Lo statista Giorgetti alimenta il caos? O è semplicemente un grezzo ultrà del Varese Calcio?

Giancarlo Giorgetti, quello che si salvò anni addietro dicendo che capiva poco di contabilità, buona amministrazione e che era poco informato dell’andamento della CREDIEURONORD, attualmente ministro della Repubblica, con delle dichiarazioni a sensazione (rischiamo il blackout!) mostra non solo i suoi limiti ma come in realtà sia male consigliato dal suo “tutor/amico/assistente spirituale” mons. Libero Andreatta. Lascio scritto che potrebbe essere solo un tipo all’Andreatta, tanto è balorda la dichiarazione, ad aver consigliato Giorgetti a sparare una tale ipotesi allarmistica. Se infatti ci dovesse essere lo sconquasso ventilato, direi che tutti, tutti, tutti i personaggi che si sono dati alla politica negli ultimi trent’anni dovrebbero cercare di sparire dall’orizzonte della cosa pubblica e, se salvano le chiappe, dovrebbero provare a non farsi più vedere. Tanto di che campare dovrebbero aver messo da parte qualcosa. Insopportabili questi protagonisti della scena politica che fanno finta di non essere stati loro e i loro boss, per decenni, a rendere l’Italia eventualmente così fragile. Cosa pensava il Giorgetti quando si spacciava per un politico influente, anche confabulando con Luigi Bisignani, che per “consumo di energia” si intendesse solo quella “muscolare”? Oltre a quella che si consuma durante una partita di pallone (tanta) ci sono altre forme di consumo energetico a cominciare da quella di un ferro da stiro quando si scalda. Per vivere, gentile ministro, si consuma energia, o meglio, tutto e tutti scambiano energia. Da molti anni. In realtà da sempre. E se non lo sapeva Giorgetti che bisognava provvedere nella civiltà dei consumi a che non ci si trovasse nella merda, siamo al solito Giorgetti che cerca di salvarsi dicendo che non sapeva che la CREDIEURONORD era pronta a fallire. Dopo aver ingannato i correntisti.

Forse uno che nella vita arriva a fare il ministro per conto di milioni di cittadini dovrebbe sapere che gli uomini sono degli opportunisti entropici (ma forse comincio a trattare materia per pochi e non certo per un ultrà del Varese Calcio o per uno che pensa che Andreatta sia un buon prete) inclini a dissociare il proprio destino da quello della collettività. E che dovrebbe essere compito della politica attivarsi per contemperare l’impulso opportunistico individuale con l’esigenza di salvaguardare quello più lungimirante della sopravvivenza del gruppo o della specie. Dovevo essere io (che ancora aspetto l’elemosina sulla mia Carta Acquisti) che dovevo operare con tutte le mie “energie” per fare in modo che non ci trovassimo sull’orlo del baratro dello spegnimento? Questo Giorgetti non sa che per mantenere in funzione un sistema altamente complesso (connotato da mille e mille sprechi) si deve rifornirlo di energia pregiata per vincere la tendenza al degrado e al disordine? Se così fosse, questo è proprio un cazzone (spero che non sia un reato dare del cazzone ad un ultrà di una squadra di calcio) più che un ministro della Repubblica! Sono io che ho alimentato, per decenni, un sistema disordinato che può essere mantenuto tale solo grazie a un intenso apporto di energia pregiata, nel caso italiano proveniente dall’esterno dei confini, senza adoperarsi per tempo (la previsione è del dirigente politico, dello statista e non degli inetti) a che l’energia venisse ricavata da fonti rinnovabili? Sono io, nella mia marginalità e ininfluenza, che ho ignorato, pur avendo per decenni potere, che la civiltà dei consumi, se lasciata a briglia sciolta, non può essere, dal punto di vista “termodinamico”, altro che l’esaurimento delle risorse energetiche e il conseguente degrado terrestre? Giorgetti è certamente uno dei massimi responsabili (almeno per continuità e incarichi ricoperti) del casino in cui ci troviamo. Evitate cortesemente di fargli fare la parte del forestiero (“Mi non so, mi son foresto. Per me tutto fa brodo!” chicca del Carosello dei bei vecchi tempi andati) che si accorge, a cose fatte, della situazione. L’energia e l’ecologia, da decenni, sono in strettissimo rapporto. Forse lo ignora, preso a fare altro, nonostante le encicliche e le sollecitazioni di Papa Francesco, Liborio Andreatta. A lui penserà il Padre Eterno. A Giorgetti, evidentemente ignorante di tutto, dobbiamo pensare noi. Cioè, pardon, voi.
Oreste Grani/Leo Rugens
Caro Leo il le tue considerazioni odierne sul (ministro?) tifoso Giorgetti mi hanno fatto affiorare in mente il ricordo di una storia raccontataci da un docente universitario su un rampollo della Palermo bene che ,nonostante fosse inadatto e poco incline allo studio ,fu costretto dalla famiglia(stirpe di primari) ,a spintarelle e calci, a diventare medico !; Anche se la madre lo avrebbe voluto vedere col camice di primario, come dice il proverbio “ogni scarrafone é bello a mamma soja”,fortunatamente il padre, sapendo che schiappa avesse per figlio ,pensó di collocarlo in un posto dove non avrebbe recato danni; scartata l’ipotesi del farmacista dove avrebbe potuto prescrivere veleni e fare una strage,pensó bene di sistemarlo come medico sociale nella squadra di calcio della sua città: che danno poteva mai fare armeggiando con la borsa del ghiaccio e lo spray antidolorifico ? Tutto sembrava procedere, partita dopo partita, nel migliore dei modi :un giocatore rimaneva leggermente contuso in un tackle ? Una spruzzata di spray antidolorifico e il problema era risolto;un altro calciatore subiva una leggera distorsione alla caviglia oppure aveva il ginocchio un po gonfio dopo un salto? IL dottore ordinava l’impacco con il ghiaccio et voilà …!senonchê un bel giorno (o cattivo a seconda il punto di vista) il centravanti della squadra , dopo un contrasto tremendo con lo stopper avversario, cadde a terra ,privo di sensi! Allora accorsero sul campo di gioco l’arbitro, i guardalinee, massaggiatori, allenatori ,compagni di gioco per constatare le condizioni del infortunato e ,non riusciendo a capire se il problema fosse dipeso da un colpo alla tempia, da una aritmia oppure da un trauma al basso ventre, chiamarono ,facendolo accorrere dalla panchina, il famoso medico sociale e quando lui vide il ragazzo svenuto e i presenti che chiedevano lumi e istruzioni su come affrontare la situazione ,lui si pose le mani tra i capelli ed esclamó :”Chi minchia mi dummanati a mia! Cà u problema e gravi…ci vulissi un dutturi …purtativillu na u spitali !😂😂😂
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Geraci sei stupendo e la tua lingua non ha uguali. Peccato che devo partire e non ho tempo per scriverti a lungo. Grazie sempre per come mi rallegri.
Oreste Grani
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Gli arbreshe famosi (Gramsci, Mortati, suo nipote Rodotà) d ‘Italia cose buone ne hanno fatto sortire; io ogni tanto tiro fuori qualche mollica di pane!😂😂😂
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