Dare vita subito ad una coalizione militare contro Putin

A prescindere dalla NATO e dalle sanzioni “devastanti”.
Come dice il vostro amico Matteo Salvini, senza se e senza ma. In realtà non so cosa dica lui, che, in una stagione, sa dire tutto e il contrario di tutto, ma a mia opinione è ora di dare vita, con modalità creative e tempestive, ad una coalizione politico-militare europea (intendo dire costituita da paesi europei) contro Putin. A prescindere dalla NATO e dalle sanzioni “devastanti”.

L’esercito ucraino e il suo popolo in armi devono sapere che se resistono, strada per strada, finestra alta per finestra alta, bottiglia “molotov” per bottiglia “molotov”, “qualcosa” si sta organizzando per arrivare in loro soccorso. L’esercito ucraino deve sapere che non è solo e non a chiacchiere e sanzioni farlocche, con le borse che, non a caso, brindano “euforiche”.

Si deve promuovere una coalizione, a prescindere dalla NATO, che purtroppo sta mostrando tutta la sua inadeguatezza. Si discutono confini pretesi da Putin? Perché si dovrebbero concedere dei confini sicuri ad un dittatore sanguinario? Di quali confini da difendere parla a sua volta la NATO? La NATO che vogliamo rispettare è quella che sa difendere la bandiera della libertà, ovunque venga issata e coraggiosamente sventolata. A prescindere se un Paese è o meno membro del “club”. Soprattutto se al club non lo hanno fatto “iscrivere”. Se non sa usare le armi (a prescindere da sfumature di forma e regolamento) questa NATO (che costa un patrimonio) che cazzo sa fare? Serve evidentemente per giustificare stipendi maggiorati per ufficiali carrieristi e per “consumare” quantitativi di equipaggiamenti a prescindere da un loro reale utilizzo. Non ne sentivamo il bisogno. 

Oreste Grani/Leo Rugens