Umberto Saccone/Leo Rugens al primo posto in Google
Detto, fatto. Evidentemente aver messo in rete una mia valutazione negativa di questo Umberto Saccone doveva corrispondere ad un comune sentire di altri che lo hanno negli anni conosciuto e apprezzato o meno per cui sono bastate poche ore e quella indicizzazione che mi prefiggevo è già in atto. Il nostro post AD UMBERTO SACCONE GLI FACCIAMO SCALARE LE SPECIALI CLASSIFICHE GOOGLE? è già in “seconda pagina” (vediamo se avremo il riconoscimento di vederlo spuntare in prima) e un’altro dedicato proprio al rapporto tra il motore di ricerca più frequentato al mondo, Google, e il docente della famigerata Link Campus University, addirittura lo troviamo primissimo su 379.000 risultati. Difficile ora schiodarlo da dove si trova.
In troppi hanno spinto in contemporanea è questo me ne dispiace perché ha tolto una qualche attrattiva ad una sfida che avrebbe meritato altri approfondimenti.
Comunque, come vedrete in questo altro post ad una opportuna collocazione nel tempo e nel SISMI all’esperienze professionali di Umberto Saccone non ho rinunciato. Mi sembrava doveroso consentirgli, oltre che di genericamente affermare nel CV di essere stato nei Servizi (che fascino!), di ricordare in quale discutibile istituzione Saccone si è formato. Per lui luogo ottimale tanto da ritenersi essere buon maestro per chi riterrà intelligente iscriversi, pagando, ai prestigiosi (sic!) master della Link Campus University.
A me Google vuole bene (qualcuno azzarda a dire che quel groviglio di algoritmi a macchine autoapprendenti mi stima e mi considera una fonte attendibile). Pertanto, quando gliene dò motivo, da quelle parti mi trattano in quanti bianchi. Se pertanto scrivo che sono pronto a far scalare a qualcuno (in realtà intendendo scrivere di buona o cattiva reputazione) le speciali classifiche che quel motore di ricerca produce, in Italia e nel Mondo, ritengo di sapere cosa dico. Mi ci devo applicare, ma so come si dialoga con il ferro, e non solo semanticamente. Mi piace, da alcuni anni (direi ormai molti) misurarmi sul terreno impervio della comunicazione concettuale con i luoghi telematici che tutti voi conoscete e quotidianamente usate per i più diversi motivi. Uno dei criteri a cui Google tiene e che uno non dica cazzate. Conosco tutte le questioni intorno alla costruzione di false notizie ma credete a me, nel circolo riservatissimo di quelli a cui il motore di ricerca (non solo lui) vuole bene, la prima vera regola è quella di non disturbarlo con notizie improprie, fuorvianti, che gli facciano fare brutte figure.
Avete presente un amico caro? Se volete essere aiutato dal gigante Google vi dovete comportare benissimo con lui. Punto. Ad esempio a lui piace il mio metodo dei cerchi concentrici teso a formare, con lentezza doverosa, cittadini/frequentatori del web. Cittadini quasi fossero destinati tutti, in teoria nessuno escluso, a presidiare il settore strategico – il trattamento delle informazioni – terreno umanistico culturale dove risultano essenziali tanto la capacità di lettura, interpretazione e anticipazione di eventi significativi di natura sociale, politica, economica quanto le basi etiche dell’agire.
Mi rapporto per tanto a questo luogo (Leo Rugens con i suoi limiti tende ad essere questo) telematico perché, banalmente, i miei compatrioti scelgano di coltivare i processi informativi al fine non di sapere il colore delle mutandine dell’amante di turno di Rocco Casalino, ma per arrivare a sentirsi parte di un processo di apprendimento finalizzato a politiche di prevenzione di chi decide di operare a danno dello Stato. Nell’Arma, nei Servizi, ai master ci si dovrebbe iscrivere per formare i propri connotati distintivi improntati alla rettitudine e all’amor di Patria al fine ultimo, testimoniato dal proprio agire sinergico e persistente ai valor di riferimento costituzionale e repubblicani, di servire la collettività da cui si è retribuiti.
Chi ritiene di poter essere maestro ed esempio, a pagamento, questa contraddizione goldoniana (Arlecchino servo di due padroni) deve averla risolta non dico in fase giovanile ma almeno quando ci si avvia a percorrere l’ultima parte della propria esistenza. Invece, donne e uomini che ne hanno viste/fatte più di Carlo in Francia, sotto varie e mascherate bandiere, ritengono di poter assumere il ruolo delicatissimo di promotori (questo è anche un master di intelligence) di metodologie e tecniche di reclutamento e selezione del personale che dovrà operare a difesa degli interessi superiori dela Nazione. Essere maestri vuol dire certamente essere in grado di testimoniare, anche in modo autocritico, le proprie esperienze per divenire elemento di discontinuità con quanto di dannoso è stato attuato, per decenni, in questo martoriato Paese. Invece si ritiene che i pavidi, i piccolo opportunisti “sempre a vento”, possano divenire esempio. Di cosa, se è lecito?
Oreste Grani/Leo Rugens
Ad esempio, Umberto Saccone dovrebbe provare almeno un po’ di imbarazzo nel trovarsi come collega alla Link Campus (con lo stesso tipo di rapporto di collaborazione: docente a contratto) tale LUCIA NUCCI, imputata a Roma per falso in atto pubblico.
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Fonte: sito Link (unilink.it/ateneo/docenti/)
Professori a Contratto
Vito Cozzoli, Antonio Rinaldi, Nicola Gratteri.
Direi che vedere Nicola Gratteri fra quelli a contratto potrebbe dispiacere a qualcuno, o no?
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Sempre sullo stesso sito, fra i docenti a contratto, non trovo più tale Lucia Nucci.
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Infatti!! NON C’È!! E allora a che titolo insegna nel master (è nell’elenco dei docenti!!) Il master è sulle città multietniche (2° livello),’dove ci sono anche avanzi del Comune di Roma poi approdati nella partecipata Risorse per Roma, che poi ha dovuto sbaraccare e quindi sono finiti alla Link.
Ma con che tipo di rapporto lavorativo?? La legge non ne prevede altri!!
Adesso non posso, ma approfondirò.
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