Da Minniti e Buttafuoco alla guida di questa Med-Or (Leonardo) cosa ci si può aspettare?
La proprietà commutativa è valida, come certamente sapete dai banchi della scuola dell’obbligo, sia per le addizioni che per le moltiplicazioni.
La regola della proprietà commutativa è infatti: cambiando l’ordine degli addendi dell’addizione la somma non non non non cambia.
Cambiando l’ordine dei fattori della moltiplicazione il prodotto non cambia. Soprattutto dal punto di vista culturale.
Ma veramente pensate che vecchissimi arnesi espressione sostanziale del potere partitocratico, provati e riprovati in tutte le posizioni possibili ora, messi in una sede fica, con nuovi soldi a disposizione, con qualche gazebo candido piazzato in giardino, con qualche grafico che trova un nuovo marchio evoluto, possano elaborare soluzioni intelligenti utili al futuro dell’Italia, del Mediterraneo, del Pianeta?
Se volete (ma stanco e malandato come sono mi dovreste pagare profumatamente per tale lavoro supplementare) vi elenco decine di circostanze di come i signori hanno fallito in tutto negli ultimi decenni se non nel conservare/perpetuare se stessi. Si chiamava “casta” prima dell’avvento del M5S; si chiama “casta” dopo l’inutile irruzione degli pseudo rivoluzionari pentastellati. Perché uno come Marco Minniti dovrebbe essere in grado di fare ora e in futuro ciò che, per anni, avendo tutto a disposizione (anche la stessa Finmeccanica/Leonardo), non è riuscito a fare? La proprietà commutativa vi inchioda. La verità è che conservano fino alla morte solo se stessi e i loro conti correnti in banca.
Prego guardare foto. Perché nella sede “fica” dovrebbe accendersi il sacro fuoco? Sede che penso perfino di riconoscere se l’immobile è quello che penso io, in via Cola di Rienzo 9/11, Roma. Sede che, ristrutturata, ha portato qualche vantaggio a qualcuno, ma non certo a Pantalone che paga. Perché, attenti a quanto sostengo, Med-Or è un costo e non un ricavo per la Repubblica. E quando dico costo, intendo “perdita” non investimento. Come tutto quello che riguarda i signori fotografati. Sarebbe altro se ad interpretare le finalità non fossero, da destra a sinistra (o da sinistra a destra?) Pietrangelo Buttafuoco (che scelta, che intuizione, che futuro!) fino a Marco Minniti (che scelta, che intuizione, che futuro!). Basterebbe, per capire cosa sto dicendo, pensare in che condizioni di futuri possibili si ritrova la Calabria dopo decenni di amorevoli scelte e intuizioni politiche di Minniti che avrebbe potuto fare tutto e non ha fatto niente. Per se, viceversa, qualcosa risulta che abbia fatto. Ma questo è un altro discorso. O lo stesso.
Oreste Grani/Leo Rugens
P.S.

Buttafuoco è in Fondazione in quanto siciliano illuminato o mussulmano “moderato” che può garantire che non si tratta di favorire le Bandiere nere di formazioni belligeranti ma di un luogo dove si elabora l’autodenigrazione, l’autocensura, l’autoinganno da contrapporre, in modo semanticamente raffinato, alla volontà di affermazione, di dominio, di conquista e di sottomissione da parte dell’integralismo islamico?
Che si deve fare per farsi foglia di fico dell’osceno suq che si delinea! Perché la Fondazione serve a questo. Suq/suk come bazar.
P.S. al P.S.
Nella villetta umbertina del Quartiere Prati a cui faccio riferimento quale sede della MED-Or, sono cominciate non poche cose (nell’altro secolo) che avrebbero potuto risultare preziose per il Mediterraneo, per la cooperazione tra le genti, per lo sviluppo di questa nostra Italia, per abbassare i livelli di aggressività tra i popoli. Vi si ragionava, sentite a me che c’ero (era il lontanissimo 1979/80!), di cooperazione con i paesi in via di sviluppo. Scrivo dell’epoca del Libro bianco di Bonalumi e della X Divisione della Farnesina. E invece solo armi e corruzione, a cominciare dalle vicende di Italo Toni e Graziella De Palo uccisi nel 1980 e sulla cui morte quel gran mascalzone di Bettino Craxi appose scientemente il “segreto di stato”.
Tutto al cesso, se l’edificio è quello. Perché, mi chiedo, questo Giro dell’Oca, partendo proprio da via Cola di Rienzo 9/11? Ma forse io scrivo di gentarella che non sa nulla di quella palazzina se non che è “fica” ed è facilmente raggiungibile dai Palazzi. Dimenticavo: antistante il luogo di pensiero strategico c’è una discreta gelateria. Che è cosa minore ma è sempre qualcosa.
P.S. al P.S. del P.S.
Perché mai la guida illuminata del compagno Minniti (quello che in segreto prima di buttarsi a sinistra voleva fare il pilota di caccia bombardieri) dovrebbe sovvertire/smentire la proprietà commutativa?
