicologia o sociologia), di cui uno chirurgo. Purtroppo l’unico cristiano del gruppo di lavoro (che doveva comprendere tutti, cosa che avviene in molti uffici pubblici, talvolta con duplicazioni di ruoli che non penso che giovi alle finanze pubbliche) era QUELLO. Immaginavo quelli di Herzbollah molto rigidi e ideologici, ma li ho invece trovati molto pragmatici, pronti a trovare soluzioni (ad esempio a Baalbeck, dove c’è una situazione molto complessa, con edifici di cristiani scappati durante la guerra civile ed occupati da sciiti scappati dalla zona di Tiro -gran casino per quanto riguarda i titoli di proprietà, un groviglio che per essere dipanato richiede pazienza ma anche pragmatismo, in un contesto in cui il “sindaco” era una specie di pastore con il quale non era molto semplice interagire 😱). Non sorprende che vengano votati, perché sono molto attenti a gestire il sistema di welfare parallelo che hanno creato nel tempo e che pare funzioni bene.
2) il porto è molto grande, ricordo di aver camminato molto. Quel posto sembrava un ristorante, di quelli per matrimoni. Magari non era dentro l’area controllata dall’Autorità portuale, ma adiacente.
3) le fonti le ho cercate proprio perché volevo capire cosa avevano dichiarato nell’immediato i due nemici storici che in genere non perdono occasione di accusarsi a vicenda. Mi colpusce che,questa volta non ci siano accuse, anzi! Forse è per un’enormità della tragedia, che purtroppo si innesta su quella (quelle: c’è-anche il Covid) già esistenti. La fonte che riporta le accuse iraniane, invece, l’ho trovata per caso, perché mi sembrava incredibile che anche gli iraniani avessero smesso di creare casino (e infatti).
Il mio approccio era di curiosità per un Paese davvero incredibile e complesso. Concordo sulla questione dello “scrocco” italiano: il progetto (non “a dono”) era finanziato in dollari, ma i libanesi dovevano restituire in euro! (testuale sull’accordo). La prima cosa che mi hanno detto (che vergogna) è stata “libanese non stupido” (in italiano). Altre stranezze riguardanti la nuova elegante sede dell’ambasciata…
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Riguardo al punto 1: il soggetto in questione addirittura mi ha regalato un volume sull’eccellente restauro del centro storico di Saida, finanziato dalla famiglia sunnita Habbane (grandi mecenati, così come gli Hariri, anch’essi originari di Saida) sostenendo di esserne l’autore, il tutto alla presenza del VERO autore, il greco-ortodosso che mi accompagnava (il cui nome era, del resto, evidente sulla copertina!!). Oltre a questo primo incontro, in cui mi ha fatto chiaramente capire che voleva essere lasciato in pace in quanto “molto stanco”, nei successivi, richiesti da me per correttezza, ho capito che, come si dice a Roma, “non gliene poteva fregare di meno”, lasciandomi completamente mano libera. Credo fosse prossimo alla pensione.
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Si certamente è come dici, mi sembra molto strano che un Cristiano Maronita(?) abbia un comportamento del Genere. I Libanesi, in genere, sono considerati tra i migliori commercianti al mondo, avendo origine dai Fenici. Il Parroco della Chiesa in Piazza Diaz a Milano è Libanese Cristiano Cattolico, amico di miei conoscenti. Solitamente da quelle parti anche i Cristiani, sono piuttosto inquadrati, nel mantenere uno stile di vita regolato, e molto educati ed attenti nel mantenere un comportamento formale in pubblico, tra l’ altro sono i più ricchi del Paese con abitudini Occidentali, tra loro va di moda parlare italiano. Dalla mia esperienza generalmente, fuori dal proprio Paese, chi non rispetta le regole sono altri, come saprai, anche i Cristiani devono assumere l’ alcool con moderazione. I Mussulmani, zero alcool dappertutto.
