Chi si ricorda di Mario Mori?

Sembra nessuno. Siamo al colmo! Mi tocca prendere le difese di Mario Mori, generale dell’Arma dei Carabinieri? Pare di sì perché in troppi tacciono su quanto Mori ha fatto pubblicare sul Il Riformista. Mi sento, nonostante la mia marginalità e ininfluenza, quasi tirato per i capelli da tanta colpevole/ragionata/vile indifferenza che ha circondato il memoriale comparso in quattro puntate.
In questo paese ci scassano le orecchie per qualunque peto sfugga agli sfinteri di donnette e ometti senza senso e viceversa devo assistere al tentativo di far dimenticare subito quel che Mori ha voluto dire? Perché che Mori abbia voluto dire qualcosa è cosa certa. Che ci sia riuscito, è quanto da oggi mi prefiggo di capire. Le cose che Mori racconta erano infatti quasi tutte note. Il peso – eventualmente – è quello che a ribadirle, provando a sistematizzarle, è l’ufficiale che è stato, a tempo determinato e con altri carabinieri, accusato (e poi assolto) di aver ideato (anche in questo caso con altri) e attuata una qualche forma possibile di trattativa Stato-Mafia.
Mori è l’ufficiale che alla fine è stato assolto da tutto. Ma rimane che quella di cui è stato protagonista non è questione da poco. Una storia che in qualche modo e per qualche mese ha persino tirato in ballo il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Oggi, usando la fonte certa e disincantata Enrico Deaglio, vi riporto a quel periodo. Stiamo parlando di pag.134,135,136,137,138 del testo prezioso Patria 2010-2020.
Nei prossimi giorni, se mi raccapezzo, proverò a dire la mia perché Mori abbia tentato di scalare l’Everest a piedi nudi. E proprio adesso. Perché, sentite a me che non sono niente e nessuno, quello che ha fatto Mori affidando a Piero Sansonetti il suo onore (e quello implicitamente dell’Arma dei Carabinieri) assomiglia all’arrampicata paradossale che ho citato. A piedi nudi, mi dispiace per Mori, oggi rimane difficile perfino passeggiare in un parco di Roma o, in incognito, indossando un bel trench bianco per Piazza San Lorenzo in Lucina. Leggiamo Deaglio e riflettiamo almeno sul fatto che due righe due il gesto audace di Mori le meritava.
Cosa ultima ma non ultima: ma è mai possibile che debba essere Leo Rugens (l’ultimo tra gli ultimi) a dover tenere acceso un lumicino su quella ancora in parte oscura vicenda?
Oreste Grani/Leo Rugens

Come nel caso del terrorismo, il generale Mori, nel corso degli ultimi 30 anni, ha accettato di “scrivere” una “storia dicibile”.
Aspetto con ansia di sapere la teoria del Leone sul “perché proprio adesso”.
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franco gabrielli quale successore del sisde ha denunciato che il suo predecessore,il mori, ha installato nelle due sedi del servizio un centro di intercettazioni telefoniche ” contra legem “; risultato giudiziario ? ZERO !!!!!!!!!!
invito leo a non supportare il mori che da elevato funzionario pubblico aveva il dovere MOLTO BEN PAGATO di identificare in giulione il ” capataz ” del sistema criminale in ambito europeo OPPURE la persona più calunniata d’Italia;
i collaboratori Onorato e Lo Verso hanno accusato giulione n sede di Corte di assise di avere ricevuto dalla mafia due REGALI : l’omicidio Dalla Chiesa ( e di due altre persone ) e la strage di Capaci;
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Giuseppe Graviano fuori dal carcere in permesso premio?; a quanto pare la sua posizione di ergastolano ostativo é stata superata dalla voglia di redimersi : il suo avvocato ci fa sapere che il suo assistito ha compiuto proficui studi in biologia e, aggiungo io, li ha messi pure in pratica, in quanto é riuscito a diventare padre, nonostante il regime del 41 bis, di un bambino in provetta!; A questo punto consiglio, a titolo di risarcimento morale, di nominare ,il bibliofilo dell’Utri , a sua scelta, direttore dell’accademia degli Uffizi o del padiglione di arte contemporanea ,Mario Mori ,ministro degli interni,e,the last but not the least, I fratelli Graviano, come lavoro post carcere, al fine di dimostrare il loro pieno recupero sociale, gli affidiamo la conduzion di un programma , di divulgazione scientifica o di medicina, in sostituzione di Cecchi Paone e del defunto professor Trecca , nelle TV mediaset;A loro uomo di fiducia Spatuzza invece gli diamo l’incarico di stalliere ad Arcore ! Magari Berlusconi e dell’ Utri storceranno un po il muso nel vedere un simile tipaccio occupare il posto che fu di un martire eroe come Mangano, ma ,considerato che i suoi soci, nonché nipotini di Nonno Quartararo , potrebbero anche offendersi, crediamo che se ne faranno una ragione!
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Ma no! Ai Graviano il Recovery Plan. Magari sono bravi.
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Si… a quello laureato in economia e finanza! Un altro loro cugino si era laureato, sempre in carcere, in economia con una tesi sul racket !;uscito di prigione a riformato l’industria delle estorsioni a Brancaccio! (questa volta non sto scherzando,basta fare una ricerca su internet per rendersene conto).
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Ha riformato l’industria…
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E lui, che ritorna anche in altre e non meno intrecciate storie di cui si parla ultimamente (ma non si parla più di lui e della sua indagine)?
https://www.antimafiaduemila.com/home/primo-piano/77798-stragi-donadio-sull-attentato-di-firenze-c-e-un-testimone-mai-sentito-nei-processi.html
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tutti questi intrecci perversi sono si frutto di una strutturale volontà del sistema giudiziario di non devastare l’antistato ( potere criminale politicante di vario penname e merda putrefatta denominata servizi igienici ) anche per problematiche interne ( massoneria,correnti,paura ) ma anche e prevalentemente per un rilevante deficit culturale;di conseguenza il sistema Paese non si è liberato di giulione,del pci comunque denominato e travestito e di craxi benedetto
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