Perché Fauci arriva a dire che il peggio deve ancora venire?

E perché, viceversa, qualcuno (in realtà molti politici entusiasti della possibilità) in Italia arriva a dire che entro settembre (sarebbe il nono mese dell’anno) i nostri compatrioti resi immuni saranno 42 milioni (vuol dire che più volte saranno raggiunti e sarà iniettato loro un qualche vaccino dei tanti a disposizione sul mercato) al ritmo quindi di 4.666.666 periodico di soggetti al mese (che sarebbe, per non perdermi, 42 milioni gli aventi diritto, diviso 9, che sarebbero i mesi), che darebbe, alla carlona (da Charlon o Carlo Magno che invece le cose, sia pur con rudezza, le sapeva fare), l’obiettivo di almeno 155.555 cittadini al giorno. Direi che oltre dodici ore di lavoro indefesso i centri di vaccinazione (sono meno di quelli che io pessimista avevo ipotizzato in 350 ridotti infatti dalle autorità sanitarie a 300) non potranno realisticamente andare. Vuol dire che quasi 520 cittadini al giorno (155.555 diviso 300) saranno resi immuni in ogni punto di accoglienza. Se mi sono sbagliato, o il dato (come altri) di soli 300 punti è una mia ipotesi errata, fate voi i conti e così mi tranquillizzo. Se così andrà (e perché, direte voi, non dovrebbe andare?) e se i vaccini funzioneranno (perché non dovrebbero funzionare?), questo frangente tragico pandemico sarà brillantemente (evviva, evviva!) superato. Questo perché 520 vaccinandi al giorno accolti nei 300 punti previsti, diviso per 12 ore di cui accennavo, dovrebbe fare 43 cittadini assistiti all’ora. All’ora? Dove mi sono sbagliato nel fare di conto?

Perché ho scritto dei 300 punti di affluenza? Non influenza. Il tutto con i limiti della statistica a partire dalla legge del mezzo pollo. Il tutto al ritmo serrato (moduli, attese in alcune ore più affollate, sosta di controllo dopo inoculazione) di quasi un paziente impaziente al minuto. Difficile, ma ancora possibile. Certo, avete ragione, il traguardo vitale si allontanerebbe, se il ritmo dovesse calare. Direte che potremmo organizzare la notte perché la giornata non è di sole 12 ore. È vero e per tanto continuo ad essere ottimista.

E allora perché, pur non parlando della super organizzata Italia, ma solo dei suoi Stati Uniti d’America, un signore competente come Anthony Fauci è tanto preoccupato e parla di un “peggioche deve ancora venire? E di anni terribili che aspettano gli americani. Negli USA, forse saranno anni difficili. Da noi andrà tutto bene e potremo permetterci di ospitare per la pratica sanitaria veloce qualche milione di compatrioti di Fauci che ci potrebbero raggiungere con un apposito ponte aereo. Così ridiamo fiato al turismo. Turismo sanitario, ma sempre turismo. Prepariamoci. Di cosa si preoccupa questo allarmistico professor Fauci?  

Me lo chiedo da ore e non trovo risposta. O forse sì.

Oreste Grani/Leo Rugens 

P.S.

Tutto il mio pessimismo verrebbe tacitato se in ognuno dei 300 punti sanitari previsti ci fossero all’opera contemporaneamente più equipe, pronte ad assistere il cittadino in arrivo. Che so io: tre/quattro/dieci squadre. Squadre che almeno qualcuno ha informato di quante dosi contiene un flacone: 5 o 6 ? O 9 e mezzo? 9 e mezzo era un film con scene a forte valenza erotica. Ogni tanto mi perdo e vivo momenti nostalgici. Comunque sono questi pressapochismi (come fanno a non sapere quante dosi ci sono in un flacone?) che un po’ mi preoccupano. Ma solo un po’. Poi mi scuoto e dico che c’è Domenico Arcuri che vede e provvede. Vediamo se ad esempio il Super Eroe ha predisposto dei volumetti con le istruzioni a prova di personale appena immesso sul posto di lavoro. Lavoro delicatissimo a cui molti sono pervenuti senza alcun processo formativo adeguato. Propongo al Commissario (anche in questo caso la memoria mi fa scherzi perché penso a Basettoni e allora ricomincio a preoccuparmi), se non ci ha ancora pensato, un volumetto da dare a stampare a qualcuno che abbia bisogno di stampare. Come è stato dato del lavoro a qualcuno che aveva bisogno di costruire gazebi-primula, o importare siringhe, o mascherine. Sempre stando attento a che non siano amici degli amici perché la giustizia è lenta (per anni è stata appesantita da condizionamenti alla Palamara ed altri) ma comincio a ri-sperare capace di pizzicare i furbi mediatori di turno.

Vedete che a tutto c’è un rimedio? Parlo dei Gazebi/Siringhe/Mascherine/Libretti tranne, come si dice (ed è notorio), alla morte. E a proposito di morte, per ora i morti, per tornare con i piedi per terra, sono stati solo 74.000. Al massimo, come avrebbe detto l’imprenditore confindustriale illuminato, Domenico Guzzini, se ne dovessimo contare, in questi nove mesi che ci aspettano di frenetiche vaccinazioni, altri 80.000. Che porterebbe il conto a 154.000 compatrioti uccisi dal COVID 19. Ce ne faremo una ragione. Morto più, morto meno. Mortacci vostra.

P.S. al P.S.

D’inverno in alcune regioni d’Italia nevica o piove forte. Per cui i vaccini in alcune destinazioni, ieri, che sfortuna, non sono arrivati. Meditate gente, meditate sul ritmo che bisognerà tenere. Sempre coadiuvati comunque da una buona dose di fattore C (culo), o affidandosi allo Stellone, come si diceva un tempo.

P.S. al P.S. del P.S.

Massimo Zuppini, dove sei?