Fondazione Med-or, un’altra filiale di GIUESSE, Loggia π2 e potentissime cellule Messinesi?
Ucci Ucci Ucci (inutile elencare i cognomi di alcuni membri Med-or), Chissa’ perché sento odor di Stregatto & Fratelli ???
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Grazie a tutti per l’attenzione con cui state seguendo l’inizio dell’operazione.
Perché, spero che si capisca, è cominciata un’operazione. E quelli che sanno come si opera sussidiariamente allo Stato da queste parti capiscono dove – ragionevolmente – andremo a parare. Se la statistica (100 per cento è un dato che imbarazza perfino me) ha un qualche valore e se non muoio prima, ne vedremo delle belle. O molto molto molto brutte. A seconda della prospettiva. Statemi vicino. Grazie.
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Che fosse in atto un’operazione (e pure grossa) l’avevo intuito.
Spero di dare un contributo utile.
Forza Leone!
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Mentre il Lotar di Calabria sfoggia un sorriso a 92 denti verso gli ambiguo qatarioti, GEV il cinese fa il tifo per il corridoio sciita che, attraverso l’Iran, la Siria ed il Libano di Herzbollah, arriva fino ai porti del Mediterraneo.
https://www.ildenaro.it/il-petrolio-e-il-nuovo-ordine-mondiale-cina-iran-ed-eurasia/
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Ma chi, Buttafuoco il massoncello sufi modaiolo fascista di sinistra che strizza l’occhio a Evola?
Catanese, mi sembra (e questo forse chiarisce certe candidature starnazzanti).
Se ne aggirano diversi anche a Roma (vedi vecchi post).
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E’ lui Cuculo. Malandato ma lui.
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Di alcuni che si aggirano a Roma ne so qualcosa. Ma quelli di cui posso dar conto sono solo utili idioti rancorosi in cerca di rivalsa, che disprezzano i sovranisti nostrani pensando comunque di utilizzarli, ma sentendosene superiori per via di qualche frettolosa lettura di Nietzsche ai tempi del liceo.
Preoccupa, comunque, che figure “antiche” e lugubri (alcune finalmente decedute) si aggirino per un’infinità di seminari, simposi e feste popolari con birra soprattutto in zona Nomentana e, significativamente, in quel di Guidonia. Oppure che trovino spazio nelle numerose riviste e siti web che ambiscono ad una dimensione transnazionale (chi paga?).
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Questo è un libro abbastanza recente che analizza il fenomeno della Fratellanza Musulmana nei paesi occidentali, pur non facendo alcun cenno al fatto che questa nasce, in una località nei pressi di Suez e favorita dagli inglesi, negli anni ’20 in Egitto, contro la secolarizzazione promossa da Nasser.
https://www.letture.org/islamisti-d-occidente-storie-di-fratelli-musulmani-in-europa-e-in-america-lorenzo-vidino
Segnalo in proposito che, da chiacchierate con un amico palestinese, ho appreso che in alcune rappresentanze musulmane in Italia è in atto una strisciante emarginazione delle componenti laiche (come quella palestinese, originariamente legata all’OLP e al FPLP). Al tempo stesso ho notato una sorta di sottile penetrazione del discorso islamista (ad esempio riguardo alla valutazione su Hamas, diversa rispetto a quella di qualche anno fa) nelle parole del mio amico, da sempre profondamente laico.
Anche i Wahabiti (che rifiutano il tafzir, cioè l’interpretazione dei testi sacri) sono stati favoriti dagli inglesi per sostenere l’ascesa al potere, nella penisola arabica, della banu (tribù) dei Saud (della quale fa parte il folle squartatore Mohammed non Salman, l’amico di Renzi che smania per ottenere l’attenzione USA anche attaccando gli Houti yemeniti, per compiacere l’alleato con laute commesse di armi), in contrapposizione alla dinastia hashemita dei discendenti del bisnonno di Maometto, alla quale appartengono i regnanti di Giordania.
Sui Wahabiti, dichiarati eretici dalla Conferenza Islamica di Grozny del 2016 (dove anche la Fratellanza era stata esclusa dalle discussioni ed era presente solo come osservatore) ricordo di aver letto un bel post su questo blog (non ricordo se in Algeriade o in Suez).
Wahabita era bin Laden, descritto spesso come “principe” saudita, mentre invece non aveva nulla a che vedere con nessuna dinastia regnante, discendendo da uno scaricatore di porto (Laden, appunto: “bin” ccorrisponde a Ibn”, “figlio”, ed indica la discendenza) di origine yemenita che aveva fatto fortuna fino ad ottenere, dai Saud, il monopolio nel settore edilizio.
Al Zawahiri, il suo presunto successore, è un medico egiziano molto probabilmente membro della Fratellanza, che ha preso le distanze dall’Isis, cercando di traghettare la stessa al Qaeda verso posizioni più pragmatiche. Non si sa bene, tra l’altro, dove sia attualmente. In Pakistan? Secondo me non è detto.
