Una invisibile barricata
Ogni volta che trovo traccia nel 2019 di documenti “scientifici” o di intelligence in merito al problema che Massimo Zuppini (GSK) nel 2009 aveva proposto a una platea di addetti ai lavori in merito al tema della sicurezza del Paese, ovvero cosa si debba fare per prevenire e contrastare una pandemia, provo un senso di vuoto e di disorientamento ponendomi la stessa domanda: perché non è stato fatto nulla e ci si è fatti trovare impreparati a livello planetario?
Forse non è una domanda corretta, ma per ora mi assale di continuo.
In merito ai documenti più recenti nei quali mi sono imbattuto, vi sono due relazioni del Prof. Łukasz Kamieński: Epidemics e Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS) entrambi del 2019. I testi sono mirati al tema che il giovane professore predilige, il mondo militare, che nei secoli ha conosciuto il problema delle epidemie e delle malattie contagiose e che nel mondo moderno è chiamato ad affrontare nel caso di attacco battereologico o chimico. Ribadisco che non è il contenuto che mi attrae ma l’attenzione al problema e la non coincidenza con quanto sarebbe accaduto in Cina a novembre 2019. Kamieński, a mio avviso, nella analisi del problema trascura o non cosidera uno degli strumenti che il mondo militare utilizza da un secolo e che non trovo sia stato proficuamente impegnato nel frangente della pandemia presente, posto che nelle accademie militari si sia mai affrontata la questione: quali insegnamenti possiamo trarre dalla psicologia per governare la paura generata da una pandemia?
La domanda che ho posto è frutto di una considerazione che mi ha suscitato un capitolo di un saggio di John Bargh, “A tua insaputa: la mente inconscia che guida le nostre azioni” (Boringhieri 2018) e che, coincidenza, prende le mosse dalla figura dell’allora Presidente Trump e di sue alcune fissazioni circa l’igiene.
Tuttavia, l’aspetto che più mi interessa e che farà sobbalzare anche voi sulla sedia, è l’argomento degli esperimenti psicologici che Bargh effettua nell’università di Yale ovvero la reazione degli studenti al virus dell’aviaria (H1N1) che imperversò proprio nel 2009 e al quale Zuppini diede molta attenzione, ma non al virus, bensì al suo contenimento. In proposito, secondo Zuppini, la GSK aveva elaborato nel suo piano quanto segue:
Ditemi voi se non è questo un tema da psicologi, sociologi, semiologi e antropologi, poiché il comunicatore è a essi che guarda o dovrebbe guardare quando decide cosa dire al pubblico in merito a temi di questo genere; potremmo per esempio chiedere al dott. Merisi alias La Bestia a chi si ispirava quando spingeva Salvini a opporsi come Trump alle mascherine, alla chiusura o lockdown ecc ecc. che era esattamente ciò che Zuppini sosteneva andasse fatto.
Per tornare all’ambiguo Trump, vediamo se tra poco non lo conciano per le feste i cagnacci dell’FBI, ciò che mi stupisce, non essendo addentro ai meccanismi della mente, è quanto risulta dal testo di Bargh, cioè la fobia per virus e bacilli da parte sua. Perché un fobico del contatto come Trump rifiuta di ammettere la pericolosità del virus che causa il Covid-19?
Faccio presente che il tema del saggio di Bargh è divulgari risultati degli esperimenti che corroborano la sua teoria che basa sull’inconscio o su processi mentali nascosti l’origine delle nostre decisioni, basandosi sul semplice fatto che il cervello umano è frutto di una lunga evoluzione e i cui meccanismi ci sono ancora in gran parte ignoti. L’autore, in sintesi, sostiene che essendo l’individuo, uomo o animale è poco differente, frutto di un processo evolutivo durante il quale ha assimilato meccanismi che gli fanno provare paura in funzione difensiva, attrazione in funzione riproduttiva ecc ne consegue che le decisioni che prende abbiano come motivazione inconscia proprio l’istinto di sopravvivenza o di riproduzione della specie, senza per questo escludere la fondamentale dimensione dell’educazione, quindi della cultura.
