Un post in cui si parla dell’incubo dei trasporti nell’era del COVID. E non solo. Un post dedicato anche al lettore “Nemo”

Se l’ultimo degli stronzi (cioè il sottoscritto) sapeva dal 2009 (ho reso pubblico questa mia condizione “da saputo” con il post Pandemia: quello che dovevo scrivere – anche il 16 dicembre 2018 – l’avevo scritto – QUEST’ANNO “L’INFLUENZA” SARÀ UN’EPIDEMIA O, UNA PANDEMIA DEVASTANTE?) che uno dei nodi scorsoi di una eventuale pandemia sarebbero stati i trasporti e il distanziamento sociale, mi dite perché il premier Giuseppe Conte è ancora alla ricerca di soluzioni per consentire ai cittadini di fare il previsto e il prevedibile, in aree urbane ed extra urbane, cioè spostarsi? Spostarsi senza scorta ed “auto blu“. Se intorno al trasporto pubblico (anche quello privato in realtà) girano, da decenni, i peggiori corrotti e corruttori, figure oscure espressione della degenerazione partitocratica non disgiunta mai dal malaffare (così intorno ai rifiuti, energia, acqua etc. etc. cioè le “partecipate locali”) come testimonia un numero robusto di processi sentenziati, in corso di celebrazione o ancora da svolgere, mi dite mai perché qualcosa avrebbe dovuto funzionare all’altezza della complessità subentrata? E ancora non è esploso l’assenteismo relativo al personale viaggiante (autisti e inutili controllori) infettato! Vorrà dire il caos assoluto e la necessità di tornare alle camionette dell’Esercito Italiano viste all’opera nel “dopoguerra” (e non solo) quando i lavoratori dei trasporti facevano sciopero anche per l’ammodernamento delle flotte e dei loro sacrosanti diritti costituzionali.
Davanti a tali grovigli e complessità, l’impalcatura mentale di Giuseppe Conte, strappato ingiustamente all’avvocatura, “comincia a scricchiolare” in modo progressivo (come avviene prima dei cedimenti strutturali) e, sentite a me, con modalità pericolose per la collettività che, per ora, ancora si fida di lui. Comunque, vedo male noi e lui, sia pure per motivi diversi. La Metro di Roma e i mezzi di superficie erano un vergogna prima del COVID. Erano uno schifo che aveva consentito però, ad una banda articolata di parassiti corrotti e corruttori, di piazzare gente e portare a casa, per se e per i clientes raccomandati, super stipendi alla faccia dei trasportati. Ora tutta questa inadeguatezza si vede? Cosa sarebbe dovuto succedere di altro? Il Premier sta applicando la lezioncina su come ci si rivolge ai cittadini/pubblico usando discorsi, argomenti, figure retoriche, con intonazioni particolarmente infantili come se tutti voi foste una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Direi di smetterla da parte di uno che si è tenuto stretti-stretti i servizi che, a loro volta, dovrebbero essere intelligenti. Questa cosa del “non vi verremo a cercare a casa” mi sta facendo veramente incazzare e la considero il lapsus (la buccia di banana) che rivela la volontà di ingannare scegliendo proprio un tono infantile. Alcuni cattivissimi consiglieri potrebbero, in queste ore sempre più difficili, aver suggerito a Giuseppe Conte di ricordare che se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora in base alla suggestionabilità, l’interlocutore tenderà, con un buona probabilità, ad una risposta (e un comportamento), anche sprovvista di senso critico come quella di un adolescente.

