A voi quel ladro di Stato di A. Mussolini. A noi Falcone e Borsellino. Ma Draghi lo sa cosa accade a Latina?

 

Se la Massoneria avesse badato ad adempiere la propria missione, che è il perfezionamento degli individui attraverso l’iniziazione o lo studio del filosofo, del sacerdote, del re Ermete tre volte grandissimo al fine di raggiungere un grado di conoscenza per il progresso, la tolleranza e la libertà tra gli uomini, non soltanto non ci sarebbe stato il fascismo ma neppure la guerra che ne rese possibile il sorgere.

Questo è, in parte (il resto è mio personale) il pensiero/giudizio storico reso pubblico, nel 1972, dal gran maestro Giordano Gamberini. 1972, quando cioè comincia il vero rafforzamento di Licio Gelli e la sua banda di lestofanti, avidi e ignorantissimi in tutto. 

Quello di Gamberini è uno spunto che mi riemerge dalla memoria ormai affollata dopo aver letto che il sottosegretario all’economia Claudio Durigon non ha dubbi: dal parco centrale di Latina vanno tolti i nomi dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, intitolando nuovamente lo spazio ad Arnaldo Mussolini, il fratello del Duce

Il Parco Comunale di Latina aveva cambiato nome, non senza polemiche, nell’estate del 2017. “La storia di Latina è quella che qualcuno ha voluto cancellare, cambiando il nome a quel nostro parco che deve tornare ad essere quel parco Mussolini che è sempre stato” ha detto il leghista, alla presenza del leader Matteo Salvini, in un intervento tenuto qualche sera fa a una manifestazione in sostegno del candidato del centrodestra nel capoluogo.

Durigon suggerisce di cancellare, in Latina, dalla memoria collettiva, i nomi di Falcone e Borsellino, sostituendoli con quello di Arnaldo Mussolini, fratello del Duce e gran ladro di Stato. Perché, è bene ricordarlo a questi improvvisati parlamentari della Repubblica (in realtà perfino membri del Governo Draghi) Arnaldo Mussolini fu il vero protagonista di una stagione di ladrocini ed episodi di corruzione come mai i puri aderenti all’ideologia fascista potevano anche lontanamente ipotizzare. Intitolare un parco a Latina a quel gran farabutto di Arnaldo in realtà è un super lapsus freudiano, che rivela i modelli a cui si ispirano questi politicanti da strapazzo tutti pro Salvini. A Latina, in particolare, dove continua ad avvenire di tutto in spregio della Costituzione repubblicana. Chiedere di intitolare nuovamente un parco a Arnaldo Mussolini è come se a Milano, invece di denominare Parco Lambro, si chiedesse di intitolare quel fazzoletto di verde a Mario Chiesa. E forse il Chiesa potrebbe offendersi per questo mio accostamento. Armando era un grassatore che agiva non solo coperto dal fratello Benito ma per conto del fratello

La verità è che il fascismo a questi arnesi piace non solo come realtà ideologica ma come modello operativo politico-criminale a cui ispirarsi

Latina è ridotta come è ridotta (a cominciare dal caso del magistrato Lollo) perché rigurgita di questa gentaccia. E di teppisti della politica che, ciclicamente, vanno a raccogliere voti per il nostalgico di turno. Questa volta i capi a cui destinare il voto di scambio sono Salvini-Meloni. In passato erano Berlusconi o Fini

E quella mente modestissima (suo fratello Gianni “sciarpa” lui si che era intelligente!) di Antonio Pennacchi mai che avesse preso il toro per le corna. Ha scritto solo stupidaggini fascio-comuniste fino alla morte. Che finalmente è arrivata. 

Latina quindi laboratorio di restaurazione che arriva a vergognarsi di qualunque forma di contrasto alle mafie? Lo so che ad ottobre vincerete ma io l’ho lasciato scritto (in realtà oltre a ciò che di mio sapevo ho saccheggiato Giovanni Fasanella e il suo Tangentopoli Nera) che voi scegliete di ispirarvi ad un corrotto e corruttore come Arnaldo Mussolini. Lui e al suo fratello “idealista”.

Oreste Grani/Leo Rugens 

P.S. 

Lo so che il massone Draghi è responsabile della quadratura dei conti (per questo è stato scelto) ma accettare che un membro “influente” del suo governo si ispiri pubblicamente ad un gran ladro di Stato come Arnaldo Mussolini potrebbe “non far quadrare” quei conti che tanto lo preoccupano.

Il sottosegretario di Stato all’economia (minchia!!!) Claudio Durigon va in qualche modo allontanato o inibito. Il suo agire non può essere “coperto” in nome di nessuna ragion di Stato. L’oscena proposta va stigmatizzata come si deve, o si perde di credibilità anche tra quei “figli della vedova” che hanno espresso Mario Draghi, in quanto morale e antifascista. Non si salva nessuna Patria a questo prezzo. Si fa dell’opportunismo d’accatto. Cioè quello che si faceva anche prima dell’insediamento di Super Mario.