Vattani e la sua imbarazzante designazione come ambasciatore d’Italia a Singapore 


Andrè Malraux diceva che non si fa politica con la morale; ma non la si fa nemmeno senza.
La nomina di questo ex teppista picchiatore che arriva a rappresentare la Repubblica Italiana quale ambasciatore a Singapore (sede tra le più complesse nell’attuale geopolitica orientale) sta mettendo in moto un meccanismo che mai si era visto avviarsi nel nostro Paese. Gli ambasciatori infatti venivano nominati in un silenzio rituale e solo pochi addetti ai lavori entravano nel merito. Ad oggi, viceversa, oltre 29.000 cittadini hanno firmato una petizione perché il Presidente della Repubblica ponga rimedio al pasticcio reputazionale. E potremmo essere solo all’inizio.

Ho firmato anch’io come Oreste Grani/Leo Rugens perché non venga consumato l’atto autolesionistico. Questo blog infatti prende non da oggi posizione sulla famiglia Vattani. Ora siamo in circostanze estreme ma da tempo non sospetto abbiamo richiamato l’attenzione sia sul padre (oscenamente protettivo nei confronti di una tale progenie sin da quando la creatura era un teppista violento) che sul figlio. Vediamo cosa succede e se Mattarella trova coraggio e forma per rimediare alla scelta scellerata. 

A proposito: ma chi ha istruito la pratica per la designazione?

Oreste Grani/Leo Rugens