Caro Putin, dagli amici ti guardi Iddio

La testata on line Asianews un paio di giorni fa ha riportato alcune brevi ma illuminanti notizie sullo stato d’animo degli “alleati” di Putin: India, Cina, Kazakhstan; leggete e pensateci su.
INDIA
Delhi ha condannato ieri all’Onu l’uccisione indiscriminata di civili nella cittadina Ucraina di Bucha, chiedendo anche un’indagine indipendente sull’accaduto. Forze russe d’invasione hanno occupato il piccolo centro alle porte di Kiev fino a pochi giorni fa. Dallo scoppio del conflitto è la prima volta che il governo indiano prende posizione; finora non ha mai criticato l’intervento di Mosca.
CINA
Le autorità sanitarie cinesi hanno registrato oggi più di 20mila casi di Covid-19, il numero più alto dallo scoppio della pandemia due anni fa. La situazione più difficile è ancora a Shanghai, dove milioni di abitanti in lockdown devono iniziare un secondo ciclo ravvicinato di test diagnostici.
[La Cina ha bisogno della pace per commerciare i suoi prodotti e Xi ha fatto sapere che se avesse avuto contezza delle intenzioni di Putin circa l’invasione dell’Ucraina, con cavolo lo avrebbe sostenuto. Per me, Xi è inferocito. Nota mia]
INDONESIA
Sei indonesiani su 10 vogliono che il proprio governo si unisca ad altri Paesi della regione per limitare l’influenza della Cina. Il dato emerge da un sondaggio del Lowy Institute, con base in Australia. L’80% degli intervistati ha precisato però che in casi di conflitto tra Pechino e gli Usa l’Indonesia deve rimanere neutrale.
[Paese musulmano immenso, musulmano non comunista. Nota mia]
RUSSIA-UCRAINA
L’agenzia statale informativa russa Ria Novosti ha pubblicato un articolo di Timofej Sergejtsev, “filosofo e metodologo”, con un nuovo piano di “de-nazificazione” dell’Ucraina che prevede il controllo di quasi tutto il territorio, tranne “le provincie occidentali filo-nazionaliste, che non entreranno mai nella Russia, e conviene lasciarle ai cattolici”.
[Cosa è un “metodologo”? Nota mia]
KAZAKISTAN
Il primo vice capo dell’amministrazione del presidente kazako Tokaev, Timur Suleimanov, ha dichiarato alla stampa che il Kazakistan non aiuterà la Russia ad aggirare le sanzioni occidentali. In linea con l’Onu, Nur-Sultan “rispetta l’integrità territoriale dell’Ucraina” e non riconosce l’annessione russa della Crimea ne’ l’indipendenza del Donbass.
[Ma come, Putin è intervenuto manu militari per ristabilire l’ordine e questo è il ringraziamento? Prevedo tempi duri su questo fronte. Nota mia]
Sarà vero che la guerra durerà mesi? Ma se è vero che le forze russe sono schiaccianti rispetto a quelle ucraine perché dovebbero metterci tanto tempo? La Cina non ha riconosciuto né Crimea né Dombass e qualcuno dice che “l’amicizia senza limiti” significa che è l’Occidente che deve decidere il limite (prof.ssa Paola Olla, storica delle relazioni internazionali e insegnante dal 2001 al 2011 presso Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze).
Intanto a Livorno…
Sea Jaguar, l’Eni spiega “Petrolio non da Russia ma dal Kazakistan”
E’ da tre giorni all’ancora davanti alla costa livornese, verso Antignano, la nave cisterna “Sea Jaguar” che ha scaricato greggio per la raffineria Eni nel porto: non si sa se in attesa di nuova destinazione o se potrebbe tornare in porto a scaricare altro greggio di quello che ancora risulta avere a bordo. La nave, come abbiamo scritto ieri, batte bandiera delle Isole Marshall: una di quel bandiere considerate “ombra” sono le quali si iscrivono compagnie di navigazione di tutti i paesi, Russia compresa. Sul carico di greggio, che la nave ha caricato nel porto russo di Novorossjik, nell’est del Mar Nero nella baia di Tsemes, l’Eni tende a precisare che si tratta di prodotto proveniente non dalla Russia ma dal vicino Kazakistan, avendo il gruppo italiano immediatamente sospeso ogni contratto con la Russia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.Come già scritto ieri, la “Sea Jaguar”- circa 190 metri di lunghezza, portata intorno alle 90 mila tonnellate di carico liquido- aveva caricato a Novorossjik, che si apre subito a sud-est del mar D’Azov, non lontano dalla martoriata città ucraina di Mariupol, ancora sotto assedio dall’esercito russo. Fonte Il Telegrafo
Alberto Massari
come si suol dire vi è la legge del menga
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