Fedez e Chiara Ferragni potrebbero morire? Difficile ma possibile

In un libro (l’industria dei sensi) molto ben riuscito, lo studioso di cose complesse Alberto Abruzzese, nel fare prefazione (è una lettera aperta all’amico Sergio Bellucci, autore del volume) ha lasciato scritto: “Lo spettacolo consiste in un apparato antropologico, istintivo prima ancora che si facesse rituale, economico e sociale, caratterizzato da elevatissime doti di fascinazione, rapimento e insieme dono, alle quali, anche scegliendo altra postura intellettuale da quella in tutto organica dello spettatore, è ben difficile sfuggire“.
Una cosa seria e complessa l’industria dello spettacolo. Industria a cui certamente appartengono Fedez e Chiara Ferragni che, nonostante molti molti molti soldi e l’uso sistematico dei prodotti Pantene, non sono riusciti a scampare alla “Grande infezione”. Anzi, pur non augurando loro, ci mancherebbe, di morire (ma di COVID, state tranquilli, non non non si muore, secondo Red Ronnie che, in fin dei conti, è uno di voi, sia pur datato ed ora un tantinello rincoglionito), potrebbero soccombere. Forse uno di loro o entrambi, lasciando così orfani (orfani, ma non poveri) i figli, Leone e Vittoria, tanto usati per fare spettacolo e cinicamente per guadagnare soldi. Temo però che la falce, indaffarata a mietere altri, non li colga, risparmiandoci dei possibili funerali di Stato, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.
Oreste Grani/Leo Rugens
P.S. Da ragazzo coglievo il profumo del Pantene, lozione per i capelli che usava mio padre. Del preparato cosmetico ho avuto un sognante e nostalgico ricordo fino a quando il Circo Barnum non mi ha costretto ad abbinare la bionda Ferragni a quel autorevole marchio nato proprio nel 1947 come Leo. Marchio che, da quando è testimoniato dalla Ferragni, mi è risultato indifferente e non certo acquistabile. Spettacolari risultati della propaganda! Su alcuni, ma non su tutti vista la quotazione di Chiara vostra.
Ricapitolando:
1) sapevamo, grazie al mitico Zuppini, che una pandemia sarebbe arrivata, in un modo o nell’altro. Lo sapevano in molti.
2) nonostante ciò siamo stati colti impreparati. E per qualcuno è stata una cuccagna.
3) non è affatto chiaro come andrà a finire e non vedo segnali positivi. Forse (mah!) l’elezione del Presidente della Repubblica sarà un punto di svolta. Forse. Ma non è detto.
Alla luce di tutto questo, qualcuno sa spiegarmi questa fissazione di Brunetta?
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/12/30/in-europa-lo-smart-working-e-unarma-contro-omicron-la-pubblica-amministrazione-italiana-lo-snobba-mentre-brunetta-rivendica-il-no-parigi-valuta-persino-le-multe/6441003/
Anche alla luce degli aumenti di stipendio dei dirigenti ministeriali…
Mi torna in mente che, tra il 2000 e il 2008, esistevano tre cartografie del territorio del comune di Roma, con tre differenti georeferenziazioni. Una pagata dalla Regione, una dalla Provincia e una dal Comune.
Erano gli anni in cui il Piano Territoriale della Provincia veniva fatto DOPO il Piano Regolatore del Comune, rispetto al quale era sovraordinato. Sostanzialmente, lo recepiva…
Mi tornano anche in mente, del periodo in cui ho avuto a che fare con la Provincia, le quattro pause-bar quotidiane (caffè prima di cominciare, caffè-merendina di mezza mattinata, pausa pranzo, caffè del pomeriggio). Come se ci fosse il richiamo di un muezzin.
Mi domando, tra l’altro, quante siano, complessivamente, le situazioni di abbandono paragonabili a quelle dei piani superiori dell’edificio vicino viale Manzoni, che ospita alcuni uffici della Provincia (due piani) e del Provveditorato agli Studi. Un intero piano (o forse, una parte di un piano?) pieno di cataste di vecchi banchi di scuola e sedie rotte, quaderni e registri buttati a terra in mezzo a cicche di sigarette.
E anche certe carte da parati strappate e bisunte ai Lavori Pubblici a porta Pia.
L’investimento nelle infrastrutture a rete, in certe zone del Paese, è stata, più che altro, una distribuzione di prebende.
E forse è proprio questa la chiave di lettura per interpretare l’idiosincrasia per lo smart working del ministro Brunetta, che temo nulla abbia fatto per fronteggiare i troppi Ercolini di turno….
"Mi piace""Mi piace"
Viaggiano in lamborghini, grazie a tanti deficenti
"Mi piace""Mi piace"