Meritereste una valanga di insulti

Chi sa di me sa che sono astemio. E comunque, lo confermo. Posso, al massimo, bere un quinto di bicchiere di vino solo per gentilezza nei confronti di mia moglie o per alzare, in un gesto di buon augurio, un calice con amici. Quanto scrivo questa notte (l’alba è ancora lontana) pertanto non lo scrivo nei fumi dell’alcool o sotto l’effetto di qualche sostanza stupefacente o qualche farmaco che mi altera il ragionamento. E’ vero che da alcuni mesi mi imbottisco di ormoni femminili ma solo perché ho un tumore che in qualche modo devo contenere nella sua attività mortifera. Questo hanno deciso i medici.
Sto per dare in escandescenze quindi in paradossale piena lucidità. Cos’è tutto questo casino mediatico intorno al reddito di cittadinanza? Non sapevate che il prescelto da Luigi Di Maio e dal Cerchio magico pentastellato dell’epoca, Mimmo Parisi, era una “sola“, un tipo “caro ammazzato” direbbero i vecchi romani de’ Roma, e che i navigator sarebbero stati incapaci (in quanto loro per primi pervenuti ad un ruolo strategico senza essere passati prima per una qualunque forma di reclutamento pensato, selezione, formazione) e che gli scaltri/truffaldini/pezzi di merda/schifosi parassiti avrebbero approfittato per fare raccolta fondi e avvelenare i pozzi?
Ai poveri veri, certificati da documenti incontrovertibili senza i quali, ad esempio, non non non potrebbero avere la Carta Acquisti, dall’inizio della pandemia, non un centesimo in più del 1,333 periodico euro al giorno che gli viene attualmente attribuito, come, inutilmente denuncio, da anni, da questo luogo telematico. E non parlo certo per me che ho amici cari che mi aiutano con donazioni ma per gli ultimi che tali erano quando, cogliendo l’attimo, vi siete piazzati in Parlamento, e tali sono ora (anzi molti molti molti di più) che state per essere liquefatti dall’incapacità del gruppo dei dimaisti rigorosamente non omosessuali (ma come si fa ad arrivare a pensare che si debbano fare dichiarazioni del genere e soprattutto a che fine?) che hanno usurpato il M5S e dagli eventi complessi che si sono delineati all’orizzonte. Pandemia per prima e cambiamento climatico subito a ruota.
Ora si aggiunge l’inflazione galoppante e scandali per corruzione a raffica. Intendo quelli che stanno per scoppiare. Mattarella sembra chiamarsi fuori. E Draghi potrebbe non riuscire a fare quanto onestamente si è prefisso. Stanno per schizzar dal covaccio i conigli e siccome i morti non fan più spavento, ogni tanto, i vivi (anche qualche sopravvissuto al periodo delle mattanze) arrivano perfino a parlare di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e cento altri che sono stati, al momento opportuno, ammazzati. In quanto nemici o come innocenti cittadini che passavano da quelle parti. I conigli si apprestano ad uscire dal covaccio, come ho detto citando Lorenzo Stocchetti, e nell’ora del crepuscolo infingardo, vigliacchi traditori si preparano, nel segreto dell’urna durante l’elezione presidenziale, a stuprare in branco ripugnante quel che resta del’Italia Turrita. Quasi niente. E su questo “quasi”, proveremo, poveri ma non soli, a compiere il miracolo. Mai dimenticando che Mazzini stesso, l’apostolo dei doveri prima dei diritti, arrivò a dire, credendoci:”Amo la libertà e l’amo forse anche più della patria. La patria infatti senza libertà è una prigione“.