Il testo di Bargh è divulgativo e di facile comprensione, ma tutt’altro che banale, soprattutto perché fornisce anche una ottima chiave per comprendere gli effetti dell’agire politico o meglio dei messaggi della politica, sempre oscillante tra il blandire o il terrorizzare, raramente il far crescere o l’emancipare.
Di germi e presidenti
Da quando abbiamo condotto il nostro studio del genio della lampada su conservatori e progressisti, in America si sono tenute le nuove elezioni presidenziali nel 2016. E che annata elettorale è stata! Il 9 febbraio Donald Trump si è aggiudicato le primarie del Partito repubblicano nel New Hampshire. Da quel giorno, con il suo casco di capelli arancioni e la sua sbruffoneria di milionario da reality televisivo, è avanzato assicurandosi la candidatura del partito in una serie di clamorose vittorie, trovando poca resistenza alle urne e molta, molta resistenza in ogni altro luogo, anche nel suo stesso partito. Alla fine ha trionfato con la sbalorditiva vittoria a sorpresa su Hillary Clinton ed è diventato il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti. Con il suo stile fatto di discorsi incendiari, Trump ha creato una polemica dietro l’altra di cui i notiziari si nutrono famelicamente e senza interruzione. Ha insultato e umiliato donne, ha preso in giro una persona disabile, si è vantato delle dimensioni del suo pene e della sua ricchezza. Fatto indicativo, ha dato anche l’impressione di avere un’ossessione per i germi; un giornalista che ha seguito la sua campagna elettorale, e si è trovato spesso con lui dietro le quinte, lo ha descritto come «un misofobo a cui non piace dare la mano, che beve le bibite solo dalle lattine o dalle bottiglie sigillate e ai comizi si tiene a distanza dai suoi sostenitori». Durante la campagna elettorale, Trump, riferendosi agli avversari politici, li ha spesso definiti «disgustosi»: il caso più celebre è stato quando, durante un dibattito televisivo per le primarie democratiche con Bernie Sanders, Hillary Clinton si era presentata sul palco con qualche secondo di ritardo perché era dovuta andare alla toilette. Il giorno dopo, di fronte ai suoi sostenitori a un comizio a Grand Rapids, nel Michigan, arricciando il naso e con un’espressione di disprezzo che ha tanto divertito i presenti, Trump ha commentato: «So dov’è andata… è disgustoso, non voglio parlarne. No, è una cosa troppo schifosa. Non la diciamo, è disgustosa». Qualche mese più tardi, dopo il suo primo dibattito con Hillary Clinton, ha definito «disgustosa» anche l’ex Miss Universo Alicia Machado. Senza stare a rivangare la sua folkloristica campagna elettorale, basti dire che è stata una delle stagioni elettorali più memorabili da parecchio tempo a questa parte e, a parere della maggioranza degli osservatori, un nuovo minimo storico nel dibattito pubblico statunitense. Incolumità fisica non significa solo evitare danni fisici, ma anche, in larga misura, evitare germi e malattie. Stiamo attenti a non mangiare cibi che hanno odore di marcio o sembrano avariati (i nostri sensi si sono sviluppati per riconoscerli) e siamo schizzinosi quando si tratta di toccare cose che sembrano sporche o contaminate. Come sosteneva Darwin, siamo anche molto sensibili all’espressione di disgusto di chi ci circonda, e la nostra reazione a quelle espressioni è intensa e automaticamente evitiamo qualsiasi contatto con ciò che hanno appena mangiato o bevuto o toccato, e giustamente: nel corso della storia umana, germi e virus hanno sterminato ampie fasce di popolazione a intervalli regolari. Nel mondo dei nostri antenati le infezioni erano un spesso mortali. Procurarsi un taglio o una ferita attraverso la quale i batteri e i virus potessero entrare nel nostro organismo era una situazione molto grave e potenzialmente letale. Era ancora così ai tempi della Guerra Civile americana, negli anni sessanta dell’Ottocento, nella quale 62 soldati su 1000 morivano a causa delle infezioni e non per le ferite da arma da fuoco o da taglio. Fu solo con l’invenzione del microscopio e la scoperta dei microrganismi da parte di Louis Pasteur che si capirono i meccanismi di trasmissione delle malattie infettive. In particolare, sono stati i progressi nei campi dell’igiene