Ulteriore aumento delle bollette gas-luce-trasporti: meglio pazzo che domo!

Avevo provato a lasciare in rete qualche timido accenno a come gli aumenti delle bollette della luce e del gas cominciassero a garotare la povera gente, spingendola sull’orlo dell’impossibilità a vivere. Lanciavo segnali facendo al tempo, senza pudore alcuno, riferimenti personali e alla mia C.A. su cui ricevo, avendone diritto, l’aiuto dello Stato, assommante, come altre volte ho scritto, a ben 1,333 periodico euro al giorno per cibo, medicine e, appunto, bollette. Avevo segnalato il giorno 30 marzo 2021 che sia la bolletta del gas che della luce erano state pesantemente aumentate. Non capivo, lo ammetto, dove i capoccioni del Governo e degli enti preposti al sistema energetico stessero andando a parare. Non capivo ma ero opportunamente allarmato.

Mai potevo immaginare che l’attacco agli ultimi (quelli da non lasciare indietro nella povertà) fosse così sfacciato. Un attacco crudele ai poveri e a chi, con quel gas e quella luce, svolge attività professionale. A cominciare dai famosi ristoratori di cui sembrava ci volessero parlare ogni giorno per ricordarci che avevano i loro esercizi messi in difficoltà per la pandemia. Ora come cazzo si risolve questa cosa del 40% in più anche per i poveri pizzettari? Cingolani sarà l’uomo che la comunità ricorderà come il gabelliere di uno Stato crudele?

Il 2021, passerà alla storia per l’anno in cui dei giudici hanno sentenziato che per quanto attiene, in ENI e in Nigeria, la concessione OPL 245, non si è trattato di un gravissimo scandalo del settore e in particolare della nostra Italia, ma di un buon affare organizzato a vantaggio dei già malandati nigeriani e dei poveri consumatori italioti? Ci ricorderemo il 2021, mentre andava a buon fine tale illuminante e saggia sentenza (tutti e ho scritto tutti, assolti), in cui il gas (e la sua sorella luce), benzina, merci trasportate e l’insieme del meccanismo inflattivo si “accendevano” innescando, temo per molti di voi, a sostanziale celebrazione del 700° della morte di Padre Dante, un inferno contabile

Anche se, forte del mio ritenere le difficoltà il concime della creatività strategica, avvicinandosi le celebrazioni dei morti, suggerisco ad alcuni che non sanno proprio trovare soluzione a questo problema dei soldi per poter illuminare le proprie case, di andare, dopo il 2 novembre p.v., a “rubare” i lumini lasciati incustoditi nei cimiteri, e, per alcune ore al giorno, illuminare le residenze riducendo all’osso i consumi. Direte che, questa volta, è un po’ poco per provare a resistere-resistere-resistere mentre i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Tanto mi è dato, questa mattina, di pensare. O la lotta armata, fino a cadere sotto il piombo nelle piazze.

Si capisce che vi prendo per il culo, o mi troverò a dover rispondere di un gravissimo reato quale l’istigazione all’insurrezione contro i poteri dello Stato come l’ultimo dei terroristi no-vax? E questo perché le vecchie rappresentanze politico-sociali-sindacali si sono sgretolate (sono ormai dei veri simulacri patetici) e di nuove non di vede traccia? A meno che il riferimento non diventi, nelle prossime settimane (altra presa per il culo del sottoscritto), il voto, a Roma, ad esempio, a valanga, a vantaggio del vecchio simbolo dell’Italia dei Valori, resuscitato, in pieno agosto, dalle pentite Piera Aiello e Elisabetta Trenta (mi avevano perfino fatto simpatia), rappresentato, e questo è il riferimento attinente alle bollette vessanti, da Rosario Trifiletti (già CGIL o giù di lì) un tempo estremo difensore dei consumatori.

