Sono per il permanere di Mattarella al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi

Se non lo avete capito, come esito delle imminenti elezioni presidenziali, sono per lo status quo. Vuol dire Mattarella-Zampetti al Quirinale e Mario Draghi, per tutta la legislatura residua, a Palazzo Chigi. Altri, per i più diversi motivi, spingono perché si cambino le carte in tavola e ci si possa più liberamente dedicare allo sport nazionale: correre dietro alla diligenza con il carico d’oro e assalirla alla prima occasione. Troppo pericoloso, visto il quadro generale interno ed esterno, cambiare i conducenti. Quelli che spingono, viceversa, non vedono l’ora di vedere i banditi all’opera.
Ognuno tiene a qualcosa nella vita: io, ad esempio, vorrei che venisse consegnato alla giustizia e alla storia chi uccise Piersanti Mattarella. Vorrei pertanto che si trovasse modo per, mentre il fratello è ancora Presidente della Repubblica, ecco il Bis, risolvere il quesito intorno a quel delitto che non vorrei che rimanesse, a vita, troppo anomalo. La moglie di Piersanti, cognata di Sergio quindi, ha sempre sostenuto che a sparare a suo marito fu Giusva Fioravanti, dei NAR. Giovanni Falcone (quindi non chiunque) sostenne l’accusa ma il terrorista fu assolto con la vecchia legge per “insufficienza di prove“.

Il nostro attuale presidente, chiamato a testimoniare, “ricordò – dice Enrico Deaglio nel suo Patria 2010-2020 – che suo fratello si era rifiutato di favorire un piccolo istituto di credito di Salemi, probabilmente un terminale di riciclaggio, e che questo fu, secondo lui, il motivo della sua condanna a morte da parte della mafia, lì rappresentata dai cugini Salvo“. Nel famoso processo contro di lui, si stabilì (vuol dire che si raggiunsero prove) che Giulio Andreotti, di cui i Salvo erano grandissimi e determinanti elettori, seppe del delitto, prima e dopo – dice Deaglio ma a me piace sostenerlo con lui – direttamente dai vertici di Cosa Nostra. Siamo al 6 gennaio 1980 e i NAR impazzavano. Credibile quindi lo scambio visti i legami certi dagli avvenimenti dei primi anni Settanta. Non scartando come luogo di osmosi, tra la destra eversiva e le mafie, la rivolta di Reggio Calabria. L’anno prima del delitto Mattarella era stato ucciso Carmine Mino Pecorelli. Da mani mafiose + NAR? Pare proprio di sì. Comunque anche in quel caso fu abilità d’ambiente.
Dicevo che mi piacerebbe che alcuni grovigli bituminosi (e la morte di Piersanti Mattarella e di Mino Pecorelli lo sono) si risolvessero nei prossimi mesi, quasi fossero un dono (la cattura degli assassini del fratello morto fra le sue braccia penso che il Presidente se la meriti) che la vita riservi a Sergio Mattarella, per quanto, rimanendo vigile, sia pure un po’ stanco (ma chi non lo è?), continuerà a fare per la Repubblica e per tanto per la maggioranza di tutti noi. Il mio è un sogno ingenuo? Ingenuo o meno che sia lo faccio in modo ripetuto da alcune notti. Il presidente Mattarella, per chi non lo ricordasse, tra l’altro, pur nato a Palermo, è cresciuto con la vista negli occhi di uno dei più bei golfi nel mondo e al tempo luogo di grandi contraddizioni: Castellammare del Golfo, appunto. E anche questo mare meraviglioso mi sogno.

Suo fratello, fu ucciso perché pensò e volle una Sicilia diversa. L’opera (una Sicilia diversa) se non vengono arrestati gli autori di quel determinante delitto (ed io aggiungo quello di Pecorelli), non può essere neanche avviata. Non a caso la Sicilia è ancora nei guai e chi pensasse che si sono aggiustate le cose capisce poco di mimetismo e strategie criminali. Torno all’incipit del post: sono per lo status quo, così si ha tempo per veder realizzato il mio sogno ricorrente. Il resto aumenterebbe la confusione e i pericoli di destabilizzazione e di nuovi cicli di violenze. Questo penso e questo scrivo.
Oreste Grani/Leo Rugens
Giusva Fioravanti quando si tentó di coinvolgerlo giudiziariamente come killer di P. Mattarella fece questa affermazione criptica :”non intendo essere la vittima sacrificale immolata sull’altare della civile convivenza palermitana”; la vedova del Presidente della Regione assassinato aveva riconosciuto ,nell’identikit mostratole ,Giusva Fioravanti salvo poi ritrattare il riconoscimento! Giusva Fioravanti aveva una forte somiglianza con un altro killer della Mafia, Salvo Madonia ,che insieme a Brusca(su richiesta dei cugini Salvo di Salemi) , anni più tardi, parteciperà all’omicidio del procuratore Rocco Chinnici ! Da una confidenza di un amico del Boss Stefano Bontade mi é stata suggerita che fu la rabbia di Bontade per uno sgarro (affronto) subito a decretarne la morte .Non voglio scendere nei particolari del racconto fattomi e dell’idea che io mi sono fatto su quel omicidio e sulle conseguenze che tale evento ha innestato , nè per pavidità né per omertà sicula ,ma per non subire qualche querela !
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Le quotazioni di Belloni sembra che stiano salendo (pare che sarà il vecchio marpione a proporre il suo nome)
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Buongiorno, oso rispondere a Lei, visualizzando un indirizzo. Via Vittorio Veneto, 121, 00187 Roma RM
Ritengo che le comunicazioni fra i palazzi della “colonia” italiana e quel palazzo sito a quel nr abbiano avuto una grande accelerazione.
Cordialmente Gianni
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Errata corrige :Nino Madonia non Salvo Madonia !
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Buongiorno, Sig. Geraci, la vedova ritratto’!! Ha mai spiegato il perché?
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Ha detto che lo shock poteva averla confusa! Io Credo che Giusva Fioravanti sappia parecchie cose su questo omicidio e sulla “Civile convivenza palermitana”; le parole del terrorista nero devono aver sortito un certo effetto magico dal momento che venne immediatamente sottratto dal faro giudiziario riguardo tale delitto.
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Anche io credo che andrà a finire così. E’ la soluzione più logica e più credibile in questo momento. Ricordiamoci tutti la enorme montagna di debito pubblico, che costringe il MEF a stampare ogni anno nuove emissioni di titoli di Stato per quasi 400 mld euro. Una vera leccornia per gli usurai e deve assolutamente restare così, usurati, il più a lungo possibile. Drogati di coca, acidi e pillole varie ed usurati. In attesa che la generazione dei baby boomers che tiene in piedi la baracca vada in pensione e si tolga dalle scatole. Si, forse il sogno di avere una vera democrazia in Italia ed una superdonna come la Belloni al Quirinale andrà cancellato prestissimo. Peccato però. Stai a vedere che ci toccherà fare contemporaneamente Resistenza e Rivoluzione da vecchi ??
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