Renzi e il gas, una storia nata male e finita peggio
In tempi di scarsità del gas, vera o artificiale che sia, con gli italiani che smadonnano in attesa di bollette e di aziende che forse devono spegnere i bruciatori e fermare gli impianti, è giusto ripassare un po’ la storia per comprendere come siamo arrivati a questo punto, ovvero a dipendere così pesantemente dal gas russo. A molti di voi il tutto sarà ben noto, ma è bene ripeterselo, anche perché il Senatore Renzi la sua parte l’ha fatta dando continuità al mondo di Scaroni o della sua abile cugina Margherita Boniver, ovvero a un mondo che da tanto tempo guarda a est e che non ha disdegnato affatto sedersi al tavolo con Putin, Prodi e Berlusconi.
Il prof. Aldo Giannuli è uno studioso con il quale ho avuto modo di condividere un paio di volte la tavola e una volta un palco all’interno della Camera dei Deputati, era il 21 luglio 2017, come vola il tempo.
Ho letto e apprezzato le sue parole, è autore di numerosi saggi, inclusi i silenzi o le “sviste”.
Il professore, va ricordato, fu molto vicino a Casaleggio padre, per quanto oggi sembri davvero lontano, e alquanto oscuro, cosa sia avvenuto in quelle disadorne stanze che ho pure un paio di volte frequentato.
Chi mi ha legato, se così si può dire, al professore Giannuli è l’on. ing. Tofalo Angelo da Salerno, ai tempi deputato ma membro del Copasir, in seguito, nel Governo Conte assurto, per una breve stagione, al ruolo di Sottosegretario alla Difesa.
Il povero Leonardo Maugeri, scomparso prematuramente, ha lasciato un paio di articoli anche sul National Geographic, a ribadire che geografia e intelligence sono un intreccio unico.
Alberto Massari
aldogiannuli.it
Ma perché Renzi non piace agli americani?
20 Giugno 2014
Matteo Renzi non piace agli americani, che non perdono occasione per farlo notare: Obama, nell’incontro, fu freddissimo, limitandosi ad apprezzamenti sull’ “energia” del nostro Presidente del Consiglio (ben più calorosi erano stati i giudizi su Enrico Letta), poi, nel momento peggiore della crisi di Crimea le note del Dipartimento di Stato evitavano ostentatamente di citare l’Italia a differenza di Francia e Germania, poi è venuto lo schiaffo del D-Day e del G7. Insomma, l’ometto non suscita entusiasmi sul Potomac. Capita, ma perché?
In fondo, con il suo inconfondibile stile alla Fonzie, tanto po’ dinoccolato ed un po’ tamarro, non dovrebbe dispiacergli. Ha anche fatto il boy scout! Eppure…
Forse sarà perché gli americani badano anche ad altre cose oltre che il look. Certo, a Renzi non mancano gli amici americani come Michael Ledeen, ma il guaio è che sono della destra repubblicana, colore opposto a quello dell’attuale Amministrazione. Poi, sicuramente gli americani si capivano molto meglio con Enrico Letta e, probabilmente, non gli è piaciuto il modo con cui è stato buttato giù di sella: allo zio Sam non piace che i suoi amici vengano trattati in quel modo.
Ma i motivi più “Pesanti” probabilmente sono altri. Il primo si chiama Eni. Gli americani avrebbero tanto gradito la nomina ad Ad di Leonardo Maugeri, già rappresentante dell’Eni a New York, grande esperto di petrolio, soprattutto loro grande amico e sicuro avversario della politica pro-Mosca di Scaroni. Con lui alla guida dell’ente, l’operazione Southstream sarebbe cosa morta e sepolta. Finalmente! E invece no: Renzi nomina De Scalzi. Insomma, lo zio Sam sogna da anni di togliersi dai piedi il duo Berlusconi-Scaroni, fa quello che può per ammazzare il primo (quelle di Geithner sono lacrime di coccodrillo), aspetta con pazienza la fine del mandato dell’aborrito Scaroni e tu che fai? Nomini al suo posto il suo vice? Vero è che, in queste settimane, l’Eni ha ridotto la sua partecipazione in Southstream dal 50 al 15% in favore di tedeschi e francesi, vero è che il nuovo percorso del gasdotto passa tutto per i Balcani e non fa neppure più il passaggio per il Tarvisio ed è anche vero che Renzi non sa neppure dove stanno i Balcani ed il Tarvisio; ma sa dove sta l’Eni e ci nomina De Scalzi che, per ora, lascia al suo posto Marco Alverà (che è stato quello che ha ordito la trama con i russi) ed accetta che sia comunque la Snam a fare la posa dei tubi del gasdotto. Qui non ci siamo capiti: il problema non è cambiare il percorso di Southstream, ma proprio la cancellazione del progetto. E lo zio Sam si arrabbia.
C’è poi la questione Finmeccanica. C’è chi dice che per far confermare l’amico De Gennaro al suo posto, gli americani abbiano dovuto smuovere Re Giorgio dal Colle, cosa poi smentita dallo stesso Re. E va bene, ma Re Giorgio o non Re Giorgio, resta che l’ometto di Palazzo Chigi ha provato a togliere di mezzo De Gennaro ed anche questo non sta bene.
