I soldi che ci vogliono per comprare cocaina/droga dello stupro e ingaggiare poveri emigranti

E ingaggiare (così ho capito) per trastulli sessuali (sono omofobo se scrivo così?) due poveri emigranti. Chissà se con le carte in regola. Di cosa vi meravigliate? Non sapete che in molti (diciamo veramente in troppi) nei palazzi della politica pippano cocaina?  E che, dando retta a Roberto Saviano, se si guarda la cocaina, vedrai polvere. Ma se si guarda attraverso la cocaina, vedrai il mondo della criminalità.  Quella che un buon ministro di polizia dovrebbe contrastare. E che dire degli stessi frequentatori dei palazzi, spesso alterati dalla sostanza, che assumono comportamenti sessuali “a rischio”? E che per comprare cocaina ci vogliono soldi, almeno lo sapevate?  E che la sicurezza nazionale è a rischio se uno, riconducibile alle istituzioni repubblicane, ha bisogno di molti soldi per comprare sostanze che vengono importate e distribuite dalla grande criminalità organizzata, è questione che vi è nota? E lo sapevate che quella che regola il mercato delle droghe è la stessa grande criminalità che lucra sulle ondate di trasferimenti, via terra e via mare, di migliaia di poveri disperati che cercano il pane? Lo sapevate che la cocaina si chiama anchepetrolio bianco” e che come una goccia di petrolio evoca una goccia di sangue ogni grammo di cocaina è costato all’umanità lacrime e sangue? Non potete quindi meravigliarvi quando si viene a sapere che donne e uomini, determinanti per il buon andamento della cosa pubblica in quanti collaboratori strettissimi di ministri, se pippano cocaina, fanno correre serissimi rischi a voi tutti. 

Cosa c’entrano le eventuali indagini “cronometriche”?  Anzi, che questi teppisti autolesionistici andassero, nella polis, isolati da tempo, è questione delicata (intendo che ci sono stati gravi ritardi) che potrebbe riguardare chi, con un effetto alone protettivo, ha, eventualmente, coscientemente o meno, protetto il proprio collaboratore, ritenendolo utile, se non determinante, a se e alla propria banda partitocratica. Si chiamano ombrelli ma quando si chiudono “piove” e arrivano le guardie. Che il “posteggiatore abusivo” (da quanti anni lo chiamo così e nel chiamarlo così provavo a rassicurarvi sul fatto che al momento opportuno gli avrebbero staccato la spina?) fosse circondato da bruttissima gente, anche un cieco lo vedeva. Fino al neo suocero Denis Verdini. A nord, al centro, a sud. A Latina come a Pavia, Voghera, Vercelli o Vibo Valenzia

Torniamo a porci il problema della sostanza stupefacente che, modificando la percezione, riduce gli assuntori a delle mine vaganti. 

E voi sembra possibile tenere insieme, alla guida della cosa pubblica, persone che, mentre danno consigli al ministro dell’Interno, passano soldi a dei puscher, a loro volta emanazione delle mafie? A cominciare dalla feroce ‘ndrangheta. O pensate che la distribuzione delle droghe la curi Amazon?

Capitolo Salvini, che vi piaccia o meno, come mi sono permesso di sostenere, in splendida solitudine, da tempo non sospetto, è comunque chiuso. Ora si deve passare, senza fare sconti, a epurare lo Stato da altri salviniani che non possono passarla liscia spacciandosi per leghisti buoni. Quasi fossero dei new taliban. Che sarebbero i leghisti alla Giorgetti. Perché, sentite a me, Giorgetti, che è immune dalle sostanze stupefacenti e da cattive frequentazioni sessuali, ha altri scheletri nell’armadietto. A cominciare dall’assistente spirituale Liborio Andreatta, cioè l’ecclesiastico più ricco d’Italia.

Sempre secondo il vostro marginale e ininfluente blogger. Cioè nessuno. 

Oreste Grani/Leo Rugens

P.S.

Per dare una mano al mercato della droga dello stupro (quella che stanno sequestrando a litri), cocaina ed altro ci vogliamo sbrigare a riaprire, full time, queste discoteche?  

P.S. al P.S.

Che foto affollata di donne!