Stravince il partito di quelli che vi schifano

Per ora, è notte, come avevo previsto, il 1° partito d’Italia è quello di chi non va più a votare e, non andando a votare, delegittima l’intero sistema democratico e, in particolare, gli eventuali eletti. Ha vinto il partito che mai, per mesi e mesi, è stato degno di una citazione quando, faccio un esempio tra i tanti possibili, Enrico Mentana (l’uomo delle maratone post elettorali) leggeva le percentuali dei sondaggi: è in testa questo; quest’altro cala; Salvini galoppa; Salvini arretra e viene avanti Giorgia Meloni. Mai che lealmente (e Mentana è uno dei meno peggio) si parlasse della volontà della maggioranza dei cittadini liberi e disgustati. Sui media si è parlato per me e mesi solo dei clientes delle bande dei partitocratici. 

Per ora ci accontentiamo per il successo conseguito. In tutta Italia vince, sia pure amareggiato, chi non vi sopporta più. In particolare nella Capitale Roma e nella terra dove ancora domina la ‘Ndrangheta.

Difficile tradurre questo numero in azione politica ma questo è e da questo si parte. Dopo il deserto valoriale e organizzativo lasciato dal grande tradimento pentastellato. 

Perché, vediamo di non dimenticarlo, quel che accadrà, se anche fosse l’inizio di una guerra civile tra ricchi e milioni di poverissimi, è quasi tutta responsabilità dei dirigenti/padroni del M5S. Ma da domani avremo modo di ragionarne. 

Oreste Grani/Leo Rugens