Poi, come amministratore delegato, ci piazza Moretti, con il quale aveva vecchi legami personali per questioni fiorentine. Il fatto è che Moretti conosceva le ferrovie traversina per traversina, e quindi si dedicherà al ramo trasporti di Finmeccanica (come già sta facendo) ma di armi capisce quanto di dialetto algonkino e questo è un momento in cui gli americani, nel settore armi, hanno bisogno di interlocutori sì obbedienti, ma che capiscano di che si sta parlando. Insomma, anche qui, buca!
Come si sa, Renzi ha importanti legami con Israele e, se non li ha lui, li ha il suo consigliere economico Yoram Gutgeld; questo sarebbe stato un ottimo viatico in altri tempi, ma, negli ultimi anni, Tel Aviv ha dato più dispiaceri che altro all’amico americano: loro sono ostilissimi al Quatar e gli americani hanno bisogno del suo gas per fare un gasdotto alternativo a quello russo (come aveva ben capito Enrico Letta), hanno urgenza di chiudere la partita palestinese e gli israeliani fanno le bizze, ora hanno bisogno di capirsi con l’Iran per mettere un freno all’offensiva di Al Quaeda in Irak senza andare ad impantanarsi di nuovo lì e gli israeliani non apprezzano…
Insomma, neanche da questo versante c’è modo di capirsi con il nuovo Capo del Governo italiano.
Intendiamoci: noi abbiamo sempre apprezzato chi sa dire no agli americani e far valere l’interesse nazionale, ma è una cosa che occorre saper fare e non per fare un favore a terzi. Tutte cose che richiedono cervello lucido e spalle larghe, molto larghe.
Il guaio è che Palazzo Chigi va largo a Renzi, troppo largo.
Comincio a pensare che questo non durerà molto su quella poltrona.
Aldo Giannuli
Aldo Giannuli nel 2014 non inquadrava bene la situazione degli Usa. La politica estera dei democratici di allora incomiciava a cadere in mano ai neocon straussiani e con questa amministrazione il processo è definitivo, questi sono fatti e non opinioni. La politica di quel livello non sono scacchi ma gioco del go. Si può discutere sul motivo facendo ipotesi ma non sul fatto: è stata ceduta in cambio di aiuto politico in altro campo di cui i democratici avevano bisogno? È stata un’abile infiltrazione? Una corrente interna ai dem presa sottogamba che ha preso il sopravvento? La politica estera Usa è passata dalla dottrina Monroe delle eventuali guerre per difendere interessi usa ma rigorosamente non ideologiche, pura real politk, alle dottrine straussiane e huntingtontiane delle “guerre di civiltà”, fortemente ideologiche e a conduzione clanica dinastica, quindi tradimento della cultura del common law alla base dei valori democratici usa, e spesso negative sul piano costi-benefici per gli usa stessi.
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Per sopperire all’eventuale bilancio costi benefici negativo, la dottrina Kagan manda avanti gli europei, come quei titoli della commedia comica trash italiana del tipo “vai avanti tu(a fare la guerra) che a me vien da ridere”.
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Per quanto riguarda Obama, parlerei più di impantanamenti pregressi ereditati, che contenevano in sè l’ideologia della “guerra di civiltò” e dell’impero americano. La tua interpretazione funziona meglio con Clinton. Ma lì c’è il nefasto zampino di Blair e della sua “terza via”, che in italiano si pronuncia “inciucio”.
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Proprio con Clinton i neocon erano tenuti a bada, basta controllare a chi erano assegnate le posizioni dei funzionari, i neocon hanno incominciato ad acquisire nelle amministrazioni dem posizioni sempre più importanti proprio a partire da Obama per motivi di debolezza di quest’ultimo che infatti non è politico dinastico-clanico.
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Ma Obama si è dovuto prendere la Clinton…
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In che senso si è “dovuto” prendere?
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Vediamo se Ho capito bene e riesco a mettervi d’accordo :Obama si é dovuto prendere Hillary Clinton che a sua volta si è dovuta tenere il proprio marito Bill dopo essersi assicurata che una certa Monica Lewinsky non ci avrebbe messo piú bocca 😂😂😂
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Cara Poiana, mi fai tornare in mente questo post di qualche anno fa, che a sua volta mi fa tornare in mente la ritrosia di Israele nel pronunciarsi nella contesa attuale (per via dei suoi legami storici con Russia e Ucraina) cos+ come ul fatto che i negoziati sul nucleare iraniano, a cui partecipano USA e Russia, pare non si arresteranno.
Qui il vecchio post della bella e fascinosa Dionisia, come spunto di riflessione/discussione
https://leorugens.wordpress.com/2016/01/06/chi-e-obama-e-perche-vuole-la-pace-con-liran/
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Visto che vivo felicemente senza tv, ultimamente ho visto una serie interessante di video di Giannuli sulla storia della Nato, di cui conoscevo poco. Se hai voglia, guardali.
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Draghi Mario, oggi in parlamento, cita nel suo discorso Kagan. Questo è un fatto e non una interpretazione.
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