Moby Prince contro Agip Abruzzo: che strage è stata?


Il libro “Una strana Nebbia” di Federico Zatti (una persona estremamente attendibile), letto con la dovuta attenzione, non lascia adito a dubbi: la strage (la più grave della storia mercantile italiana del dopoguerra) non è stata casuale. Da sempre il mio approccio, quando in Italia si fanno dolosamente brillare esplosivi, è di cercare il movente recondito nei meandri della giungla del potere politico e dei poteri “forti”. Anche quella notte un qualche tipo di esplosivo la fece da padrone?  
L’episodio, oscurissimo, provate a ricordarlo, avviene a poche ore dall’insediamento del Governo denominato Andreotti VII (la collisione è della notte del 10 aprile e il giuramento dell’esecutivo avviene la mattina del 13), dove quale vice presidente del Consiglio e Ministro di Giustizia troviamo Claudio Martelli (sarà sempre lui a quel dicastero quando ci saranno le stragi di Capaci e di Via d’Amelio) e all’Interno, Vincenzo Scotti.
Perché questo ricordo andando a cercare chi contasse per la criminalità già in quel momento? Leggendo banalmente le cronache dell’epoca, ho sempre avuto il forte dubbio che si sia trattato di un avvertimento feroce.  Oggi, a trent’anni di distanza (nessuno ha pagato per le 140 vittime innocentissime che si trovavano a bordo del traghetto che, con traversata notturna, si avviava verso il porto di Olbia) si comincia a mormorare che di attentato si è trattato. Apro il ragionamento con questo post avendo l’intenzione di confidarvi altro. Intanto compratevi il libro e introducetevi all’argomento. Poi nei prossimi giorni verranno le mie insinuazioni.

Oreste Grani