Che il complotto planetario dei super ricchi esista è cosa certa. Negarlo è da negazionisti

Che Claudia Schiffer provasse a far sparire i soldi che “in nero” le venivano pagati quando era una bella donna, ammirata e regina della moda, lo avrei dato, se richiesto, come certo. Che un mascalzone come Tony Blair si fosse arricchito sulla pelle dei lavoratori inglesi e, partecipando come uno degli acciarini, al massacro irakeno e all’inizio della guerra in Afghanistan, era di facilissima previsione. Tanto che a come il belloccio inglese fosse doppio/triplo e in vendita ho il ricordo di aver dedicato, anni addietro, alcuni post.  Che Carletto Ancelotti (settore calcio e cioè fogna fiscale per eccellenza) non sapesse dove “nascondere” i soldi, chi non lo immaginava? E così il melenso canterino Julio Iglesias o mille altri che vi prendono per il culo con le loro sensibilità artistiche. Che il re di Giordania si arricchisse anche sulla miseria del suo popolo e dei palestinesi in ostaggio, chi non lo dava per certo? Non dimenticate mai che Arafat non poteva morire perché era troppo ricco. Quella che andrebbe portata a galla è la trama che tali informazioni sotto intendono: esiste un complotto planetario (quello che viene, tranne qualche sporadico episodio di denuncia che lascia il tempo che trova, sistematicamente negato dai complici infiltrati nei maggiori media proprio dai super ricchi evasori) ed è quello ordito a discapito dei troppi milioni di poveri che devono, non solo essere sfruttati attraverso le mille e mille forme di lavori funzionali al modello produttivo che consenta ai super ricchi di rimanere tali (che siano sfilate di moda o di carri armati, tutto fa brodo) ma in quanto schiavi devono essere in qualche modo (perfino, in alcune zone del Pianeta con la violenza) obbligati a pagare (mascherine, tamponi, medicine prossime venture, luce, gas, carburanti, riso, mais sono gli ultimi esempi di facile comprensione) il loro stesso “diritto a vivere”

Non è un complotto? Chiamatelo come vi pare, ma rimane la sostanza: i soldi sono accumulati con mezzi illeciti e sanguinari (fino alla mattanza chiamata guerra) nelle mani di alcuni i quali, cacchi cacchi, tomi tomi, cioè zitti zitti, pretendono non solo di disporre di queste immense ricchezze, ma di non essere disturbati mentre si godono l’illecito. I ricchi non vogliono essere infastiditi e danno incarico ai loro “finanzieri” di continuare a speculare (sulle materie prime ad esempio) perché loro diventino sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. Il pensiero antidemocratico che ruota intorno ai soldi è banalmente questo: i padroni della vostra vita usano i soldi per il loro piacere ma soprattutto per impedirvi di provare a cambiare le cose. Voi dovete rimanere poveri (e quindi impauriti) e continuare, fino alla vostra morte, ad essere organici e funzionali a questo disegno egemonico e sanguinario. Quella a cui assistete è una guerra che i ricchi, temendo che prendano corpo idee di equità, foraggiano per difendere non solo il malloppo ma soffocare sul nascere qualunque ipotesi di rivolta. I soldi servono ad interdire chiunque provi a pensare a come sbloccare la violenza di alcuni su tutti gli altri

Prima sono venute le università (ormai è stato spento tutto ma alcuni decenni addietro, per una stagione, non è stato così), i luoghi di lavoro, non escludendo i media, e in generale gli intellettuali/artisti. Poi i soldi sono stati indirizzati sulla politica e le sue istituzioni. Altro che definire “complotto” (Mani Pulite) di chi voleva fermare questo disegno sanguinario! Perfino l’ultimo baluardo rappresentato dai magistrati e dai poliziotti ormai è stato scardinato. La criminalità organizzata è altro e i soldi, per ora, li tiene coperti dentro a ben altre istituzioni. Raffaele Amato (il camorrista che compare nell’elenco) è poca cosa rispetto a ciò che un giorno si dovesse arrivare a sapere. Bisogna seguire i soldi quindi e, per farlo, mi sono detto, perché non ci fossero equivoci, bisognava essere poveri. Veri poveri in modo che fosse chiaro, per prima cosa davanti al proprio specchio la mattina, cosa fossero chiacchiere e cosa fatti.