Come certamente saprai i Cristiani sono prevalenti in numero in Libano, rispetto ai Mussulmani, che però, grazie a Siria e Iran, stanno controllando il Sud fino a Beirut compresa di Porto ed Aeroporto. I Cristiani sono più a Nord verso la Siria, e mi pare che abbiano anche perso il controllo, in parte, della Valle della Beqa, prima loro dominio.
Ancora, la mossa di far fluire un milione di Palestinesi (il 30% della Popolazione), altro non è che una “Strategia Politica”, Assiro-Iraniana, ma anche occidentale, non so se hai potuto visitare a Sud i “formicai” in cui vivono e come e dove stoccano strategicamente le derrate alimentari. Credo che in una azione di Guerra, pure Israele ce la avrebbe dura; un pò come gli Usa in Vietnam, e Cambogia, dove i Kmer Rossi, si spostavano in formicai sotto terra.
Se poi osservi come sono stati dislocati i campi profughi in Siria e Libano, forse qualcosa che non va c’é!
Pertanto, i motivi per fare “alterare” qualcuno ci sono. Qualcuno che è alquanto Inc..avolato. Pensa che circa dieci anni fa discutevo con un Americano, assiduo frequentatore della Ambasciata in Via Veneto ed alle Presentazioni Calabresi dei libri di Giancarlo Elia Valori; Gradito ospite a casa mia, parlando di Agricoltura e di fertilizzazioni, gli evidenziavo il mio parere esaltando la qualità nutritiva del Nitrato Ammonico.
Lui bloccandomi, mi disse: Nitrato Ammonico? Ma Tu Sai che si possono fabbricare Bombe? Ma lo usano in Agricoltura? Io: Si quanto ne vuoi? te lo recapito dove e come vuoi in Big bags da 1 tonn. Lui Attonito: Oh My God!
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Quel che è certo è che, già ai tempi della mia permanenza (tra l’autobomba di Hariri e il bombardamento israeliano), Herzbollah appariva la fazione più forte e con maggior consenso popolare, nonostante tutto. Ad esempio, erano gli unici che si occupavano in maniera concreta del degrado intorno ai campi profughi e queste sono cose che portano voti! Non è che io faccia il tifo per loro, ma quello che ho potuto constatare è che sono molto efficienti nel risolvere rapidamente i problemi. E hanno creato una rete di welfare che funziona e che è alternativa a quella ufficiale (in realtà inesistente). Delle persone che ho conosciuto, la maggior parte dei non sciiti, ad esempio, mandava i figli in scuole private. Herzbollah ha un sistema di asili, anche pomeridiani, gratuiti.
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Quanto agli alcolici, che i musulmani siano astemi è una leggenda!! A Roma la comunità palestinese festeggia la fine del Ramadam in un ristorante (“Le mille e una notte”, ovviamente) dove il (bravissimo!!!) cuoco è libanese (e anche a Beirut si mangia BENISSIMO) e alla cena il vino non manca. Quelli più rigidi, in questo senso, mi sono sembrati gli sciiti, che in una giornata molto calda, alla fine di un rilievo sotto il sole, sono stati gli unici a non concedersi una birra gelata ma un’aranciata. E poi nei quartieri della movida sono tutti cocktail bar!!
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Effettivamente, chi è esperto (io no!) dovrebbe essere in grado di risalire dal tipo di esplosione all’esplosivo.
E anche chi esperto non è sa che è possibile che Herzbollah avesse nel porto (che era sotto il suo controllo – così leggo) depositi di armi.
http://www.antimafiaduemila.com/home/primo-piano/79855-libano-ex-agente-cia-non-e-solo-nitrato-di-ammonio.html
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Vuoi dire che chi ha “esploso Hariri” nel 2005, sia proprio Hezbollah? NB Per essere forte ci vogliono i danè! rammentando i C/C di Arafat a Parigi!
Mentre ho notato che puntualmente in una banca di Beirut Est, mensilmente, vengono pagati i componenti di Hezbollah, che si mettono in coda allo sportello come i nostri percepitori di Pensione alle Poste.
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