“Porterò il mio giudizio con epidemie e massacri. Farò cadere piogge torrenziali, grandine, fuoco e zolfo”

“Mi diceva mia moglie (che fa pratiche antincendio) che proprio all’ultimo aggiornamento con i vigili del fuoco hanno spiegato che ultimamente si erano accorti che progettazioni accettate come buone risposte antincendio si erano dimostrate poi estremamente vulnerabili… e proprio l’uso di una facciata in pannelli ignifughi come rivestimento esterno con intercapedine di separazione non faceva altro che funzionare come camino per le fiamme rendendo la pelle superficiale benché ignifuga il vettore per l’incendio… purtroppo come spesso accade in questo campo soluzioni studiate a tavolino e accettate sono risultate errate alla verifica dei fatti… e solo l’uso ci permette tale verifica…. va detto per tutti quelli che si allarmano urlando ma erano ignifughi!!… nelle costruzioni vale la resistenza al fuoco REI quale classificazione per i materiali ignifughi … che non vuol dire che non bruciano ma che resistono al fuoco per un tempo determinato in grado di permetterti l’evacuazione… e se vogliamo sono usciti tutti i residenti senza vittime e quindi hanno funzionato.”
Un architetto amico mio
Chi lo sa cosa si stava fumando Morgan al momento dell’incendio del palazzo di fronte al quale abita, e nell’esprimergli la mia gioia per avere scampato un grave pericolo, sento il bisogno di raccomandare ai nostri pochi e scelti lettori e al noto musicista la lettura di uno straordinario libro “Gli anni della peste” di Fabrizio Gatti, dove, a mio parere, si possono trovare delle sostanziali risposte al terribile evento.
Non conosco né riesco a sapere cosa sia la Moro Costruzioni S.p.A. (general contractor della Torre dei Moro) né so giudicare se la A.T.S. s.r.l. (applicatore cappotto) sia una società di incapaci, tantomeno gli ingegneri Orio Delpiano di Biella e Michele Motta di Torino “che si sono occupati del progetto e della direzione delle opere strutturali”. Confido nella magistratura milanese che saprà fare luce ottimamente sul disastro, se poi dovessero sorgere anomalie o certificati antimafia dubbi lo scopriremo solo vivendo.
Diciamo che questa volta è andata di lusso in termini di vite umane.
Povera Milano
Alberto Massari
P.S. Ringrazio l’architetto SCN (sua moglie non è architetto) che mi ha segnalato la difficile traccia che porta ai costruttori, alquanto discreti a giudicare dalle scarse, nulle tracce che ho trovato nel web; trattandosi di un edificio recentissimo, 2012, non risalente ai tempi delle piramidi, mi domando come mai tanta invisibilità (fossi un giornalista avrei già chiamato in via Lamarmora).
È vero! Ha ragione l’amico architetto!!
"Mi piace""Mi piace"