COVID 19: e se il popolo dei fanciulli, informato opportunamente su quanto potrebbe essere accaduto, si incazzasse?

Finché i giornalisti continueranno a definire quello che sta accadendo “inaspettato”, abbiamo poca speranza di uscirne, non dico indenni, ma almeno rafforzati.

Non c’era nulla di “inaspettato” in questa che alcuni definiscono, con approssimazione e superficialità, seconda ondata del COVID 19. 

Mi sono permesso, nonostante la mia notoria marginalità e ininfluenza, di lasciare scritto, anni addietro (in realtà plagiavo quel che, con ben altra autorevolezza e informazioni certe, a sua volta, rendeva pubblico tale Massimo Zuppini, della GSK, di cui non si riesce a leggere una sola intervista) che quando fosse apparso il virus Pinco Pallo, sarebbero stati “cazzi amarissimi”. Nulla di transitorio quindi. Anzi mi permisi di dire che ci saremmo dovuti abituare a convivere con un fenomeno permanente. E se vi devo proprio accompagnare a ricordare e interpretare i miei ragionamenti in materia “pandemia” penso di aver lasciato più volte indizi che vi avrebbero dovuto spingere a riflettere non solo su quanto sta accadendo ma sulla caducità degli uomini segnati dalla loro imprevidenza. Alcuni perché sono delle mezze tacche; altri, come suggerisce Massari nel post SEGUI I REAGENTI E TROVI IL DENARO perché dei gran farabutti assassini. “Farabutti assassini” sono io che lo dico perché Massari è una persona troppo civile.

Torniamo al COVID19 e a ciò che non è stato fatto per non costringerci ora (non scrivo ovviamente solo della nostra Italietta) a porci il quesito drammatico se ci si trovi di fronte ad una macchia indelebile o di questione che verrà risolta dalla memoria a breve. Certamente da mesi alcuni dei decisori e governati fanno di tutto per alimentare sospetti e letture complottistiche. Vi hanno ottenebrato per decenni con i barbatrucchi tipici della nominata “strategia della distrazione” in modo che pensaste a tutto meno a ciò che sta accadendo, e poi, una volta accaduto il prevedibile e previsto, stanno attuando, quasi si attenessero ad un manuale a suo tempo elaborato, a quella strategia della gradualità che si attua quando si vuole far accettare una misura inaccettabile. E lo fanno un po’ differendo e un po’ accelerando in modo che ciò che ripugnerebbe venga accettato come una dolorosa necessità. Chi cazzo è che sussurra a Conte come far credere a voi tutti, per decenni tenuti in fragilità grazie ad una qualità dell’educazione quanto più povera e mediocre possibile (da Lele Mora a salire o scendere vi hanno fatto informare esclusivamente dalla feccia del comparto mediatico), che loro stanno facendo il meglio del meglio? Posso continuare a ritenere che sia un proseguito palinsesto del Grande Fratello a dominare la scena? O oltre a Rocco Casalino c’è qualche individuo “esaltato” che ha fatto credere al premier (e di conseguenza al Presidente della Repubblica) di conoscere gli italiani meglio di quanto loro stessi si conoscano? Perché non è così (o, meglio, non lo è del tutto) e il ritenerlo apre ipotesi di conflitti sanguinosi. 

Vediamo di non dover assistere a momenti che confermino questa mia teoria degli italiani che poi – alla fine – passano alle vie di fatto e scrivono pagine indelebili a danno anche di quelli che pensavano di avere il consenso di una maggioranza “fanciullesca”. 

Qualche psicopatico sta suggerendo che gli italiani accetteranno l’inaccettabile senza scegliere la violenza?

Avvocato Conte, senta a me, si guardi intorno e scovi, prima che sia troppo tardi, il perverso che la sta inducendo a ritenere facile la coercizione dei nostri compatrioti. Se si dovesse interrompere, anche per pochi giorni, il corto circuito ad oggi prevalente dell’emotività, e qualcuno, essendone capace, riuscisse a far fare una analisi razionale di quanto sta accadendo, rivelando, se ce ne fossero, collusioni inconfessabili e arricchimenti osceni, non dico che qualcuno finisce appeso, ma poco potrebbe mancare all’evento drammatico. 

Oreste Grani/Leo Rugens