Loro, i ricchi, un giorno (forse potrebbe essere addirittura individuato nel 23 agosto 1971, cioè belli 50 anni addietro) decisero che la Storia andava fermata (almeno per un bel po’) e che per farlo dovevano investire soldi. Decisero che chi lavorava a fermare la Storia (anche facendo scorrere sangue a fiumi) doveva essere strapagato e gli altri lasciati senza il becco di un quattrino. I teorici della guerra ai poveri che volevano, arroganti, alzare la testa, su questo punto furono tassativi: non un centesimo a chi non è dei nostri. Pancia piena, viceversa, a chi nelle università, nella pubblicità, nei media tutti, nell’avvocatura e pertanto nelle aule di tribunali, nelle istituzioni legislative, nelle Forze armate, nei servizi segreti, nei luoghi di culto, si mette a nostra disposizione. Il Potere dei già Ricchi, da quella data, si è dedicato, anima e corpo, alla guerra alla Speranza in un mondo equo.

Non ci fu complotto? Ma se ci sono perfino i documenti scritti (undici paginette e taccio sul numero 11) che furono presi a modello di tale scontro sanguinario? Non ci fu complotto? E come mai se si rileggono quelle 11 pagine si scopre che furono pedissequamente usate come “libretto d’istruzioni” perché nulla sfuggisse? Non ci fu complotto? Qualcuno comunque riuscì a mettere in atto le indicazioni strategiche di quelle 11 pagine tanto che da quel momento in poi (immaginate che, nella sola Italietta, era entrata in vigore la legge 300, cioè lo Statuto dei lavoratori, ed eravamo al 1970!!!!!) tutti gli ingaggiati, con i soldi, andarono in una sola direzione: la corrosione dei diritti fondamentali appena acquisiti (l’Italia faceva scuola) come la casa, il lavoro, la salute per esaltare, da quella data (non fu un complotto?) il sistema delle imprese come sinonimo di successo economico e “finanziario”.

Non ci fu complotto ma semplice coincidenza? Rimane il fatto che la Commissione Trilaterale nasce nel 1973 e che da quel momento opera culturalmente (e con soldi) perché in democrazia molti (quasi tutti tranne i rottami) siano messi al servizio di pochi e perché ai molti fosse imposto democraticamente di fare l’interesse di pochi. E perché la democrazia non consenta di pensare (questo secondo i ricchi è il suo vero limite) ai molti di poter riportare al centro del dibattito il proprio interesse, si inventa (e si attua con maxi investimenti) la democrazia teleguidata. Per teleguidata intendo proprio una democrazia trattata in modo tale da non fare, neanche per sbaglio, l’interesse (perché questo originariamente è il suo vizio) della maggioranza dei cittadini. Le “cose” tipo Trilaterale sono servite a questo. Anche a rendere banalmente consumatori (fessi e rincoglioniti) la maggioranza dei cittadini. Perfino utilizzando gli ancheggiamenti sulla passerella di Claudia Schiffer, le canzoncine sdolcinate di Iglesias, le partite indimenticabili di Carlo Ancelotti, la raffinatezza, anche sessuale, di Elton John. Per quello i ricchi li strapagavano. Li strapagavano perché vi distraessero. Ed ora, non a caso e a riprova dell’esistenza del “complotto”, li ritrovate nella lista dei furbi ricchi. Loro, non voi che non sapete come affrontare l’inflazione che potrebbe cominciare a galoppare.

Mi andava di spezzare una lancia (non sono un No-Vax e non provate ad etichettarmi come tale) a favore della tesi del complotto planetario. Che esiste. 

Oreste Grani/Leo Rugens