Renzi ha chiesto senza mezzi termini la testa di Casalino. Perché Conte non è libero di dargliela?

E poi diciamolo se un premier si fa dire in faccia da uno come Matteo Renzi le cose che tutto il Paese ha sentito dire attinenti la funzione perniciosa di Rocco Casalino, descritto durante un intervento parlamentare come un seminatore di zizzania e fabbricatore di fake news, qualcosa che non va ci deve pur essere. 

E non del tipo scazzo tradizionale tra termiti affamate. Nel retro palco certamente c’è anche la torta da spartire ma non è solo questa la molla della sceneggiata tenuta in Parlamento. Questo Casalino deve ormai aver tenuto un comportamento che perfino nel galateo della degenerata partitocrazia deve essere stato considerato insopportabile. Questo modo di spargere veleno, spruzzando fango/sterco/urina pur di farsi bello o di “scambiare” favori con alcuni giornalisti (questo dicono i suoi detrattori) anche tra famelici bucanieri pronti a tutto, deve essere stato considerato un “troppo che stroppia”, degno solo di quel clima di “tutti contro tutti” che alimenta un modello di spettacolo televisivo obsoleto quale lo sbrindellato, ormai ripetitivo al ribasso, “Grande Fratello“.

Ci deve essere pertanto qualcosa che immunizza (e non dal COVID 19 come è notorio) questo ragazzotto arrogate e incauto. E questo qualcosa non va cercato/trovato in una qualche dote che non è data di conoscere a noi comuni mortali tipo “parla lo swaili” o conosce a mena dito cose riconducibili al triangolo vocalico indoeuropeo, ma in segreti di altra natura. Per come il premier non se ne libera anche in presenza di una richiesta esplicita che, esaudita, potrebbe favorire una sia pur ripugnante trattativa tra ladri di Pisa e, di fatto, un prolungamento/rafforzamento rassicurante della vita del Governo, siamo in troppi costretti a pensare male. Il “modello operativo” a cui assistiamo evoca una situazione di potere privato saldo nelle mani e nella lingua biforcuta (questo dice Renzi che parla a nome di una componente della maggioranza governativa e di alcuni ministri i suoi detrattori) di Casalino che non trova in nulla giustificazione. Si può far ballare il Governo quando a stringere qualche bullone (non ho detto che sarebbe la soluzione) basterebbe l’allontanamento del ex fidanzato di un discusso cubano? 

Casalino ha qualche NOS di sicurezza che a noi non è dato di sapere? Casalino è inamovibile perché, lingua lunga come Renzi dice che è, se allontanato, racconterebbe, e non nel “confessionale”, cose che non si possono raccontare? 

A pensar male si potrebbe cominciare ad azzeccare. 

Oreste Grani/Leo Rugens 

P.S.

Alcuni lettori mi chiedono chi protegga Rocco Casalino. Mi viene spontaneo rispondere: Casalino Rocco. E mi accorgo che non è un rispondere tranquillizzante per le notti della Repubblica.

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