Dalla Mortalità a cinque stelle all’immortalità di chi sa cosa

Le cinque stelle (non una soltanto quindi) che stanno collassando, come l’astrofisica ci insegna, imploderanno in un buco nero. Come nell’universo, nella regione microscopica della “politica italiana”, diventeranno, ciascuna, i semi di una nuova regione del sempre vivo universo politico.

Stelle quindi che si preparano a collassare e che in un parallelismo sempre possibile ci suggeriscono di non lasciarsi andare al pessimismo assoluto. Anzi. Secondo alcuni cosmologi a cui rubo pensiero e lo applico alla politica italiana ogni volta che una stella collassa nel nostro o in un altro universo, si genera un nuovo “luogo” con proprie leggi fisiche destinato a produrre una nuova espansione dello spaziotempo. Non vedete come, per rimanere in metafora, i tempi delle trasformazioni politiche variano in continuo stupendoci per le forme di accelerazione a cui ci fanno assistere? Il M5S, ad esempio, appartiene proprio a questo parallelismo. Un po’ meno ma sempre utile per capire di cosa siamo testimoni è il fenomeno Matteo Renzi ormai collassato in un buco nero toscano/pugliese.

Ogni volta che stelle/buchi neri svaniscono nel nostro o in un altro universo si genera un nuovo universo, come ho detto con proprie “nuove leggi fisiche/politiche”. Dopo il collasso ci saranno universi-figli ma come sanno gli astrofisici il numero dei discendenti di un universo dipende dalle leggi a suo tempo in vigore al suo interno verificando spesso una “pressione” selettiva. Gli universi figli (prepariamoci quindi) possono differire (così è quasi sempre) un poco dall’universo padre. E ciò produce quella variabilità, che proprio nella evoluzione biologica, consente la selezione naturale degli universi. E dei movimenti e partiti politici. Sempre in metafora. Per continuare il mio gioco leggero in tanto caos, riprendo dalla Prima Lettera ai Corinzi di San Paolo (così mi metto presuntuosamente in concorrenza con le farneticazioni video del povero Beppe Grillo, non più Giuseppe da Genova) 15,51-54 :

“Ecco, vi annunzio un mistero: non tutti moriranno (tra i parlamentari del M5S e i suoi attivisti ndr), ma tutti saremo (saranno?) trasformati in un istante, in un batter d’occhio, all’ultima tromba. Suonerà infatti, e i morti risorgeranno incorruttibili (si fa per dire) e noi saremo trasformati. Questo corpo corruttibile (sembra annunciare profetico e visionario il “padre” genovese degli ex-grillini ndr) deve rivestire l’incorruttibilità (sempre si fa per dire amici cari) e questo corpo mortale rivestire l’immortalità. Quando questo corpo “corruttibile” (sembra giustificare il “fondatore ligure”) sarà rivestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, allora si compirà la parola dello Statuto”.

Quello in vigore o prossimo venturo. Ma qualcuno dirà: Come risorgono i morti? (perché questo, tra gli altri, è il problema ndr O.G.) Con quale forma verranno? Sarebbe come a dire con quale forma organizzativa di potere e amministrativa-contabile.

Stolto – potrebbe arrivare a dirci Beppe Grillo – ciò che tu semini non prende vita se prima non muore; e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di “grano/i” o di altro genere. Pertanto io, Grillo, gli dò un corpo come voglio. Anzi, a ciascun seme il proprio corpo.

Alla fine della fiera si preparano a dirvi che siete stati e sarete chicchi di grano o, come si dice in altro ambiente, becchime per i polli.

E con questa battutaccia (becchime per i polli) semi-seria chiudo il post ricordando ai 12 lettori che mi sono rimasti che dal seme politico/umano pentastellato rinascerà, dopo la morte (è in essere anche se lo tengono intubato in rianimazione), la pianta del nuovo necessario luogo politico, esattamente come in fisica, dal seme di un buco nero sarà generato un nuovo universo.

Il problema è chi si senta di fare il Grande Architetto dopo che Beppe Grillo, lo dico dispiaciuto, ha mostrato doti di nuotatore, ma non di costruttore. Aspettiamo quindi che muoiano tutti i parassiti/furbacchioni improvvisatisi dirigenti politici e, se saremo tra i sopravvissuti per età, energie, volontà proviamo, fiduciosi, offrendo la maggiore accuratezza possibile rispetto al dramma appena conclusosi, nuovamente irriducibili a partecipare alla universalità della vita politica, scadenzata dalla morte e dalla rinascita. Fenomeni eterni.

Oreste Grani/Leo Rugens