in età contemporanea ad aver ridotto la minaccia di epidemie, contaminazioni su larga scala e diffusione di malattie. Grazie a questi progressi e alle conoscenze individuali sull’importanza dell’igiene e della protezione dei tagli e delle ferite, siamo oggi molto più al riparo da germi e malattie di quanto lo fossimo un tempo. Ciò nonostante, virus e batteri si stanno evolvendo, proprio come noi. Ad esempio compare un nuovo ceppo di virus influenzale quasi a ogni stagione. Per quasi tutta la storia umana, nel corso della quale la nostra mente è diventata quella che è oggi, evitare qualunque cosa avesse un odore o un aspetto poco sano ha fornito un vantaggio molto concreto in termini di sopravvivenza. D’altronde, nel mondo antico non esisteva la refrigerazione né c’erano istituti sanitari per valutare la freschezza del cibo. C’era un motivo ben preciso se certe cose per noi avevano un «cattivo» odore. (Ciò che per noi ha un odore tremendo probabilmente è profumatissimo, che ne so, per uno stercorario). Chi restava disgustato dall’odore di sostanze sporche, cariche di germi, ne evitava il contatto, e in questo modo aveva meno probabilità di esserne contaminato e di ammalarsi. Mostrare ripugnanza e sottrarsi al contatto dei germi sono, pertanto, comportamenti fortemente adattivi, che ci aiutano a mantenerci al sicuro e a difendere noi e le nostre famiglie dalle malattie. Tenendo tutto questo a mente, consideriamo ora il moderno spartiacque politico sul tema dell’immigrazione: i conservatori sono fortemente contrari all’immigrazione, i progressisti più favorevoli. È stata una delle questioni centrali e più scottanti della politica negli Stati Uniti in un anno di elezioni come il 2016, ma anche altrove, e la crisi dei profughi dalla Siria l’ha resa ancora più rilevante. Motivo dell’avversione dei conservatori sono i cambiamenti che l’immigrazione porta in un paese e nella sua cultura. Quando gli immigrati introducono valori, usi, religioni, credenze e idee politiche tipici della loro cultura possono avvenire dei cambiamenti sociali. Tuttavia, data la maggiore preoccupazione dei conservatori per la sicurezza personale e la sopravvivenza, un’altra ragione per opporsi all’immigrazione può essere riscontrata nel paragone, fatto spesso dai politici conservatori del passato (e del presente), fra i migranti che arrivano in un paese (il corpo politico) e i batteri e i virus che invadono l’organismo di un individuo. Leader ultraconservatori del passato come Adolf Hitler si riferivano in maniera esplicita e reiterata a gruppi sociali presi come capro espiatorio usando termini come «virus» o «bacilli»: gli estranei stavano cercando di invadere e distruggere il paese dall’interno (e, di conseguenza, dovevano essere debellati). Se l’immigrazione offre un nesso inconscio con i virus e le malattie, allora le convinzioni politiche anti immigrazione starebbero in effetti al servizio del potente impulso evolutivo che induce a evitare le malattie. Per sperimentate questa possibilità, abbiamo ideato due studi nel periodo dell’epidemia del virus influenzale H1N1 del 2009, in autunno, quando la popolazione viene incoraggiata alla prevenzione vaccinale. Quell’anno il virus era particolarmente aggressivo e per la prima volta a Yale furono dislocate postazioni di disinfettante antibatterico in tutto il campus. Il primo esperimento lo abbiamo condotto all’ora di pranzo, subito fuori dalla Commons Dining Hall, un’ampia sala da pranzo in stile Hogwarts con boiserie di legno scuro, finestre istoriate, lunghi tavoli di legno e lampadari in ghisa appesi al soffitto a volta. Per accendere lo stimolo della paura delle malattie nei nostri soggetti, innanzi tutto ricordammo loro che eravamo nel pieno di un’epidemia influenzale e lo sperimentatore distribuì a tutti un volantino contenente un messaggio sull’importanza della vaccinazione. In un secondo momento i soggetti dovettero rispondere a un sondaggio sul tema dell’immigrazione. Una volta terminato il questionario, chiedemmo ai partecipanti se si fossero già sottoposti al vaccino antinfluenzale oppure no. Come avevamo previsto, coloro ai quali all’inizio dell’esperimento era stata rammentata la minaccia dell’influenza ma che non si erano