Com’è il vino, oste? Ottimo! Così i vaccini, ovviamente

Come volete che vi rispondano i fabbricatori di vaccini alla vigilia della grande distribuzione e “saldo” delle fatture, mentre irrompe sulla scena un “cugino” del COVID 19? Mentre mi accingo ad uscire “munito di lasciapassare” (oggi è il grande giorno in quanto vado a fare il vaccino per contrastare la solita noiosa influenza stagionale) ripenso a cosa volesse dire, nel lontanissimo 2009, il signor Massimo Zuppini quando, lui si pre-veggente, trattava il tema della assoluta necessità di prepararsi per tempo all’emergenza che oggi, 11 anni dopo, stiamo affrontando:

GlaxoSmithKline (GSK), gruppo farmaceutico di livello internazionale, riveste un ruolo fondamentale (che fine ha fatto la GSK e perché si tiene prudentemente lontano dal business? ndr) di sostengo al sistema sanitario mondiale. Consapevole di questo suo ruolo, ha deciso di organizzarsi per tempo e in modo tale da poter supportare le eventuali richieste dei sanitari in caso di manifestazione di una pandemia.

GSK è consapevole (che scelte semantiche, che concetti elevati! ndr) che fino a quando non sarà disponibile un vaccino, i farmaci antivirali (quali sono sarebbe interessante oggi ricordarli. ndr) presenti sul mercato, insieme alle altre misure (mascherine, lavaggio delle mani, distanziamento sociale ndr) volte a ridurre la trasmissione dell’influenza, saranno fondamentali per contenere la diffusione della malattia e ridurre i casi di decesso.

Sia in fase prepandemica sia in quella pandemica, GSK s’impegna (verbo “impegnativo” ndr) a sostenere i funzionari governativi e i sanitari di tutto il mondo nel loro sforzo di prepararsi e di reagire a tali situazioni. GSK inoltre si impegna ad agire nel pieno interesse dei pazienti“. Questi sono i principi guida che permetteranno all’azienda di prendere decisioni e provvedimenti  per allontanare una pandemia“.

Ma voi non suonano “strane” queste parole? La GSK si candida ad essere il centro del mondo nel 2009 e poi silente, 11 anni dopo, allo scoppiare dell’inferno? 

Di conseguenza – continua il capo degli spariti Massimo Zuppini – l’obiettivo principale del programma GSK di preparazione ad una pandemia influenzale COMUNICATO AD INIZIO 2006 (questa data devo averla già letta da qualche parte a proposito di qualcosa di fatto/non fatto/da fare ndr) è stato quello di garantire la disponibilità globale di farmaci essenziali e di vaccini per la salute pubblica.

Per raggiungere questo obiettivo (e qui casca l’asino ndr) l’azienda ha deciso di:

investire 2 miliardi di dollari per espandere la capacità produttiva di vaccini prepandemici e pandemici …” e il resto lo dovreste sapere sin dal 1 novembre 2013 dal momento che questo marginale ininfluente blog ricorda di averlo lasciato scritto, in grande evidenza e con linguaggio, una volta tanto, di facilissima interpretazione. 

Rimarrebbe solo da cercare questo introvabile Massimo Zuppini per chiedergli a chi eventualmente fu comunicato il Piano anti pandemico del 2006 di cui si parla nel 2009 e che a detta di Zuppini fu elaborato dalla GSK. Ma a voi non sembra ultra strano che si fa fare passerella mediatica (siamo ad oltre duecento comparsate per il solo Sileri) a qualunque ibrido di politico e cuciculo, e non si invita mai questo ben informato dottor Massimo Zuppini a dirci cosa cazzo volesse dire quando diceva ciò che diceva? 

Tutti cercate la Titina, cioè l’anello di congiunzione tra il piano pandemico originale che dite che esiste e l’indifferenza organizzativa e culturale in cui ci siamo fatti trovare come Paese, e non si fa una telefonatina alla GSK per verificare se sia mai esistito questo Zuppini? E così facendo prendendo almeno due piccioni con una sola telefonata: Zuppini è un personaggio inesistente e Leo Rugens è un cazzaro. O viceversa. 

Oreste Grani/Leo Rugens