Ezio Bigotti condannato ai primi sette anni e mezzo. Ho scritto i “primi”

Dal 14 luglio u.s. so che avevo ragione quando davo del “biricchino avviato sulla cattiva strada” ad Ezio Bigotti. Gli davo del biricchino ed altro. In realtà, ho appreso che anche per la magistratura, secondo una sentenza di 1° grado (vuol dire che Bigotti sarà giudicato nuovamente e potrebbe essere paradossalmente assolto o condannato a più anni di quanti ne ha presi il 13 luglio 2020) Bigotti è il promotore di un sistema criminale. Cioè quello che da anni sostenevo. Per motivi che per ora non rendo pubblici fino ad oggi ho taciuto rispetto alla sentenza ed alcuni post che, negli anni, avevo dedicato al mascalzone non li trovate nel web. Ancora per poco perché sono banalmente in riscrittura. Ed io uno sono. Sono infatti oltre 170 i post dedicati al personaggio in oggetto e, parola per parola, ogni giudizio, ogni ipotesi, ogni “offesa” ha avuto conferma in Tribunale a Messina. Nonostante questo riscontro (e soddisfazione) voglio, per mia libera scelta, riscrivere questa storia. Anche perché ci saranno le altre sentenze. I post in riscrittura non lo sono certo per edulcorare la mia opinione sul bullo di Pinerolo. Quanto prima, pertanto, tornerò sulla vicenda grazie ai miei ricordi personali, le mie valutazioni sul personaggio e sul suo modo “originale” (la pericolosità sociale di Bigotti è tale perché è un creativo) di recare danno alla Repubblica. Comunque, per ora, godiamoci l’inizio della fine dell’arrogante corruttore.

Oreste Grani/Leo Rugens

P.S.

Ma non era meglio darmi retta quando ti invitavo a cambiare strada?