ancora vaccinati (insomma, quelli che in qualche modo avrebbero potuto essere minacciati dal virus influenzale) esprimevano sull’immigrazione opinioni sensibilmente più negative. Invece, chi si era già vaccinato esprimeva opinioni più positive: sentendo parlare dell’influenza si era ricordato di essere al sicuro, perché aveva fatto la profilassi. Organizzammo quindi uno studio ulteriore nello stesso ambiente del campus. Come nel precedente esperimento, a tutti i partecipanti fu ricordato che quello era il periodo dell’epidemia influenzale. Questa volta, però, ponemmo l’accento sul fatto che lavarsi le mani spesso o utilizzare gel antibatterici o altri disinfettanti era un metodo efficace per evitare il contagio influenzale. Dopo aver comunicato questo messaggio, ad alcuni soggetti – sempre in modo casuale – fu data la possibilità di utilizzare un disinfettante, ad altri no. Quindi somministrammo loro il solito questionario sulle opinioni politiche, contenente anche alcune domande sul tema dell’immigrazione. Anche in questa occasione, i soggetti che si erano lavati le mani dopo essere stati manipolati sulla minaccia influenzale avevano opinioni più positive nei confronti dell’immigrazione, mentre quelli a cui non era stata concessa la possibilità di lavarsi le mani esprimevano posizioni più negative. Per quanto possa sembrare strano, o addirittura inquietante, le nostre opinioni politiche sono influenzate profondamente dal nostro passato evolutivo. Le nostre convinzioni si basano su bisogni profondi, primordiali, per quanto di rado, o forse mai, siamo consapevoli dei motivi che ci spingono a manifestare quelle opinioni. Al contrario, tutti noi (incluso il sottoscritto) siamo convinti che i nostri giudizi emergano esclusivamente da principi razionali, magari legati all’individualismo e all’onore, o alla giustizia e alla generosità verso il prossimo. A livello cosciente, non abbiamo consapevolezza del fatto che sulle nostre opinioni e sui nostri comportamenti soffiano i venti del nostro passato evolutivo. Ciò non significa che quelle influenze non esistano. Del resto, la sensazione di disgusto condiziona qualcosa di più che le nostre sole opinioni politiche astratte. Simone Schnall e i suoi colleghi della University of Virginia hanno dimostrato come le impressioni di ripugnanza fisica, ad esempio quando ci si trova in una stanza molto sporca, influenzano le nostre impressioni di disgusto di livello morale, cioè quanto giudichiamo moralmente riprovevoli certi comportamenti. I soggetti di questo studio esprimevano un giudizio morale su alcune azioni, per esempio rubare un farmaco troppo caro per le proprie possibilità economiche allo scopo di salvare il proprio coniuge. Se le valutazioni venivano fatte in una stanza sporca, lo stesso comportamento veniva giudicato più biasimevole rispetto al giudizio espresso da altri soggetti, interrogati in una stanza pulita. 31 Il nostro impulso primario, l’impulso per eccellenza, il più profondo tra quelli che ci ha fornito l’evoluzione – quello alla sopravvivenza e all’integrità fisica – sta alla base di molte delle nostre opinioni. Questo bisogno ci condiziona per lo più a livello inconscio e, in genere, senza che capiamo cosa sta davvero succedendo. Ovviamente, non si tratta di una cosa negativa. È una questione di contesto. La nostra profonda preoccupazione per l’incolumità fisica e le malattie è, senz’ombra di dubbio, fortemente adattiva. È entrata a far parte della nostra costituzione genetica perché ci ha aiutati – a livello individuale e di specie – a sopravvivere. Influenza le nostre vite in maniera così fondamentale e potente che il suo raggio d’azione si estende ben oltre i compiti concreti, relativamente elementari, di sopravvivenza. Persino i nostri giudizi morali, così come la riflessione astratta e cosciente su temi sociali e politici, possono dipendere da questa motivazione primaria, a nostra totale insaputa.”
Ciò che mi domando è come sia avvenuto che persone che reputo colte, intelligenti e preparate oggi si trovino separate da una barricata virtuale che divide le popolazioni tra chi si vaccina e chi no, tra chi adotta un pass e chi no; penso che il testo che avete appena letto indichi una traccia importante.