Che l’ISIS sia un prodotto occidentale, invece, lo rivela l’acronimo: all’inizio è Daish (al Dawl al Islamiyya al Iraqi al Sham, cioè “lo Stato Islamico dell’Iraq e dello Sham”), dove Sham indica un’entità geografica non più esistente grazie agli sforzi profusi dagli inglesi sin dai tempi del Grande Gioco. Si tratta infatti della Grande Siria, che comprendeva Siria, Giordania, Palestina e Libano. Su Wikipedia si trova una strana giustificazione per il passaggio da Daish a ISIS: il termine Daish suonerebbe simile quello che indica apostasia, peccato gravissimo per un musulmano. Io penso, invece, che questa sia una bufala, utile a nascondere la parola proibita, evocatrice di fantasmi da non nominare: vuoi vedere che poi finisce come con bin Laden, che da utile idiota ha poi finito per crederci davvero??
Quindi, Daish diventa ISIL, dove ravviso l’impronta digitale occidentale, che non è tanto nella denominazione in lingua inglese (Islamic State of Iraq and the Levant), ma nell’ultima parola rivelatrice, Levant, che non è altro che il prodotto della visione orientalistica di fine Ottocento. Come se, insomma, la denominazione l’avesse inventata un Lawrence d’Arabia o una Gertrude Bell. Non credo proprio che ad un musulmano salterebbe mai in mente di utilizzare questo termine!!!
Infatti ISIL dura poco e diventa ISIS: sparisce Levant, sostituito da Syria.
Quanto ai salafiti, spesso associati ai Wahabiti, sono vittima di una manipolazione culturale. Infatti sorgono spontaneamente all’inizio del Novecento, come movimento che, all’interno dell’Islam, cerca di confrontarsi con la modernizzazione e con le istanze connesse alla fine del colonialismo. Contrastando esplicitamente l’approccio “letteralista” e conservatore wahabita, teorizzano la non necessita dell’interpretazione dei testi, sostenendo che la modernità vi sia già contenuta. Insomma, una visione colta e raffinata, che facilmente si presta, però, ad una più rozza manipolazione.
Tutto questo per dire che, insieme al contrasto “senza se e senza ma” alla dimensione criminale dell’islamismo (differente dall’Islam), non si possa spezzare il filo del dialogo e della reciproca conoscenza, dove, però, dialogo non è sinonimo di squallido mercanteggiamento da suk.
Il necessario contrasto senza il contraltare di un possibile dialogo così ipotizzato comporta non pochi rischi.
Salam dal Cuculo (ho cercato la traduzione di “cuculo” in arabo, ma non c’è la transitterazione)
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La Fratellanza in Italia (così mi han detto)
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/non-si-vince-commento-choc-leader-dei-musulmani-italiani-1969911.html
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Ecco
http://www.gabrieleadinolfi.it/agenda.html
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piantala nel disturbare il giro dei soldi;assicuro che all’atto della mia nomina nelle funzioni di presidente del consiglio dei ministri in sostituzione di mario draghi sarai nominato sottosegretario di stato ai servizi di sicurezza;
purtroppo gabrielli è scivolato nel tentativo dello scudo protettivo a favore dei funzionari troppo acquiescenti per i voleri di silviuccio nel caso kazako;
per correttezza la presente è inviata a mario persona perbene ma acquiescente nei confronti di silviuccio
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La posta in gioco
https://www.limesonline.com/tapi-il-gasdotto-dellindipendenza-centroasiatica/51037
Ma ENI (e Snam) che combina? In questo gran casino mi sembra stia rimanendo silenziosamente sottotraccia.
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Pare che i Talebani abbiano assicurato che non creeranno problemi ai lavori (era nei negoziati di Doha? Dare un’occhiata ad un certo profilo Wikipedia)
https://en.wikipedia.org/wiki/Unocal_Corporation
Guadando la cartina ed i possibili tracciati, le monarchie del Golfo che tanto piacciono al Lothar di Calabria non dovrebbero fare salti di gioia nel vedersi scaricate dall’amiko Amerikano.
Fortuna che c’è quella testa lucida pronto a prendersi gli scarti degli alleati che guardano a Oriente.
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Qui ciò che interessa è la cartina, da confrontare con quella del tracciato TAPI, che passa per l’ex base italiana Herat (i bravi cani da guardia che si accontentano dell’osso) ed attraversa la zona con le più vaste coltivazioni di oppio per arrivare a Kandahar, che era la seconda base USA (dopo Kabul) e la prima città riconquistata dai Talebani che – furbacchioni!! – hanno anche ipotizzato di farne la capitale al posto di Kabul. È proprio a Kandahar, non a Kabul, che e arrivato l negoziatore talebano di Doha (il “talebano tanto buonino”)
https://www.limesonline.com/instabilita-afghanistan-preoccupa-asia-centrale-taliban-stati-uniti-russia-cina-turchia-uzbekistan/124649
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Ma all’inaugurazione di Med Or c’era anche lui? (che pensò fosse meglio non ricandidarsi in Parlamento)
https://indiplomacy.it/il-progetto/
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Si dà molto da fare, a quanto pare
https://www.kcconsulting.it/about-me/
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