Si potrebbe tutti votare per lui e vedere così, a scrutini fatti (Trifiletti Sindaco di Roma Capitale!!!), di premere su Palazzo Chigi per fermare Roberto Cingolani e gli effetti dei suoi vaneggiamenti “nucleari”. Così nella farneticazione (la mia) odierna non ci facciamo mancare nulla. Dai lumini nei cimiteri, finendo ad un trionfo elettorale dell’IDV, passando per una riedizione della lotta armata. Questa volta invece che in versione ragazzotti figli della borghesia grassottella, guidata da veri poveri. 

Da come scrivo il tumore, oltre a dove l’ho, mi si deve essere anche riprodotto nel cervello. 

Meglio comunque “pazzo” che domo.  

Oreste Grani/Leo Rugens 

P.S.

Se fosse vera anche una sola parola di quanto sento utilizzare per giustificare l’incaprettamento tariffario e sul “trasportato” di milioni di italiani come mai potrebbe essere che in Francia il litro di benzina veleggia verso i due euro e la luce e il gas nelle case e nelle piccole imprese (le altre usano trucchi a cui noi comuni mortali non possiamo fare ricorso) aumenta come in Italia? E la Spagna? La Francia ha decine di centrali elettriche per cui se fossero vere le cazzate che Cingolani racconta (e il massone urlogista Draghi lo autorizza a dirle) ci sarebbe da cominciare a fare il pieno oltre confine e a provare a vivere all’ombra della Tour Eiffel. Non è così e vi prego di non credere a mezza giustificazione che circola in queste ore. Tra l’altro che c’è la ripresa e quindi si consuma di più. Ma sentiteli questi dilettanti della pianificazione che vorrebbero eternamente mogli ubriache e botti piene. La verità è di una semplicità terra terra: la transizione ad altro (il verde energetico per capirsi) in Francia, in Italia, in tutto il pianeta, è guidata/orchestrata dai signori del petrolio camuffatisi (non a caso in Francia è la Total che si trasforma e in Italia è l’ENI che diventa buona buona, dolce dolce, verde verde) che hanno la volontà, a qualunque costo, di farvi pagare la loro trasformazione. Punto. E da questa verità che, sia pure stanchi e in gravissima difficoltà personale, proveremo a ripartire. 

P.S. al P.S.

Ho scritto “a qualunque costo”. Vuol dire che ereditando la tradizione delle mani insanguinate (una goccia di petrolio, una goccia di sangue secondo il vecchio trafficante armeno Calouste Gubelkian, ovvero Mister 5%), i vertici delle aziende petrolifere + un po’ di politici a libro paga, come hanno sempre fatto, faranno a pezzi chiunque si frapponga ai loro disegni. Si apre un’ulteriore stagione di violenza e la responsabilità di tale fase sanguinaria evitiamo di andarla a cercare dopo, con libri di ricostruzioni complottistiche

Con gli aumenti annunciati (dopo quelli di poche settimane addietro già attuati) i signori neo-aristrocratici che guidano (tra l’altro) le aziende del petrolio, vogliono piegare al loro disegno oligarchico egemonico dittatoriale, gli avanzi di quella tradizione democratica che è sopravvissuta, dopo aver comunque sconfitto il fascionazismo e le dittature sovietiche, stretta intorno al motto Liberté Egalité Fraternité. Non a caso gli oligarchi sanguinari partono dalla Total, cioè la Francia, e tendono a trascinare tutti gli altri operatori del cartello petrolifero. Che esiste. Le polemiche sui complotti inesistenti sono altro. I complotti a spese di milioni/miliardi di esseri umani non solo qualcuno li ordisce, ma li attua. Anche attraverso un aumento del 40% delle bollette di luce e gas

P.S. al P.S. del P.S.

L’unico che sembra non sapere che la Storia prevede anche  complotti è lo storico Paolo Mieli che non ha fatto una piega quando l’editore del Corriere della Sera (il berlusconino Cairo) ha accettato soldi per festeggiare, con un annuncio, gli ottanta anni di Marcello dell’Utri, il criminale mafioso

Il Paolo Mieli e l’imbalsamata Lilli Gruber (anche lei se volesse non potrebbe fare una piega quasi fosse una Santanché qualunque) che dei soldi di Cairo, vive.