L’on. Piera Aiello prende posizione sul tema delicatissimo delle carceri e su nuove indiscriminate scarcerazioni

Fuori (non sempre) un metro di distanziamento sociale, mascherine (non sempre), igiene adeguata (non sempre). Nelle carceri fino a 5/6 in una cella, mascherine (quasi mai), lavaggi frequenti (raramente). Questo sostengono i parenti dei detenuti che cominciano (erano i contenuti dei cartelli che ho visto mostrare in recentissime manifestazioni) a chiedere indulti/amnistie per far uscire i congiunti “a rischio”. Non sta a me entrare nel merito dei provvedimenti urgenti che si dovranno prendere. Dico solo che quei ruba pane a tradimento che si sarebbero dovuti interessare di questa fase “due” (prevedibile e prevista) non hanno fatto sostanzialmente nulla per anticipare la problematica.
Ci si prepara ad altri passi irrazionali, irresponsabili e tremebondi E su questa ignavia incivile e colpevole un giorno, per il Dio dei credenti, si dovranno fare i conti.
E con quella durezza che l’indifferenza colpevole si merita.
Quando (cioè oltre 10 anni addietro come ho più volte dimostrato in questo marginale e ininfluente blog con numerosi post mai smentiti nel merito da nessuno e tanto meno da mister Massimo Zuppini dirigente della GSK) si è delineata la complessità di una tale vicenda sanitaria e i contraccolpi che ci sarebbero stati inevitabilmente in caso di una vera e propria pandemia, era doveroso andare con il pensiero a cosa sarebbe accaduto anche nelle carceri. Ma così nelle caserme o altre comunità di convivenza. Perché, sentite a me, arrivano segnali di trascuratezze vergognose con cui qualcuno, distratto, consente che venga trattato il personale anche delle forze dell’ordine.
Su un tema delicatissimo come quello a cui ho accennato interviene da par suo Piera Aiello e lancia un monito su quanto a breve potrebbe avvenire.
Leo Rugens può fare solo ciò che fa cioè provare ad amplificare la posizione dell’On. Aiello.
Oreste Grani/Leo Rugens


Il sindaco di Artena, definito quale “soggetto dalle spiccate capacità criminali” è stato arrestato insieme ad altri 22, tra i quali il responsabile dell’Ufficio Tecnico
http://www.askanews.it/cronaca/2020/10/30/illeciti-comune-artena-gip-sodalizio-criminale-senza-freni-pn_20201030_00140/
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Il sindaco arrestato, Felicetto Angelini (quello con “spiccate capacità delinquenziali”), aveva affidato l’incarico del nuovo Piano Regolatore all’architetto CAMILLO NUCCI e a sua figlia LUCIA NUCCI (non Camilla), rispettivamente cognato e Nipote-Imputata di ENRICO GARACI
https://www.frosinonetoday.it/cronaca/artena-approvate-in-consiglio-le-nuove-linee-guida-del-prg-del-1995.html
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Il curriculum del sindaco arrestato racconta molte cose (tra l’altro era anche alla ASL Rm6 …), ad esempio una specializzazione a Tor Vergata negli anni di ENRICO GARACI rettore (cioè quando quest’ultimo faceva affari con ENRICO NICOLETTI) ed un passaggio alla Provincia di Roma (dove, guarda caso, CAMILLO NUCCI firma il Piano Territoriale).
https://www.ilquotidianodellazio.it/artena-nostra-intervista-a-felicetto-angelini-confermato-sindaco.html
Adesso non posso, ma tornerò su questa storia. Sospetto, infatti, che possa portarmi da una certa parte…
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Torno a scrivere, con calma, sulla vicenda di Artena e del sindaco oggi agli arresti (giustificati dalla gravità dei reati), che a suo tempo affidò l’incarico di redigere il nuovo Piano Regolatore proprio a quel CAMILLO NUCCI (ed un incarico da consulente pure alla figlia LUCIA NUCCI, piezz ‘e core: una “tassa” pagata con denaro pubblico anche dalla Provincia di Roma, in occasione del Piano Territoriale).
Un personaggio tutto da scoprire, questo sindaco.
Indaffaratissimo nella <> (secondo Repubblica di sabato 31 ottobre scorso) e nel licenziare funzionarie solo per il loro <>, FELICETTO ANGELINI intesseva anche rapporti con le famiglie degli inquietanti figuri arrestati per l’uccisione del giovane Willy Monteiro Chart a Colleferro, che percepivano il Reddito di Cittadinanza senza averne diritto.
Si era proprio organizzato bene, Felicetto: per evitare una mozione di sfiducia delle opposizioni, ne aveva comprato la complicità, pagandola con favori ad un consigliere di minoranza: non solo <> (<>), ma anche <>.
Questo il tenore delle conversazioni: <>. E l’altro: <>.
Ciò che si evince è che al Tribunale di Roma c’è qualcuno che affida delicatissimi incarichi di perito agli amici degli amici. Da notare che è il Tribunale di Roma che gestisce l’ALBO DEI CONSULENTI TECNICI D’UFFICIO DEL CONSIGLIO DI STATO, dove, ad esempio, la sezione V si occupa di appalti.
Se l’andazzo è quello che emerge da queste desolanti conversazioni, non c’è da stupirsi se all’IMPUTATA-NIPOTE (ormai notissima tra gli affezionati lettori di questo blog), proprio quando era GIÀ IMPUTATA (5/12/2017-31/3/2018, il ricorso è il n.04694/2011, sezione V, appunto), è stato affidato, appunto, un incarico da CONSULENTE TECNICO D’UFFICIO, nonostante il suo CERTIFICATO DEI CARICHI PENDENTI (che deve essere necessariamente PULITO!!).
Nonostante questa intensa attività, il sindaco con diploma di specializzazione preso nell’ateneo di Tor Vergata ai tempi di ENRICO GARACI rettore (cioè il cognato di CAMILLO NUCCI e lo zio dell’Imputata-Nipote) trovava anche il tempo di fare il <>.
Gli indagati sono 22: oltre al sindaco e all’assessore di minoranza, anche quello ai Lavori Pubblici, <> ed <> e l’architetto romano Enrico Giusto.
Secondo Repubblica, i filoni d’indagine sarebbero più di uno. C’è da augurarsi che la Procura di Velletri riesca a fare luce anche sul canale che da Artena arriva alle consulenze del Tribunale di Roma…
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Siamo qui stanchi e sempre più indignati di quanto grazie a te dobbiamo leggere. Continueremo a leggere, ricordare, dare spazio alle tue deduzioni e intelligenti connessioni.
Buona notte amica Cuculo.
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