Penso che i maestri della disinformazione siano sempre gli allievi degli autori dei “Protocolli”.
Alberto Massari
Decisamente. Direi anche che ci dobbiamo fare la solita classica domanda del CUI PRODEST degli antichi romani. I romani utilizzavano il DIVIDE ET IMPERAT perchè nelle popolazioni sottomesse non potevano permettersi di affrontare un unico nemico compatto ed unito. Guardate cosa successe con il massacro della foresta di Teotoburgo a Varo ed alle sue legioni. Una sconfitta disastrosa che cambiò il destino della intera Europa per secoli. Oggi si divide la massa informe ed ignorante (spesso) utilizzando il mainstream mediatico molto lautamente pagato per seminare odio e paura, gli ingredienti migliori delle dittature. Un tempo, quando ero ragazzo, si usavano le bombe e gli attentati a casaccio. Oggi la strategia è scientifica e si pianificano interventi di massa su intere nazioni, alcune delle quali oggetto di veri e proprio esperimenti sociali e politici. In fondo al tunnel si vede la luce del controllo totale e dei crediti sociali. Alla cinese. Il Covid ed il vaccino sono finti bersagli, oltretutto uccide pochissimo e solo gli anziani o quasi. La libertà è un bene prezioso, uno dei pochi per cui valga la pena di combattere e morire. Ma va difesa con le unghie e con i denti e con la onestà intellettuale ed il coraggio dei liberi. Una volta persa difficilmente la riguadagni, a meno di non versare fiumi di sangue innocente (vedi Seconda Guerra Mondiale). Chi vivrà vedrà, ma sono molto pessimista. Italia mi piace sempre di meno.
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La libertà costa parecchio :il lupo nella foresta fatica a procurarsi il cibo, deve difendere la sua tana ,la sua prole e il suo territorio di caccia dagli altri animali ,é continuamente esposto alle trappole ed ai pericoli,ecco perché la stragrande maggioranza dei lupi ha accettato di trasformarsi in cani ! :Una comoda Cuccia ,al riparo da pericoli e intemperie, la ciotola con croccantini e acqua a portata di grugno, la lattiera dove fare i propri bisognini quando il padrone non é disposto a portarlo in giro al guinzaglio,collare antipulci ,vaccino ,sverminazione e microchip ;tutto questo a buon mercato : “solo ” qualche leccata di mani, uno scodinzolare di coda, una guardia efficace con latrati forti e dissuasivi verso ogni intruso che si avvicina troppo alla casa ed alle greggi !
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Lettiera! Non lattiera!
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Io mi preoccuperei di più del sonoro peto di biden piuttosto che della presunta germofobia di trump.
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Io mi preoccupo (e nemmeno poco) del fatto che da diversi giorni i quotidiani nazionali, sempre più imbarazzanti, continuino a scrivere articoli sul peto di Biden. Giornalismo d’inchiesta?
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Tu non apprezzi il vasto impianto metaforico che si cela dietro all’emissione del retto e forse non comprendi gli usi più eterodossi del linguaggio? Ripassati l’etimologia della parola intellego.
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Ladies and gentlemen…in onore del Presidente Biden ed alla presenza del Principe Carlo e della consorte Camilla ,dall’aria ” LA calunnia é un venticello “!😂😂😂Prrrrr … Oh my God! Signor Presidente si tratta di Rossini e lei mica é Mozart!😂😂😂
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La risposta è ironica o seria?
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Molto seria. Cosi è (se vi pare).
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Peccato che Coluche non sia diventato Presidente della Repubblica Francese e Franco Lechner (alias venticello) sindaco di Roma! Loro si che erano capaci di distinguere le risposte (ironiche o serie )dalle flatulenze! 😂😂😂
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Mah! Come metafora è un po’ terra terra. Il linguaggio consente ben altre sottigliezze… Ma, effettivamente, questo è ciò che passa il convento.
