Mettere a punto capacità di avventurarsi strategicamente nell’incerto

L’on. Alessandra Ermellino, tra l’altro membro autorevole della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, con visione strategica, scegliendo le parole opportune, ha messo a punto l’ordine del giorno che ci fa piacere rilanciare nel web a proposito del 25°Congresso Mondiale di Filosofia che, come i nostri lettori sanno, ci sta a cuore e si terrà a Roma nel lontano/vicino 2024. Ermellino, elaborando il documento, compie una scelta strategica. Edgar Morin, che ci auguriamo, a quella data, sia con noi lucido come ancora oggi ci appare, nel suo “La testa ben fatta” a pag. 74 a proposito del concetto di strategia così lascia detto: “La strategia è il viatico “equilibratore”, in quanto media tra la disperazione e l’utopia, adattandosi alla logica complessa della vita. Essa è l’arte di associare le qualità complementari/antagoniste dell’analisi e della sintesi, della semplificazione e della complessificazione, […] è la capacità di avventurarsi strategicamente nell’incerto, nell’ambiguo, nell’aleatorio, ricercando e utilizzando il massimo di certezze, di precisazioni, di informazioni. E’ la virtù che si sviluppa nella lotta permanente e multiforme contro l’illusione e l’errore…“.
Ecco il primo motivo per cui questo marginale e ininfluente blog da sempre prova a tenere legata intelligenza e complessità. Sono concetti omologhi come, nella notte dei tempi, convenimmo con Emanuela Bambara mentre era presa ad elaborare la sua tesi di dottorato “Alle radici della transdisciplinarietà – Edgar Morin e Basarab Nicolescu“. Bambara è stata la prima studiosa di cose complesse che ho capito avesse capito il legame tra intelligence (anche quello dello Stato per intendersi) e complessità, concetti anche per lei “omologhi, quasi sinonimi, ambigui entrambi e semanticamente adattabili, ciascuno contemporaneamente parte e intero dell’altro“. 

Così infatti Bambara, oggi si può dire, all’epoca, fu tra le migliori interpreti del pensiero del genio Morin. Che aveva tra l’altro aggiunto, sempre nel suo “La testa ben fatta” 2000: “Definiremo così l’intelligenza arte strategica, il pensiero arte dialogica e della concezione, la coscienza arte riflessiva, sapendo che il pieno utilizzo di ciascuna arte richiede necessariamente l’uso pieno delle altre“. Bambara, scegliendo questi brani, metteva a fuoco come nelle istituzioni dello Stato stesso (questo è stato sempre la base, finché è durato, del mio legame intellettuale con la filosofa transdisciplinare) l’intelligenza deve precedere il pensiero e la conoscenza in una dialettica circolare non gerarchica. L’intelligenza fonda la conoscenza (cominciamo a capirci dove saremmo dovuti andare a finire quando si metteva mano alle riforme dei “servizi”?), guida l’apprendimento. Ed è nella coscienza di tale processo sempre vivo che consiste la “scienza nuova” del terzo millennio. E brava Bambara, se penso a dove eri arrivata, e prima di chiunque altro. Il crollo delle certezze, la crisi dei fondamenti, negli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra mondiale, avevano alimentato il ripensamento della concezione della razionalità e il proliferare di movimenti irrazionalistici o di critica alla razionalità scientifica. Venti anni addietro scrivendo così cercava spazio intellettuale il mio braccio destro e, in alcuni momenti, anche il sinistro. Prima di tutti, meglio di tutti. 

Il 25° Congresso Mondiale di Filosofia, propone opportunamente Ermellino, nella sede politica dove esercita il mandato che gli elettori le hanno affidato, deve essere un momento di straordinaria intelligenza generatrice. Senza la quale la politica (perché anche di questo, da anni, sto parlando ovunque mostrino di ascoltarmi) non saprà scegliere le azioni strategiche salvifiche. Il ragionamento oggi postato (con i miei notori limiti culturali) è destinato a continuare soprattutto se alcuni amici (e spero che Bambara voglia essere tra questi) sapranno raccogliere ciò che Ermellino, con coraggio e lungimiranza, sta ponendo perfino in sede governativa.
Oreste Grani/Leo Rugens


Ordine del giorno presentato dall’On. ALESSANDRA ERMELLINO

La Camera,

premesso che:

il Congresso Mondiale di Filosofia rappresenta il momento più importante di confronto tra le comunità accademiche e intellettuali che, a cadenza quinquennale, si incontrano in Paesi ogni volta differenti con il fine di consolidare le relazioni professionali, incentivare l’educazione filosofica e fornire un contributo alle sfide poste dal nostro tempo;

ad aprile 2021, a seguito della firma di un Memorandum tra la Sapienza Università di Roma, l’International Federation of Philosophical Societies e la Società Filosofica Italiana, si è ufficialmente avviata l’organizzazione del 25° Congresso Mondiale di Filosofia che si terrà nel 2024 e per la prima volta a Roma, nella sede dell’Università la Sapienza;

come rilevato dai dati relativi alla partecipazione nelle ultime edizioni del Congresso (oltre 4000 iscritti provenienti da 120 paesi ad Atene 2013 e a Pechino 2018), l’attesa a livello internazionale è significativa; 

in previsione della settimana dedicata al Congresso, nel corso del quale saranno approfonditi temi legati alle relazioni interculturali, alle questioni di genere, alle forme di organizzazione politica e alle diseguaglianze sociali, ai temi ambientali e bioetici, ai diritti, all’Agenda ONU 2030 e alle modalità di sviluppo sostenibile, è in programma una fase preparatoria che è utile all’aggregazione di forze intellettuali, scientifiche, accademiche a livello nazionale, a cui si affiancheranno personalità del mondo dell’economia, dell’informazione, delle imprese e delle istituzioni, con il fine unico di creare un condiviso processo di avvicinamento al Congresso;

la capacità di attrazione del Congresso, avvalorata anche dai dati di cui sopra, sarà in grado di offrire al nostro Paese l’opportunità di potenziare la propria presenza accademica e scientifica a livello internazionale e di mettersi al centro di una riflessione globale sulle prospettive culturali, sociali ed economiche del mondo contemporaneo. Il Congresso altresì vedrà una grande partecipazione di studentesse e studenti e di giovani ricercatrici e ricercatori, ai quali sarà riservata un’intera sezione del Congresso; 

il Congresso mondiale della Filosofia è quindi un traguardo fondamentale e atteso per l’Italia, la comunità filosofica internazionale ha riconosciuto il contributo italiano nell’ambito del dibattito filosofico sul “pensare oltre le frontiere”, pertanto da questo si sviluppa l’esigenza del Governo di concorrere alla buona riuscita dell’evento,

impegna il Governo:

a valutare l’opportunità di adottare iniziative nel primo provvedimento utile volte ad inserire il Congresso Mondiale di Filosofia tra gli eventi culturali destinatari di finanziamenti nazionali ed europei, anche attraverso l’istituzione di un apposito fondo, in considerazione del fatto che la manifestazione in premessa è chiamata a rappresentare l’eccellenza culturale del nostro Paese in un appuntamento importante ed innovativo a livello mondiale.