Se si mette male tra USA e CINA non basterà la caritatevole Tzu Chi

Qualche mese addietro ho dedicato un post al tema delle storiche difficoltà tra i servizi segreti Usa e Francia. Intendevo anticipare/porre il tema di una necessaria rappacificazione (sostanziale) tra i due servizi segreti e quindi tra le anime profonde di questi grandi paesi. Lo facevo andando ad evocare storie lontanissime ma che confermavano radici e legami che in qualche modo andavano ricordate. E, nel ricordarle, provare ad anticipare guai che avrebbero potuto prendere forma. Ulteriore forma, perché, lo sappiamo, da troppi anni le cose non vanno tra l’Eliseo e la Casa Bianca. Quando postavo il ragionamento, non sapevo certo che sarebbe scoppiato il foruncolone della commessa annullata per decine di miliardi di euro che ormai sembravano incardinati nelle casse francesi per la costruzione di una vera e propria flotta di sommergibili e che adesso, senza annuncio neanche di rito, sono stati annullati. Qualcuno, per giustificare il bordello in essere, fa circolare la notizia che fossero sommergibili obsoleti prima ancora di entrare in produzione ma, comunque, il venditore era riuscito (come ci fosse riuscito sarebbe affascinante saperlo) a piazzarli.
Ora, dopo lo sgarbo, i francesi hanno dovuto compiere passi che mai erano stati messi in atto per questioni di natura economico-industriale tra i due Paesi: sono stati ritirati gli ambasciatori da Washington e da Camberra. Usa e Australia, cioè due dei cinque membri della struttura di intelligence denominata Five Eyes. Non credo che si tratti solo di business anche se la botta, in termini di numeri assoluti (oltre 54 miliardi di dollari!), è notevole. Ci potrebbe essere anche il voler parlare ad altri di come dei sommergibili “francesi” non sarebbero stati utili in quella guerra vera che, si vuol far capire, prima o poi, sarà dichiarata/combattuta contro il nemico cinese. I cinesi, a loro volta, stanno, da troppo tempo, riarmando e si preparano, dopo 500 anni, a solcare i mari. Negli USA (non sto scrivendo che abbiano ragione) alcuni hanno ritenuto che il dialogo Parigi-Pechino stesse andando troppo avanti e in modo non trasparente. L’affare del conflitto con il Dragone si ingrossa e si trascina dietro non solo queste questioni d’affari ma, da un momento all’altro, l’esplosione del vulcano Taiwan. E allora a mettere al sicuro i profughi non basteranno le tende e gli ospedali della “caritatevole” Tzu Chi.
Tanto per cominciare a fare un nome.
Oreste Grani/Leo Rugens
P.S.
E poi diciamolo: qualora gli USA+Australia+ 3 avessero voluto montare a bordo dei loro nuovi sommergibili (ripeto che le flotte future potrebbero ricalcare rigorosamente lo schema di appartenenza Five Eyes, non fidandosi di “estranei”) delle particolari tecnologie (oltre alle solite sonde spia) capaci di analizzare qualsiasi tipo di informazione selezionando i macro dati e soprattutto comunicando tra loro, potrebbero aver pensato che dei “tecnici” francesi non ci si poteva fidare. Sommergibili capaci di comunicare tra loro e non facendosi “sentire/vedere” da nessuno. Tanto meno da “servizi” che mantenessero un comportamento ambiguo nei confronti dello schieramento pro-Cina. Alleanza planetaria che si sta sempre di più strutturando.
P.S. al P.S.
E poi può essere che gli USA + 4, si siano rotti di dover assistere alla sfacciata attività dei Servizi Segreti francesi che intercettano, h24, comunicazioni americane, ufficialmente per ragioni commerciali e aiutare le aziende di Francia a vincere appalti anche a scapito di aziende USA, più alcune canadesi, del Regno Unito, neozelandesi, australiane. Appunto.