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A tua insaputa che autore sfogliamo stasera? Esopo o Aristofane? O forse è meglio Mastro Rabelais grande estimatore del peto? Ahhahahahhaha
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Trattandosi di una poiana e un cuculo meglio Aristofane ovvio! Non Scrisse forse la commedia “gli uccelli “? 😂
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Nei numerosi (!!) articoli di quotidiani nazionali (uno dei quali sull’argomento ne ha scritti ben tre, che dicevano sempre la stessa cosa!!), peraltro con tracce di copia e incolla che denotano un’unica origine, non ho rinvenuto tracce di quel sottofondo colto richiamato dalla Poiana.
Il riferire insistentemente, quasi “a reti unificate”, il contributo di Biden all’aumento di quei gas serra che sostiene di voler ridurre mi è sembrato, piuttosto, un parlare alla pancia (o, meglio, all’intestino) per sollevare una coltre (gassosa e pure maleodorante), utile a distrarre un pubblico che dubito abbia inteso i riferimenti culturali che sottenderebbero la notizia.
Mentre, con la scusa dei no-vax, già rivelatisi utilissimi per fare risalire il PD nei sondaggi, si sottraggono (in modo preventivo in vista della crisi sociale all’orizzonte?) spazi democratici di manifestazione del dissenso, (per non parlare del disvelamento della pratica, molto più diffusa di quanto si pensi, di “dossieraggio virtuale”…), si dedicano articoli su articoli ad una scorreggia.
A meno che Biden non stesse testando una nuove arma letale…
È bello tornare bambini, tanto più se è così che ci vogliono!
Quindi, saludos a tutti gli uccelli (a proposito: ma la Poiana è maschio o femmina?) svolazzanti in vena di goliardia
🐖💨🌪️💩
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Eccellente analisi su un ordigno (petardo?) di distrazione di massa ! Eccellente la diagnosi sul raptus regressivo infantile che mi ha colto ,mi hai anche fatto arrossire ,sebbene scaturita su istigazione di Una Poiana Urbana (alcune che ho conosciuto io erano delle grandissime poiane femmine e inurbane(abito in provincia) !😂😂😂);chi lo sa? Magari quelle Urbane sono senza sesso come gli angeli? 🤔;
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Non mi sembra un’analisi corretta. Il pd innanzitutto non è risalito nei consensi, ma considerando quelli persi dal centro destra e l’aumento dell’astensionismo, tutto al più ha aumentato il peso specifico percentuale su una platea di votanti piu ridotta. I consensi del pd sono sempre gli stessi, i suoi votanti storici, non ne ha acquisito altri. Non è corretto neanche affermare che a causa dei novax si toglie il dissenso, infatti si può manifestare per qualsiasi cosa, solo i cortei no pass sono destinatari della restrizione. Il pubblico si farebbe distrarre dal peto di biden? Se fosse questa la funzione della notizia, l’avrebbero scoperto solo ora di avere una simile portentosa arma di distrazione di massa? Già da decenni avremmo ascoltato a reti unificate dei peti dei grandi della terra. Il senso del peto di Biden è un’altro.
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Parlo di sondaggi, non di consensi, cioè di voti veri. Quelli del PD, è vero, sono sempre gli stessi, mentre quelli ai “moderati” che guardavano a Meloni & Salvini non è piaciuta l’idea di condividere un percorso (ed eventualmente sottostare) con certi personaggi.
Sinceramente (e con preoccupazione) avrei giurato che a Roma la destra avrebbe stravinto, però poi è cambiato qualcosa. È anche vero che il candidato era quello che era…
A sostegno della mia tesi pongo una domanda: che fine ha fatto la messa fuori legge di Forza Nuova? Dopo le amministrative se ne è parlato per qualche giorno, poi il silenzio.
Meloni ha gridato al complotto però, se la mia tesi è solo un po’ valida, è paradossale che mantenga legami con soggetti che, come in tempi lontani (ma non lontanissimi), potrebbe farsela con il Viminale.
Quanto alla distrazione di massa a tutto gas: sicuramente un tempo avevano più fantasia, pur se ben più macabra. Tutto sommato, meglio le puzze, che almeno fanno ridere.
È un fatto, però, che adesso a Biden la fama di scorreggione, unita al fatto che si appisola, non gliela toglie più nessuno. Infatti, sta mandando in giro Kamala Harris.
