Massima severità per chi ha cercato di arricchirsi durante la pandemia

Memento mori, 1520 ca.


Quindi se uno ha commesso reati nell’ambito della tragedia denominata “pandemia COVID 19” bisogna considerarlo ancora più colpevole e odioso nel suo agire di quando avesse compiuto i soliti atti corruttivi e di danno alla collettività. Questo sembra consigliare il “Caso Bolsonaro” e l’agire dei suoi accoliti uomini d’affari nel lontano Brasile che vanno giudicati per crimini contro l’umanità. Intendo dire che aver approfittato della disperazione e lo stato di bisogno in cui si sono ritrovati “i poveri Cristi”, assediati e falcidiati da questo male invisibile, se ho ben capito, è un’aggravante. Aggravante infamante. Vedremo se questo giusto approccio severo sarà possibile applicarlo anche nella nostra Italietta dove amorali trafficanti in tutto si sono buttati nell’affare vita/morte dei nostri compatrioti. E non solo comprando e vendendo “mascherine”. 
Oreste Grani/Leo Rugens 

Strumenti chirurgici, 1600 ca.