David Rossi è stato ucciso? E se sì, è ora di sapere da chi e perché


Quel che si sente raccontare in relazione all’attività “investigativa” della Commissione Parlamentare d’Inchiesta istituita per fare chiarezza (questo è l’auspicio) sulla fine di David Rossi (MPS) lascia, di ora in ora, sempre più sconcertati. Pochi, in buona fede, avevano dubbi sul fatto che Rossi fosse stato suicidato. Ora a sentire il colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco c’è poco da scherzare. L’odierna criminologia si caratterizza per l’approccio multidisciplinare (ci si potrebbe spingere a definirlo transdiscipinare) allo studio e al trattamento del crimine, interessandosi della molteplicità delle cause suggerendo io, nella mia marginalità, sempre e in modo particolare, lo studio dei moventi e degli effetti associati al crimine. David Rossi poteva essere stato ucciso (il quadro generale ambientale senese alimentava l’ipotesi) e questo i magistrati accorsi sul luogo dell’accadimento non non non potevano non non non saperlo. La posta in gioco (il movente) giustificava infatti un delitto. Le relazioni sociali, economiche, politiche che caratterizzavano il gruppo dirigente di quel luogo di potere e malaffare erano più che sufficienti (e ormai note) per far tacere uno che si preparava a parlare. Chi avesse voluto onestamente avviare un’attività di raccolta dati a partire da dove era “uscito” il Rossi (buttato o buttatosi, Rossi, invece di uscire dalla porta, è uscito dalla finestra) avrebbe fatto tutto meno quello che sentiamo raccontare è stato fatto. Nessuno infatti che avesse voluto attuare quell’attività decisionale che precede la soluzione del problema (questa è un’investigazione) si sarebbe comportato con tanta sbadataggine. Niente attività logiche si riscontrano in ciò che sentiamo raccontare/testimoniare dal colonnello Aglieco. A che scelta perversa risponde il non non non aver mai ascoltato, prima di oggi (cioè otto anni dopo gli avvenimenti!!!!!!) l’ufficiale dei CC che comandava Siena all’epoca dei fatti? Niente, lo ripeto, a leggere i resoconti giornalistici, attività logiche, consequenziali e interdipendenti utili a risolvere il problema investigativo: cosa è accaduto nella stanza da cui è uscito, dalla finestra, Davide Rossi, “prima” del suo volo

I magistrati, coadiuvati da specialisti, avevano il dovere di pervenire alla soluzione dell’enigma tramite analisi, decisioni operative tecniche, tattiche, strategiche, sintesi globale. Ma per poter arrivare alla sintesi ci sono metodologie che non non non si possono ignorare pena alimentare il dubbio di una scelta dolosa finalizzata a non non non trovare la verità. Il magistrato Antonino Nastasi viene considerato nella vita di tutti i giorni un cretino? Non credo. E’ in servizio in Toscana e si interessa di casi delicatissimi. Perché a dare retta all’ufficiale dei carabinieri ignorato scientemente fino ad oggi, il magistrato sembra proprio un pasticcione alle primissime armi. Una successione coordinata di eventi così ben finalizzata a confondere le acque raramente si è vista mettere in atto durante un sopralluogo a cadavere ancora caldo. A pensar male a volte ci si prende. Vediamo se anche questa volta il detto popolare torna utile.

Oreste Grani/Leo Rugens

P.S. Comunque se volete saperne di più digitate David Rossi/Leo Rugens