L’on. Ermellino, membro della Commissione Esteri prende posizione sul dramma che si sta consumando a Beirut

Non dimenticare Beirut vuol dire da subito avere chiaro cosa sia il Mediterraneo. Almeno provare a non dimenticarlo.
Secondo Fernand Braudel, il Mediterraneo non è un paesaggio ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ad esempio, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre. Viaggiare nel Mediterraneo significa incontrare il mondo romano (e già ci siamo! ndr) in Libano, la preistoria in Sardegna, le città greche in Sicilia, la presenza araba in Spagna, l’Islam turco in Iugoslavia.
Comunque, aggiunge Leo, senza Libano, non c’è Mediterraneo e tanta indifferenza alla tragedia in essere non solo sconcerta ma deve farci riflettere sugli eventuali moventi reconditi. Comunque bene fa Alessandra Ermellino, nella sede opportuna della Commissione Esteri della Camera, di richiamare, con forza, l’attenzione sull’eventuale strabismo della Farnesina.
Oreste Grani/Leo Rugens

Missioni, Ermellino (Misto): A Beirut una parte dei fondi per Afghanistan
«Mentre la popolazione Libanese è allo stremo, l’italia continua a voltare le spalle a Beirut e sceglie di destinare ogni centesimo dei fondi già stanziati per la missione in Afghanistan (ora nuovamente a disposizione) alle organizzazioni umanitarie e ai paesi limitrofi coinvolti nell’accoglienza dei profughi del conflitto appena concluso. Parliamo di 120 milioni di euro, una cifra enorme, più del doppio dell’intera somma spesa dalla Difesa italiana per i progetti umanitari in Afghanistan tra il 2005 e il 2021, le cui ricadute reali sulla popolazione sono spesso state azzerate dalla dilagante corruzione o dagli illeciti traffici di stupefacenti, principale fonte economica dell’area». Lo dichiara Alessandra Ermellino, deputata del gruppo Misto e membro della Commissione Esteri a Montecitorio. «Ritengo doveroso utilizzare un’adeguata percentuale di queste risorse in aiuto del Libano, un paese in piena emergenza, sull’orlo di una crisi umanitaria devastante. Soltanto questa mattina la sessione parlamentare per il voto di fiducia al nuovo esecutivo di Beirut è stata rinviata per mancanza di corrente e nel pomeriggio il presidente del Parlamento ha sollecitato i lavori dell’assemblea per evitare di sospenderli a causa di un nuovo black out. Le banche sono inattive da settimane, mancano farmaci di prima necessità, non c’è benzina e il cibo scarseggia. Anche la comunità Cristiano-maronita pochi giorni fa ha lanciato un disperato appello affinché la cittadinanza venga sostenuta al più presto con aiuti concreti.
Il Libano è un paese cruciale per l’Italia e per il suo posizionamento geopolitico nell’area mediterranea, al quale siamo legati e nel quale operiamo con profitto da anni. Non possiamo permetterci di dimenticarlo. Utilizzare tutti i fondi a disposizione per l’Afghanistan e i paesi limitrofi è una decisione miope e pericolosa. Il nostro Paese scelga con coraggio di muoversi con maggiore autonomia e visione».
Porti che esplodono e porti al centro di molte attenzioni
https://formiche.net/2020/09/israele-haifa-emirati-cina/
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Il lascito di Bibi
http://www.asianews.it/notizie-it/Haifa,-inaugurato-il-porto-commerciale-Made-in-China-che-preoccupa-gli-Usa-54033.html
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Ma quanti sono quelli che vogliono un Libano morto?
https://thearabweekly.com/lebanon-israel-maritime-border-row-reignites
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Quanti sono gli avvoltoi che svolazzano in attesa del colpo di grazia?
https://www.france24.com/en/live-news/20210922-lebanon-raises-fuel-prices-as-subsidies-are-phased-out
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Non ci si può stupire, poi (notare la foto, che sarà pure propaganda, però…)
https://www.aljazeera.com/podcasts/2021/9/22/has-lebanon-found-a-lifeline
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E altri avvoltoi arrivano (e la notizia arriva, stranamente, solo da Manila…)
https://www.manilatimes.net/2021/09/23/news/world/lebanon-crushes-is-cell/1815761
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