Perché state scegliendo di mantenere la gente nell’ignoranza?

Voci di una variante africana? Perché volete chiamare voci ciò che non può non essere accaduto? Le caratteristiche dell’offensiva scatenata dalla banda di virulenti virus (come possono essere se non “virulenti” dei virus “influenzali”?) è proprio quella di adattarsi, farvi credere di essere messi in difficoltà, evolvere, attaccare asimmetricamente. Ed è la condizione generale del Pianeta che farà la differenza. Sarebbe “il campo di battaglia”, per chi capisce ancora qualcosa. Pensate veramente che aver trascurato/sfruttato, per secoli, l’Africa ora non si ritorcerà contro la vecchia (e sanguinaria) Europa, quasi si trattasse di un boomerang “australiano”, così ben lanciato, da tornare indietro e, “fantozzianamente”, colpire, in piena fronte i cacciatori poco lungimiranti? La ipersensibile borsa di Tokyo in queste ore ha aperto in profondo rosso. Così faranno le altre a scimmiottesca imitazione. E allora?
La pandemia, nella forma COVID 19 ed altre, come si vedrà, è altra cosa che il “su e giù” di kubrickiana memoria immortalato in “Arancia meccanica“. Ma sempre di violenza estrema e di incerto futuro si tratterà. Le aliquote che scendono di qualche punto? Penso che ci vorrà ben altro, ora che si è capito che di mettere in discussione il paradigma culturale del piano di sviluppo strategico finanziario-capitalistico così come era stato pensato prima dello scoppio della Pandemia, non non non se ne parla proprio. Io sono sannita e in quanto tale testardo ma voi siete dei veri ciucci riottosi a qualunque forma di cambiamento paradigmatico reale. Bla bla bla dice quella e non si sbaglia. Perché sentite a me di cambiare rotta e di cessare di far prevalere le strategie atte al controllo sociale, anche attraverso la distrazione, la gradualità delle misure che si ritengono inaccettabili, il differimento facendo credere che ora la cosa appare dolorosa e necessaria ma che dopo sarà tutto felice come prima a voi non passa per l’anticamera del cervello. Draghi o non Draghi. Anzi a vedere le borse sotto gli occhi che si fanno sempre più pronunciate anche per lui e la sua funzione taumaturgica, la fase si fa convulsa.
La gente finirà per ribellarsi (e non gli eversori neri che avete dovuto fino ad ora affrontare) se non la smetterete di trattarla come, sbagliando, alcuni genitori fanno con i bambini. Certo che il mondo è pieno di mediocri, ma se trattate anche quelli che non lo sono come dei poveri deficienti vedrete cosa arriveranno a dire di voi, in Australia, a Melbourne, al 23°Congresso Mondiale di Filosofia che si aprirà, statene certi, Covid o non Covid, il 2 luglio 2023.
Oreste Grani/Leo Rugens
P.S.Con grande piacere prendo atto che a Roma, che sarebbe in Italia, come auspicavo da tempo non sospetto (5 agosto 2013 e successivamente il 18 gennaio 2020), si dovrebbe tenere il 25° (non mi tornano i conti ma questo è un altro discorso) Congresso di Filosofia Mondiale, come potete leggere a seguire. Anche il tema (Pensare oltre le frontiere) mi è caro e spesso anticipato, non solo nel blog.
È ARRIVATO IL TEMPO DEL “POLIDIALOGO”
Quando dico “partire lunghi”, per prefigurare ragionamenti consoni alla complessità contemporanea, intendo cose tipo quelle implicite nel post del 5 agosto 2013 quando i lettori di Leo Rugens era pochi pochi. Da quella data molti filosofi (parlo di riunioni di migliaia di pensatori) si sono incontrati nuovamente a Pechino nel 2018 e in quella sede hanno deciso di vedersi il 2 luglio 2023 (per otto giorni) in Australia al Centro congressi ed esposizioni di Melbourne:“Il Congresso mondiale di filosofia è un incontro globale di filosofi che si tiene ogni cinque anni sotto gli auspici della Federazione internazionale delle società filosofiche (FISP). Organizzati per la prima volta nel 1900, questi eventi si stabilirono saldamente dopo la seconda guerra mondiale. Ogni congresso mondiale è sponsorizzato da una delle società membri in un paese diverso, che si assume la responsabilità dell’organizzazione di quel congresso. Lo scopo di questi eventi è di contribuire allo sviluppo di relazioni professionali tra filosofi di tutti i paesi, promuovere l’educazione filosofica e contribuire all’impatto della conoscenza filosofica sui problemi globali. Il congresso attira in genere 3000-4000 delegati da tutto il mondo.”
Se avete voglia di leggere cosa segnalavo nell’agosto del 2013 capirete perché sono interessato a questa catena di appuntamenti/avvenimenti. Non certo perché mi senta filosofo (a vedere come mi va nella vita quotidiana al massimo posso essere un fesso) ma perché dalla forte presenza di pensatori cinesi (e indiani) in quel di Atene mi dissi che ciò che da anni ipotizzavo era in rapido avvicinamento: l’asse geopolitico si stava definitivamente spostando. Come ritengo sia ormai sotto gli occhi di tutti.
Se date uno sguardo alle date dei Congressi e alle nazioni ospitanti le 24 precedenti edizioni, non solo vi farete una vostra idea ma certamente noterete che l’Italia dal lontano 1958 (12-18 settembre), a Venezia, non ha mai più ospitato una edizione dell’avvenimento. Nel 1911 i filosofi si erano incontrati/scontrati a Bologna e, a prima guerra mondiale consumata, a Napoli nel 1924 (5 – 9 maggio) con il fascismo che si stava strutturando in dittatura. Bisogna poi arrivare al ’58, come ho detto, e poi mai più l’onere/onore di ospitare i pensatori.