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A cosa si riferiscono i sondaggi se non ai consensi? Il peto di Biden non ti dice nulla perché forse non ricordi Putin “il galante” , quando nel 2013 a Palazzo Peterhof mise una coperta sulle spalle della Merkel per non farle sentire freddo.
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Bravo Piero. Sei una Volpe ahahahahahha. Mi sei molto simpatico, se dovessi sceglierti un nick ornitologico, quale sceglieresti? Un piccolo gioco, non adatto a quelli che si prendono troppo sul serio o che guardano dall’alto in basso ai peti ahahhahaa che invece sono riusciti a trovare spazio anche nella Divina Commedia ahahahahha
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Mai chiedere ad un uomo quale Nick name ornitologico sente piú corrispondente alle proprie virtù; la risposta ,dal Condor alla più modesta aquila reale, lo esporebbe irrimediabilmente ad una accusa di millantato credito! 😂😂😂
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Lo esporrebbe! Con due r 😂!
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Oh signuuuurr allora nei paesi ispanici con il mio nick potrei scandalizzare… Ahahhahaha
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Se fai una ricerca su internet, scoprirai che esiste un uomo che di cognome si chiama Falco, a cui è precluso prendere tranquillamente un aereo senza prima dover passare attraverso I raggi x per tranquillizzare che non é un terrorista con un ordigno di oltre 30 cm in mezzo alle gambe! Y😂😂😂
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Ergo qual’è il colmo per un falco? Non poter volare 😂😂😂
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Mi piace tutto questo ma mi piacerebbe di più meno aggressività a volte implicita a volte esplicitata. Io posso essere perfino violento perché ne rispondo . Voi siate misurati o devo provvedere. Grazie amici cari. O.G.
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Puoi stare tranquillo non c’è nessuna aggressività né implicita né esplicita.
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Nessuna aggressività, forse soltanto un piccolo fraintendimento e molta voglia di leggerezza.
Dopo tutto, se nei conflitti si utilizzassero simili armi, avremmo un mondo forse più puzzolente, ma certamente più pacifico. Anche perché il nemico, oltre che dalla puzza, verrebbe annientato dalle risate 🤣🤣🤣.
In ogni caso, tanto per “stare sul pezzo” (ma sarebbe meglio, forse, dire “sul puzzo”) la questione continua incredibilmente a tenere banco sui quotidiani nazionali: si ipotizzano le cause di tanto mefitico gas e si suggeriscono rimedi tratti dalla tradizione popolare.
Peccato che le sensibili narici dei nostri giornalisti non percepiscano altri ben più disgustosi olezzi.
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La cosa si fa sempre più grossa: un tal Leo Zagami, autore, tra l’altro, di un volume su Papa Francesco, pubblica su YouTube un video di più di 2 ORE sull’argomento, con rassegna stampa internazionale e relativi commenti, nei quali declina ogni possibile doppio senso sull’inquietante tematica.
Nel link non il video (che, comunque, si trova facilmente su YouTube), ma la bio di Zagami personaggio davvero singolare e, a suo modo, geniale.
Un neo-situazionista.
https://nostradamus.fandom.com/it/wiki/Leo_Zagami
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La Biden’s fart mi incuriosisce sempre di più.
Il primo quotidiano che ha riportato la notizia (la fonte originaria, da cui è dilagata in tutto il mondo) è il Daily Mail, storico foglio conservatore londinese, che dal 2016 ha avviato una partnership con Il Quotidiano del Popolo, testata ufficiale del Partito Comunista Cinese.
La faccenda mi puzza 🤣
https://it.wikipedia.org/wiki/Daily_Mail
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Pensavo che fosse solo The Sin ad avere una pessima reputazione. A quanto pare, anche il Daily Mail.
https://harkaudio.com/p/intelligence-squared-intelligence-squared/the-trouble-with-this-country-is-the-daily-mail-intelligence-squared
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I sondaggi sono altra cosa dei voti veri.
Quanto al divieto di manifestare, quello che mi aveva colpito è che non riguarda solo le proteste no-vax (che sinceramente non condivido e non capisco) ma tutte le proteste (anche licenziamenti? rincari prezzi del 40%? ecc…).
