Cesarano, Debord, situazionisti, entrambi suicidi con un colpo di pistola al cuore

 


E sempre per continuare il dialogo con il lettore Danilo Fabbroni, posto quanto la rete racconta di Giorgio Cesarano, situazionista, e del suo colpo di pistola al cuore (9 maggio 1975). Poi aggiungo, per gli addetti ai lavori, quanto si legge in Wikipedia di Guy Debord, anch’esso situazionista, espulso dall’Italia nel pieno degli anni di piombo come “cattivo maestro istigatore alla violenza”, suicida, pure lui con un colpo di rivoltella al cuore, il 30 novembre 1994. I situazionisti quanto ancora pesano in questo confuso occidente?

Oreste Grani/Leo Rugens 


Giorgio Cesarano 

(Milano, 8 aprile 1928 – Milano, 9 maggio 1975) è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano.

Nato da madre milanese e padre padovano, discendente dai conti amalfitani di Tramonti, inizialmente aderì al fascismo e si arruolò a 15 anni nella Xª Flottiglia MAS: durante questa esperienza rischiò la fucilazione da parte dei partigiani. Terminata la Seconda guerra mondiale mutò orientamento politico, iscrivendosi al Partito Comunista Italiano: iniziò a collaborare con varie testate giornalistiche, tra cui l’Unità. Dal Partito fu poi allontanato nel 1946; lavorò a Bergamo come antiquario, proseguendo a collaborare con alcune riviste: nel 1959 uscì la sua prima opera, una raccolta intitolata L’erba bianca. Frequentò i circoli culturali della Lombardia conoscendo, tra gli altri, Franco Fortini, Giovanni Raboni, Luciano Bianciardi e Giovanni Giudici. Lavorò poi come traduttore dal francese e autore di sceneggiati per la RAI, trasferendosi da Milano a Pieve di Compito (LU), dove ospitò in tumultuosa amicizia Guy Debord e Jacques Camatte, elaborando insieme a Gianni Collu le prime teorie critiche sulla biopolitica; nel 1975, tornato nel capoluogo lombardo, si uccise sparandosi un colpo al cuore.


Guy-Ernest Debord 

(Parigi, 28 dicembre 1931 – Bellevue-la-Montagne, 30 novembre 1994) è stato un filosofo, sociologo, scrittore e cineasta francese, tra i fondatori dell’Internazionale Lettrista e dell’Internazionale Situazionista.

Nasce a Parigi nel 1931 e all’età di quattro anni rimane orfano di padre. Studia a Cannes e all’età di diciotto anni ritorna a Parigi, dove scopre il surrealismo e le avanguardie artistiche e letterarie. Si unisce al gruppo di Isidore Isou. Nel 1952 l’ala radicale del lettrismo si stacca dalle posizioni del suo fondatore Isou, e Debord dà vita all’Internazionale Lettrista.

Nell’aprile del 1957, a Cosio D’Arroscia (IM), Debord partecipa alla fondazione dell’Internazionale Situazionista, che unisce una serie di movimenti artistici europei in una critica radicale della società capitalistica e dell’industria culturale. Gli strumenti individuati per superare l’arte borghese sono quelli della psicogeografia, dell’urbanismo unitario e del détournement.

Nel 1967 scrive il suo saggio più celebre, La società dello spettacolo, che denuncia profeticamente il potere di controllo esercitato dai mezzi di comunicazione di massa e la trasformazione dei lavoratori in consumatori nel sistema economico capitalista.

Tra il 1952 e il 1978 Debord dirige tre lungometraggi e tre cortometraggi; viaggia molto e visita spesso l’Italia, in particolare durante gli anni di piombo, e nel 1977 ne viene espulso con l’accusa di fomentare la violenza.

Muore suicida nel 1994 nella sua casa di Champot-Bas, una località dell’Alta Loira, con un colpo di pistola al cuore.