Dall’Aula di Giustizia di Lamezia Terme con la ritualità prevista dalla legge parta la riscossa della Calabria onesta

Loro, e intendo i criminali, vivono anche di segni e ritualità. E di fatti concreti come l’accumulo del denaro, degli arsenali, dei servizi di informazione (hanno una rete che fa invidia ai servizi segreti cinesi, tanto per fare un esempio non paradossale) e di complicità che li protegge a “cerchi concentrici”. Bene hanno fatto quindi i magistrati (pochi ma cazzutissimi) Nicola Gratteri, Camillo Falvo (il Procuratore della drammatica ViboValentia) ed altri coraggiosi a chiedere/pretendere/ottenere la costruzione di un’aula di massima sicurezza utile alla rappresentazione tangibile di come lo Stato, se vuole e quando vuole, sa imporsi e, nella legge, punire i colpevoli. Con la ritualità prevista dai codici ma come segno di assoluta fermezza e coraggio individuale e di squadra. Che tutto vada nel migliore dei modi in una Calabria che si merita inversioni di tendenza e di vedere schiacciare la testa dei serpenti velenosi. Se lo meritano i calabresi ma direi che quanto deve avvenire nell’aula di Lamezia Terme serve alla smarrita Italia e alla ancora troppo inconsapevole Europa.

Da quest’aula sicura (non bunkerizzata ma – paradossalmente – aperta e trasparente) si muova un moto complesso e intelligente di equità a nome di tutte le vittime di mafia cadute durante troppi anni (almeno cinquanta se datiamo dai moti di Reggio) in cui lo Stato non sempre ha fatto tutto quello che era necessario e doveroso fare. Anzi. Che uomini come Gratteri e Falvo, sostenuti e protetti dalla stima e l’amore di milioni di calabresi/italiani onesti, possano avviare il riscatto necessario anche a nome di tanti colleghi, in magistratura e con le stellette, caduti per non abbassare la testa davanti ai gangster violenti, arroganti, volgari, ignoranti che fino ad oggi hanno ritenuto di poter spadroneggiare. Che l’Aula sia un segnale forte per i nemici della Repubblica e un santuario di legalità da inaugurare con l’orgoglio di averlo voluto ed ottenuto. Bravi tutti. Bravo Camillo Falvo. Bravissimo Nicola Gratteri.
Oreste Grani/Leo Rugens e la redazione tutta.







