Non mi costringete a cercare personalmente Massimo Zuppini della GSK Vaccines

Il vaccino Reithera, se fosse stato realizzato, ho capito che sarebbe stato considerato, da chi se ne intende, un prodotto di concezione obsoleta.  

Ma come è possibile che questa notizia sia vera? Sto apprendendo che un tipo (sarebbe il bradipo Domenico Arcuri) che in termini di valutazione su progetti da finanziare o meno non ne aveva azzeccata una (Invitalia non mi sembra che avesse concorso, negli ultimi 15 anni, a promuovere impresa e ricchezza in Italia) aveva deciso, utilizzando i vostri soldi, che Reithera poteva avere ben 81 milioni di finanziamento per provare a mettere a punto un prodotto italiano?

Cosa sia e di chi sia questa azienda fatevene un’idea leggendo l’articolo a seguire. Poi tornate a quando, inutilmente, questo marginale e ininfluente blog ha indicato in Massimo Zuppini (Glaxo Smith Kline Vaccines) l’uomo a cui fare interviste e chiedere chiarimenti sul tema strategico di sicurezza e pandemie e sulle occasioni mancate.  A questo primo groviglietto bituminoso aggiungete il Pianeta Arcuri/Invitalia e vedrete che siamo sulla soglia di questioni gravissime che hanno strettissima attinenza con la sicurezza nazionale. Sentite a me, non bastano le meritevoli trasmissioni televisive come Report per ridare credibilità a questo sgarrupato Paese. Dovete pretendere che si faccia luce. Almeno questa volta che in ballo ci sono le cose che non sono state fatte e a cose non fatte in tempo la responsabilità di parte significativa dei 120 mila compatrioti morti

La GSK Vaccines è un esempio lampante di cosa voglia dire evocare Big Pharma e i poteri fortissimi. Direi di farsi un giro a Siena cominciando a fare le opportune domande a chi (perfino Pierluigi Piccini potrebbe saperne qualcosa se non lo stesso Stefano Bisi all’epoca dei fatti scribacchino in Siena) ricordasse la trafila dell’insediamento di questi interessi farmaceutici in terra italiana. 

Torno a dire che, ancora oggi, sia pure in folle ritardo, a cercare presso gli uffici della Glaxo Smith Kline tale Massimo Zuppini non si farebbe certo danno e offesa all’intelligenza. 

Infine, ma non cosa minore o ultima, mi porrei il problema di dove volevano andare a parare ConteDi MaioZingaretti all’alba della tragedia quando scelsero il Commissario Straodinario. Quello delle mascherine, dei banchi a rotelle, dei rapporti oscuri. Qualcuno infatti in qualche luogo fisico e in un preciso momento il nome di Arcuri deve pur averlo fatto e ricostruire oggi chi, dove e quando è stata fatta la scelta potrebbe consentire di trovare il movente di tale autolesionistica scelta. Il movente non potrebbe mai essere stato l’interesse superiore della Nazione perché non poteva essere Arcuri il prescelto. Arcuri era solo uno “sperimentato e fedelissimo”.  Di chi? Questo è il quesito a cui si deve dare risposta. 

Oreste Grani/Leo Rugens