Conte pone la fiducia su Parente

D’Incà si alza alle 15.45 del primo settembre 2020 nell’aula di Montecitorio e pone la fiducia al Decreto “Misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione d’emergenza epidemiologica da Covid-19 deliberata il 31 gennaio 2020 e disciplina del rinnovo degli incarichi di direzione di organi del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica”.
Scoppia il putiferio, il vecchio Tabacci esplode in un “siete degli incompetenti”.
A tutto questo siamo arrivati dopo che un nutrito gruppo di parlamentari del M5S avevano sottoscritto un emendamento soppressivo del comma 6 dell’articolo 1 il quale offre la possibilità di replicare il mandato di ulteriori 4 anni ai direttori dei servizi.
Tra i firmatari dell’emendamento a prima firma Dieni (Copasir), non sfugge la presenza di Luigi Iovino, il che confermerebbe il sostegno del sottosegretario Angelo Tofalo alla soppressione del comma. Ricordiamo che alcuni giorni fa sulla rivista Formiche, il sottosegretario aveva accennato a una “banda” che si era intromessa nella partita delle nomine. Fonti autrevoli riportano che alla dichiarazione della fiducia, il volto di Tofalo si sia fatto terreo, confermando il vecchio scontro e opposizione tra Crimi e lui in tema di servizi. Crimi e Tofalo, giova ricordare, furono insieme al Copasir nella precedente legislazione.
A quanto ci risulta, nel PD c’è malumore per quell’emendamento, tanto più per la fiducia, a conferma che improvvisarsi, come Conte ha fatto, stregone in materia di sicurezza non porta bene. Ora, lo scontro si alzerà di livello come è ovvio. Rimane da chiarire la ratio di quel comma 6.
Appuntamento a domani, per quello che si rivela un inizio settembre incandescente.
La redazione
