La geografia moderna nasce dalla filosofia

Per questo, tra l’altro, sono interessato al 25°Congresso Mondiale di Filosofia che si dovrebbe tenere a Roma nel 2024.
Non c’è niente di più fragile della politica (con i suoi derivati) e, al tempo, non c’è niente di più forte e radicato della geografia. Se non si parte da questo assunto e, come direzione dei servizi segreti/intelligence culturale, non se ne tiene conto elaborando le notizie che si raccolgono come agenzie, si prendono le toppate che, ancora una volta, sono sotto gli occhi di tutti. Nessuno infatti degli addetti ai lavori aveva previsto le scelte estreme di Vladimir il Folle del Cremlino. Quanto dobbiamo ancora ascoltare, perdonare/giustificare lo sconcerto di Romano Prodi, Paolo Scaroni, Lorenzo Tricarico e tanti altri “specialisti” di fronte alle scelte che il “pazzo/lucido” di Mosca ha compiuto e sta compiendo? Ci trattano, intervistati, come se non fossero stati, non solo, per anni, ai vertici della Repubblica, ma senza strumenti, i servizi appunto, per fare previsioni oculate.
Leo, da marginale e ininfluente autodidatta quale si ritiene essere, continua lungo la sua strada da outsider che si è scelto e lascia in rete stimoli che auspica servano per il dopo “toppate”. Perché, sentite a me, esiterà un dopo a quanto sta accadendo e chi era debole in “geografia e storia” dovrà essere posto a riposo. Anche se fosse un giovane “raccomandato” di belle speranze, entrato/a l’altro ieri all’AISE, destinato a non fare un cazzo di niente.
Oreste Grani/Leo Rugens