E così alla fine parlò Zarathustra-Arcuri

E alla fine così parlo ZarathustraArcuri: “Cercate di muovervi il meno possibile“… e poche altre sillabe messe una vicina all’altra, dovendole perfino leggere per non perdere il senso di cosa annunciava al popolo dei bambini. Diciamo, più o meno, circa-quasi, un migliaio di lettere alfabetiche in tutto per sentirvi dire, a buoi lontanissimi, quello che da anni prima Massimo Zuppini (quello e “dal 2009”)prudente vi consigliava e poi, dal 2013, banalmente, potevate leggere su questo marginale e ininfluente blog: mascherine (quelle che un giorno giudiziario non lontano potremmo scoprire se Arcuri ha fatto trattare “in esclusiva”);  distanziamento (fino a rimanere in casa cercando si muoversi il meno possibile); igiene accurata. Minchia e questo genio-geniale Giuseppe Conte dove (e come e grazie a chi) se l’è capato? E a che cifra a lettera (al mese? al giorno? all’ora? al minuto primo e a quello secondo?), per cortesia me lo volete dire, dal momento che non solo sono incazzato nero per dover prendere atto che, tra tanti italiani possibili, è Arcuri che fa il Commissario Straordinario all’emergenza epidemica, mentre, ad oggi, ne sono certo, ho 3 e 18 centesimi sulla mia mitica Carta Acquisti e fino alla metà del mese entrante (novembre) ritengo non vedrò la ciotola di riso consistente in 1,33333 periodico euro al giorno che lo Stato mi elargisce a supporto della mia ormai accertata condizione finanziaria.

Arcuri ci invita a muoverci di meno così lui, vettura di servizio compresa, sarà libero di continuare a farsi i cazzi propri, come la sua storia professionale attesta, arrivando (ma veramente chi è che farnetica a tal punto da ritenerlo all’altezza di salvare ciò che avanza di Finmeccanica, realtà complessa oggi denominata Leonardo?) a sognarsi ai vertici di quel gruppo. Gruppo che mostra ogni giorno di più i limiti: crolla infatti come quotazioni in Borsa perché non ha reputazione sufficiente per misurarsi in un mercato planetario che, a sua volta, si comincia a delineare, mancante di visione prospettica adeguata al mondo che cambia e non solo sotto l’effetto pandemico. E in un mondo in cambiamento, l’attuale vertice di Leonardo potrebbe non essere sufficiente a reagire non solo alle troppe e sottovalutate avidità interne (manager perfino infedeli) ma ai danni provocati, nei ultimi lustri, a cominciare dalla devastante parentesi della “salamandra” Mauro Moretti

La politica si dimostra “bollita” anche rispetto a Leonardo. E questa inadeguatezza, in una fase drammatica della vita della Repubblica, è un’altra macina che non dovevamo consentire a nessuno, nemici interni ed esterni, di accollarci. Invece è accaduto. 

Temo di dover assistere addolorato alla fine di un ciclo che ci aveva visti eccellenza nel Mondo. 

Oreste Grani/Leo Rugens