Leggo in quel che è avvenuto, da mesi, a Palazzo Chigi (e prima durante tutta l’opportunità mancata dal M5S) il tentativo (ad oggi riuscito) di un controllo sociale applicando la strategia della distrazione. I vecchi cittadini come me hanno assistito anche alla strategia della tensione, con morti e feriti al seguito, ma quella che – per ora – dobbiamo subire è una somma di attività politiche finalizzate a deviare l’attenzione della gente dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élite (anche sanguinarie), attraverso la tecnica (guardate cosa per anni hanno saputo fare) del diluvio di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. Spesso false o artatamente “indorate” per rincoglionirvi. Va bene così lettore “Nemo”? Certo che so cosa stiamo vivendo ma lo dico in altra sede. Su Leo Rugens, per ora, avevo deciso di rallentare. Ma lei mi provoca ed io, ingenuo, ci casco. E aggiungo, grazie a chi ne sa cento volte più di me, che la strategia della distrazione (quella attuata fino al giorno prima che si scoprisse il COVID 19, cinese o meno che sia) è soprattutto indispensabile per impedire ai cittadini d’interessarsi, con la necessaria pacatezza e scelta delle fonti attendibili, alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, dell’economia, psicologia, neurobiologia, e soprattutto la scienza ormai regina, un tempo (i miei tempi ormai andati) chiamata “cybernetica”.
Mantenere (questo sta facendo anche Conte giocando con il fuoco) quindi l’attenzione (momento per momento anche portandosi al cesso il telefonino) della nostra gente deviata (altro che i servizi “deviati”!!!!) dai veri problemi politici e sociali, imprigionata ed anestetizzata da questioni senza vera e determinante importanza. Mantenere la gente (così è stato anche grazie alla complicità pentastellata che, viceversa, a sentire Beppe Grillo di un tempo e Gianroberto Casaleggio che masticavano la materia mai sarebbe dovuto accadere) occupata, occupata, occupata, impaurita, impaurita, impaurita senza in realtà alcun tempo per pensare. Questa era la finalità. E questo è accaduto durante la parentesi complice del M5S. E questa è la colpa gravissima che il vertice si porta sulle spalle e per cui certamente sarà giudicato. Non a Norimberga ma con la severità di chi ha la responsabilità di aver dissolto/azzerato la speranza. Per ora (sono anch’io un gradualista) mi fermo ma come ha capito, caro lettore “Nemo” ho accettato la sfida. Lei, almeno, mi faccia sapere chi mi scrive.
Oreste Grani/Leo Rugens

P.S.
Giornalisti quasi tutti: scoprite adesso che la flotta ATAC costringe la gente vera che lavora a viaggiare come “sardine”? E a proposito delle “sardine” potremmo sapere qualcosa anche da loro su cosa considerano attinente alla “strategia della distrazione“?
Strategia della distrazione… Distrarre da cosa? Forse da questo??
https://www.open.online/2020/10/14/recovery-fund-ponte-stretto-progetto-inconsistente-intervista/
Ho come la sensazione, però, che quella strana frenesia (o sfacciataggine?) che mi sembra di intravedere sotto la coltre dell’apparente immobilismo (la riproposizione di cui sopra ne è una traccia) non sia dovuta soltanto alla pioggia di denaro in arrivo, ma anche a possibili eventi che si svolgono altrove, che sembrano venire intesi come una sorta di “via libera”.
P.S.: a proposito di trasporti urbani (e di chi sta fatturando o ha già fatturato), è possibile sapere A CHI SI DEVE L’IDEA GENIALE DEL CONTRIBUTO PER I MONOPATTINI??
DAREI MILIONI PER VEDERE CHE FACCIA HA CHI HA POTUTO PENSARE CHE IN CITTÀ COME ROMA O MILANO, DOVE I PENDOLARI QUOTIDIANAMENTE PROVENIENTI DA ALTRI COMUNI SONO PIÙ DI UN TERZO DEI RESIDENTI, LA SOLUZIONE PER GLI SPOSTAMENTI POTESSERO DAVVERO ESSERE QUESTI VEICOLI PER ADOLESCENTI (a proposito dell’atteggiamento fastidiosamente paternalistico che, vista la serietà della situazione, anche mio nipote di anni 10 riterrebbe offensivo).
SI TRATTA FORSE DI UNO DEGLI STESSI SOGGETTI CHE SI PREOCCUPA DI RESTITUIRCI IL GIOCATTOLONE DEL CALCIO???
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