Conoscendo Mazzini penso addirittura di essere arrivato a capire che in lui non poteva esistere la libertà senza il Diritto, sorgente prima proprio della Libertà. Qui Mazzini, ancora vivo e presente (ho scritto che sono come ubriaco senza aver ingerito alcool), fa convergere le sue idee con quelle che da secoli alimentano (in realtà in Italia si deve usare un tempo passato perchè nulla accade più su questo terreno) la lotta sociale che, quando si pratica, mira unicamente alle rivendicazioni, pur giuste come ho scritto nelle prime righe del post, dei beni materiali da indirizzare al “popolo minuto”. Il pensiero mazziniano penso che sia chiaro a chi sa qualcosa del Maestro, sostiene che una lotta sociale, combattuta solo per la conquista di beni materiali, non può condurre a un migliore, direi equo, ordinamento sociale. Che la miseria sia estirpata (imbecilli dal balconcino a starnazzare sulla fine della povertà), che il lavoro sia dovere di tutti, così come il rispetto dell’età avanzata e della malattia invalidante, che l’ingegno trovi possibilità di svilupparsi anche tra i poveri, che la sicurezza del domani (questo è il sistema pensionistico) sia beneficio di ognuno, tutto questo (ed altro che non so elencare) è diritto sacro di ogni umana creatura. Non state concedendo niente a nessuno.
Ma che i pregiudizi (e questa è l’attualità del genovese), l’ignoranza, l’ingiustizia, l’odio, l’attaccamento ai beni materiali esasperino le anime e le dividano, impedendo ai figli dell’uomo sulla terra di sentirsi fratelli (come dovrebbe naturalmente essere), di aiutarsi scambievolmente fino al sacrificio di se stessi, tutto questo non è sufficiente per aprire una era nuova all’umana convivenza, anche se gli uomini avranno paradossalmente conseguito formali ordinamenti politici e sociali di assoluta eguaglianza individuale. La Costituzione Italiana certo che ci fa tutti uguali ma la violenza di alcuni impedisce la realizzazione piena di quanto ipotizzato. Se non si pone riparo a questa offesa, prima o poi, ci sarà una risposta terrificante e i protagonisti non saranno quattro scalmanati tifosi di calcio prestati, come truppe d’assalto, allo squadrismo eversore. Per troppi anni, Presidente Draghi, al Fondo Monetario Internazionale o alla Banca Mondiale o alla sua BCE, sono state prese decisioni importanti che avrebbero avuto ripercussioni sulla vita di miliardi di persone ma in realtà, quelle stesse persone oggetto delle decisioni (di cosa ragionavate altrimenti?), cioè la maggioranza deficiente che vive nella impossibilità di leggere e capire il “Financial Times“, non avevano alcun peso nel vostro decidere.
Tecnicamente (scrivo così) si poteva sapere tutto ma materialmente chi lo ha potuto fare? Se qualcuno cercava di capire cosa stava succedendo veniva subito scovato e marchiato con la lettera scarlatta del complottismo e della farneticazione. E quando vi riunivate in modo pubblico pur di allontanare le persone civili che si volevano informare arrivavate a inventare (questa è la farneticazione a cui facevo riferimento in apertura del post) orde di mascheratissimi incappucciati eversori e sfascia vetrine. Ma vi rendete conto che cosa è accaduto a Genova durante il G8 alla Scuola Diaz e come negli anni successivi il terrore sparso in quella occasione ha spento ogni forma di civile manifestazione tanto che si è dovuto attendere l’arrivo di una ragazzina non violenta come Greta per rivedere qualcuno dissentire. Ma sono passati banalmente venti anni. E durante questo ventennio il deficit democratico è cresciuto a dismisura. Come le liquidazioni e la pensione di Gianni De Gennaro o degli eredi di Arnaldo La Barbera. E dei politici che facevano parte della maggioranza berlusconiana che in quel momento guidava l’Italia. Tranne Fini e qualche morto per vecchiaia o onesta malattia tutti gli altri sono ancora in scena nelle Tre Piste del Circo Barnum: centro, destra, sinistra.