Il divieto non sembra nascere per evitare assembramenti, ma per tenere lontane le classes dangereuses dai Palazzi. Non mi sembra un bel messaggio. Nei no-vax sta confluendo molta rabbia. Questo divieto potrebbe finire per alimentarla.
A Genova la violenza era stata, in qualche modo, “pre-costruita” dalla costituzione di una zona rossa, con tanto di barriere innalzate e mostrate insistentemente in TV nelle settimane precedenti. Come ad offrire un pretesto al tentativo di abbattimento di cui non si sentiva certo il bisogno. Alla fine (dopo i fatti che tutti ricordano, compresa la morte di Carlo Giuliani) ricordo che si decise di fare entrare alcune “tute bianche” all’interno della zona rossa, risolvendo intelligentemente in termini simbolici una questione che era andata troppo oltre.
https://www.repubblica.it/cronaca/2021/11/12/news/manifestazioni_le_citta_si_blindano_ecco_le_piazze_priobite_dopo_la_direttiva_lamorgese-326128786/
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Bisogna volare più terra terra, il divieto nasce per non dare visibilità al movimento no pass, perché cresce di giorno in giorno, e sanno bene che è il nuovo contenitore del dissenso. Il movimento è una vera e propria “forza speciale”. Quando si addestrano le forze speciali si utilizzano due metodi perché esca appunto la forza speciale. Si porta l’addestrando ai limiti dello sforzo, del limite fisico, che produce la potente forza dell’istinto di sopravvivenza e al contempo se qualcuno molla viene punito tutto il gruppo,. Questa punizione per colpa di qualcuno ingenera un senso di ingiustizia nel gruppo che reagisce al’iingiusta punizione generendo un ulteriore forza, la “giusta forza”, la forza di chi sente di aver subito un’ingiustizia, potentissima anch’essa. Dalla somma di queste forze interiorizzate nasce la forza speciale che caratterizzerà il profilo psicologico dell’operatore nel suo operare appunto. Questo governo, inconsapevolmente, con le sue restrizioni assurde, ingiuste e molto dure, ha fatto proprio questo: habcreato una forza speciale di popolo che molto probabilmente non riuscirà a domare piu. Apprendisti stregoni.
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Il Viminale ha un passato da dimenticare (o da non dimenticare?) e l’attuale ministro non mi sembra un’esperta. Oppure è malconsigliata.
E, d’altra parte penso che – pur se con eccezioni dovute a specifiche caratteristiche e capacità del ministro di turno – spesso si sbaglia a sottovalutare il ruolo degli apparati (soprattutto quelli con un certo tipo di precedenti).
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Un pó il tuo ragionamento mi ha fatto venire in mente l’approccio estremo che, nel film full metal jacket, il sergente addestratore Hartman usa ,come ultima ratio, per ” motivare” la recluta palla di lardo :mobilitare tutte le risorse psico fisiche del gruppo per costringere a fare il salto di qualità individuale(palla di lardo) e di gruppo (l’intera unità di marines) ;nel film di Kubrick il sergente istruttore viene alla fine ucciso dal marine ex palla di lardo !
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I corpi speciali cosi si addestrano, a un primo livello. Privazioni e punizioni percepite come ingiuste mixate ad esperienze che tirano fuori l’istinto di sopravvivenza. Il riferimento a Full Metal Jacket è molto pertinente. Invece la voluta indeterminatezza circa la fine delle restrizioni, è pensata per creare un forma di “tempo sospeso”, che ha la funzione di fiaccare le resistenze, sono tecniche di guerra psicologica. Per calmare le proteste, o grossa parte di esse, al governo basterebbe dichiarare ufficialmente che il pass sarà stolto al più presto possibile e tenuto lo stretto necessario e per tacitare quelle che vengono definite teorie cospirative affermare che il pass è strumento che terminata la epidemia sarà cassato per sempre. Ma questa semplice comunicazione invece non avviene.
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QUESTA NON È UNA PUZZETTA
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/14/siria-il-raid-sbagliato-e-nascosto-cosi-nel-2019-gli-stati-uniti-uccisero-80-civili-donne-e-bambini-linchiesta-del-new-york-times/6392068/
Ma quante cose si scoprono/vengono disvelate questa settimana (da Renzi alla Tasi Force 9, un po’ troppo “sopra le righe”).
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