Come ormai in molti sapete mi do da fare perché il nostro Paese riprenda un ruolo, almeno nel Mediterraneo. Ruolo e egemonia intellettuale che, in alleanza con altri Paesi europei, non la lascino maglia nera, come, viceversa, ritengo oggi sia. Sto proponendo di immaginare il Congresso Mondiale di Filosofia, nuovamente assegnato all’Italia, da tenersi nel 2028. Puntualizzo: Settembre 2028, a Rimini, nella splendida Villa Des Vergers, da dove, con ritrovata lungimiranza, in sinergia con la capiente e ben organizzata Fiera di Rimini, si possa raccogliere l’appello di inizio millennio, proprio lanciato da Rimini, da Edgar Morin, durante le indimenticate Giornate internazionali di studio del Centro Pio Manzù sulla assoluta necessità di fare massa critica di cervelli capaci di rigenerare il pensiero e l’azione che, “se non si rigenerano, degenerano a cominciare dalla libertà e dalla amica-complice democrazia”.
Anche gli stupidi che mi leggono per denigrarmi (un loro diritto) o cogliermi in fallo (ci provino seci riescono) avranno capito che, senza ormai più timori o tatticismi, sto delineando, stanco di cincischiamenti, un primo aspetto del ruolo strategico da affidare alla nostra Italia, pronta a tornare ad essere colta, intelligente, sensibile e organizzata per partecipare/gestire ciò che potrebbe accadere. E lo può fare proprio rialzando la testa a partire dalla Rimini malatestiana e in special modo dalla villa monumentale di cui ho fatto cenno.
Per rialzare la testa si deve saper partire lunghi con contatti, incontri, confronti che non possono non tenere conto della fragilità in cui versa attualmente la Repubblica.
Il 4 febbraio p.v. presso il Centro Studi Americani sarà premiato il filosofo dell’informatica Luciano Floridi. Ho conosciuto, per mia visionaria volontà Floridi, sin dal finire del 2011 e ho avuto l’onore di averlo relatore e ospite nel Convegno “Lo Stato Intelligente. I finanziamenti europei per l’innovazione e per la sicurezza” di cui avete letto più volte. Uso il blog per ipotizzare proprio Floridi (se ne avrà piacere) motore primo di quanto sento necessario avvenga, da subito, nella residenza strategica Villa Des Vergers. Per pensare al lontano 2028 ma, soprattutto al molto molto più vicino 2 luglio 2023 a Melbourne.
Oreste Grani/Leo Rugens
AL CONGRESSO MONDIALE DI FILOSOFIA DI ATENE, PLATONE PARLA CINESE. È ARRIVATO IL TEMPO DEL “POLIDIALOGO”
Il Corriere della Sera di oggi, 5 agosto 2013, porta, in prima pagina, una lieta sorpresa: una foto, sia pur di pessima qualità, dello splendido affresco di Raffaello Sanzio che va sotto il nome di “Scuola di Atene”.
Nella tanto vituperata Grecia, in questi giorni si tiene il Congresso mondiale di Filosofia. Filosofi da tutto il mondo impegnati a ragionare se “etica e politica sono la stessa cosa”.
Proprio come nelle piazze d’Italia.
Tutto nello stesso post vi sorbettate, con 45 gradi all’ombra, tutto l’articolo del Corriere a firma di Danilo Taino e, peggio ancora, un vero omaggio alla mia amata filosofa matematica Ipazia di Alessandria. Se resistete fino alle ultime parole … il pensiero razionale, ne saprete di più di Raffaello, di geometria, di Vaticano, di filosofia, di squadra, di compasso e di sezione aurea. Ma soprattutto della centralità di Ipazia di Alessandria.
Arriverà il tempo dei filosofi alla guida dei popoli! Tornerà il tempo di Ipazia e del suo amore per la cultura. Tornerà il tempo dei dialoghi sapienti.
Oreste Grani
Orecchie da mercante (e sottolineo “mercante”)
https://www.editorialedomani.it/politica/europa/bruxelles-ignora-la-maggioranza-che-vuole-liberare-i-brevetti-dei-vaccini-qdfhevdx
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Faiser ci fa già sapere che è in grado di produrre un nuovo vaccino adattato alla variante nu in circa tre mesi. Quindi da febbraio punto e a capo, si ricomincia e si copre la popolazione con il vaccino nuovo terminando circa verso i primi mesi dell’estate. L’attività ridotta dei virus stagionali in estate verrà poi spacciata per merito del vaccino. In autunno quindi si ricomincia con la tiritera e in inverno nuova variante terribile.
P. S. Ho scritto faiser mica perché voi pensaste che è l’anagramma di sefira di cui la più alta è keter(corona), ma solo perché sono un ignorante che a volte ci vede nelle parole una burla. Dico bene Oreste?
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Dopo che il.governo giapponese e le autorità scientifiche e sanitarie hanno annunciato nei giorni scorsi che la variante Delta si sta autoestinguendo, ecco materializzarsi con perfetto Kairos un interessante combinato disposto: il crollo della borsa di Tokyo e l’irrompere della nuova “terribile” variante, forse nu, del botswana o sudafricana per chi non riesce a pronunciare bene il nome del primo stato.
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Cuculo tu che sei versata nell’osint prova a digitare sul motere di ricerca pfizer+ chun xiao li
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