Da quando, era il 2001, molta gente per bene e informata sfilava a Genova per denunciare che alcuni si preparavano a concentrare il potere e a distruggere la democrazia, la democrazia è stata distrutta (oltre la metà degli aventi diritto non va a votare in Europa!!!) pur in presenza di grandi illusioni (immaginate il danno di Beppe Grillo quando sceglie Luigi Di Maio quale dissipatore della speranza italiana ed europea?) che avessero presa emotiva sulla gente. Solo in Italia dopo l’orrore della Diaz, 13 milioni di cittadini hanno sperato nel M5S e nello sperare si sono incaprettati. Quando si ricorda e si avvolge il film viene il dubbio che alcuni passaggi (l’omossesualità è altro, caro Di Maio) non siano stati casuali. Nel momento infatti, come si dice, la società italiana sembrava vivere una stagione democratica in cui il pubblico, il popolo, sembrava avere l’opportunità di giocare un ruolo significativo nella formazione della politica nazionale (se penso solo ad Intelligence Colletiva orchestrata da Angelo Tofalo) in quel momento la stagione dei cerchi magici, dei Rocco Casalino, dei Vincenzo Spadafora, delle Giulia Sarti (fate voi l’elenco che li conoscete meglio) ha consegnato la cassa della Repubblica al principio valido in una certa economia che ogni spesa è uguale all’altra. Spese militari, spese per costruire scuole e ospedali o per la vecchiaia dei cittadini probi tutto fa brodo. Si sceglie di spendere in armi o per arricchire quello o quell’altro semplicemente che le altre spese “sociali” presentano seri difetti: il primo e il più pericoloso è che la spesa sociale rischia di redistribuire il reddito. In secondo luogo perché si porta dietro la democraticizzazione dell’economia con la gente che vede scorrere, anche nel proprio orto, rivoli d’acqua. Anzi, la gente arriva capire il vantaggio di un orto e le sue zucchine che la funzione degli F35. Tanto per fare uno stantio esempio ma ancora in essere come spesa obsoleta. La libertà d’impresa è altro che aspettare una schizzo di fango dal cielo quando alla fine voleranno quegli aerei. In poche parole venti anni addietro avevano ragione i cittadini onesti e consapevoli che sfilavano a Genova (non mi scassate con gli incappucciati che erano e sono altro!) ma abbiamo visto come si è deciso di trattarli. Oggi hanno ancora più ragione le mille e mille Greta. Che, per fortuna loro e nostra, si sono fatte furbe e non si fanno imbrigliare dagli incappucciati e dai loro pupari.
Pensavo di dare in escandescenze riempendovi di insulti. Alla fine non ci sono riuscito. Anzi, anche oggi dico cose sensate e memori. E dal momento che mi sono tenuto ad insulti (neanche uno) aggiungo una cosa ultima ma non ultima: ho conosciuto “in azione” (quando davamo la caccia ai terroristi veri) Ansoino Andreassi e so pertanto perché prese le distanze da quel massacro della Diaz che gettò disonore sulla nostra Polizia di Stato. Così come ho conosciuto, bene, il grande poliziotto Rino Monaco. Per cui penso di sapere mezza parola pure sui meriti/demeriti di Gianni De Gennaro.
Oreste Grani/Leo Rugens
punto uno: la valigia è riduttiva,serve il carro merci ma chi paga il noleggio? per Gennaro Monaco DISSENTO vivamente
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Io dissento sul gretismo, dietro a quel fenomeno ci sono gli stessi che si riunivano a Genova. D’altronde il simbolo del fabianesimo, tornato in auge presso certi “complottisti” di oggi, parla chiaro: lupi travestiti da pecore. Cosi come non ci suona bene il nuovo concetto di capitalismo inclusivo che propaganda bergoglio, appunto sponsor ufficiale o ufficioso poco cambia, del council for inclusive capitalism della premiata ditta lynn de rothschild. Saremo bollati con la lettera scarlatta di complottisti per.cercare di capire queste contraddizioni? Cattolici tradizionalisti? Ma quando mai. Antisemiti perché gli scudo rossi sarebbero ebrei? Non ci provassero neanche. Sono queste le trite e ritrite frecce nell’arco della disinformazione in mano ai potentati finanziari.
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Gli insulti a valanga dovrebbero piovere sulla UE, vergognosa nella sua incapacità (o altro?)
https://www.editorialedomani.it/ambiente/buongiorno-glasgow-podcast-cop26-destinazione-cop-clima-yti0c2ud
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Ben 115 minuti, quasi due ore, di puntate da ascoltare. Non tutti hanno comunemente tutto questo tempo di ascoltare, assimilare, rielaborare,, eventualmente ricercare e incrociare per verificare quanto detto. Ci puoi fare una sintesi? Grazie
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