Zelens’ky e i futuri possibili


In presenza del primo gesto veramente significativo (l’espulsione del personale russo, diplomatici e altro, residente in Italia) da quando è cominciata questa feroce guerra d’aggressione di Putin contro il popolo ucraino dove si ha ormai certezza che sono stati uccisi donne, spesso dopo essere state stuprate, vecchi indifesi, persino bambini (e non da bombe distratte), gentaccia organizzata dentro alla partitocrazia nostrana o a ciò che ne avanza, venduta agli ufficiali pagatori di Putin, ha calato la maschera e si è schierata con Mosca “dissociandosi” dai provvedimenti di espulsione di spie russe.
Infatti gli agenti d’influenza nostrani possono essere solo spaventati da tali scelte perché dopo la cacciata delle spie “ufficiali” potrebbe toccare a loro essere scoperti come dei traditori doppiogiochisti  prezzolati.
Scrivo di gente che comincia a temere che avvenga ciò che mai avrebbero potuto ipotizzare: il popolo ucraino non solo resiste ma, pur pagando un prezzo altissimo, potrebbe ricacciare oltre i confini i russi invasori e, così riuscendo a fare, di fatto, vincere la guerra. Impossibile?
Tra i primi abbiamo suggerito questa ipotesi basandoci su una somma di indizi, prima quasi impercettibili e poi sempre più robusti e confluenti in questo scenario e futuro possibile. Scenario ora perfino ipotizzato dal Pentagono.

Abbiamo elaborato la nostra ipotesi ascoltando decine e decine di corrispondenti e dando valore “pesato” a sfumature descrittive di dinamiche che i giornalisti osservavano direttamente. Fin dove ovviamente potevano arrivare a vedere/ascoltare. Per alcuni giorni abbiamo attribuito ai vari personaggi sul campo un grado di affidabilità e incrociando il loro riferire con le immagini che recuperavano ci siamo fatti una nostra idea. Ora questa idea, a cose avvenute e a tempo trascorso, si è irrobustita: i soldati russi mal reclutati, mal selezionati, mal equipaggiati, malissimo addestrati sono stati sconfitti sul campo dove è stato possibile ingaggiarli. Dal cielo come si è detto ovviamente era altra cosa. Ora che Putin ha scoperto (come spesso accade ai dittatori) che tra il dire e il fare c’era il lassismo e la corruzione dei suoi ufficiali, sta correndo ai ripari e tenterà il tutto per tutto nei prossimi giorni.

Ma il tempo è passato (di questo parlavamo sin dal 27 febbraio 2022) e gli esausti (ma non domi) ucraini potrebbero essere stati raggiunti finalmente da nuovi armamenti e soprattutto potrebbero avere, forti di quanto hanno saputo fare per la Patria e la loro gente, il morale alle stelle.
Se sapremo tutti finalmente apprezzare (è terribile dovermi esprimere in questi termini scrivendo di massacri) quanto è sotto i nostri occhi, per la prima volta l’Europa dei Popoli farà il primo doveroso passo verso quegli Stati Uniti Continentali (centinaia di milioni di cittadini ricchi di tutto a cominciare da millenaria storia) che soli potranno essere capaci di realizzare la risalita dell’asta del pendolo senza dover oscillare a destra e a manca, senza un loro fine ultimo.

Non c’è bisogno di appiattirsi sulle teorie complottistiche di Daniel Estulin per sapere che la massoneria si coniuga anche in forme che di democratico non hanno nulla e che queste super logge, negli anni, hanno favorito la nascita di club paramassonici alla Bilderberg. E che questi circoli hanno delle loro finalità strategiche dove il bene delle genti non c’entra un cazzo di niente. Certo che le notizie che circolano da decenni sulla volontà di mantenere i cittadini allo stadio infantile usando discorsi, argomenti, personaggi quasi fossero delle creature di pochi anni o, peggio, dei poveri deficienti, sono vere. E’ il sangue degli ucraini e i ragionamenti che il loro presidente rivolge al mondo intero stanno facendo la differenza costringendo classe dirigente europea e statunitense a cambiare paradigma.

Zelens’kyj per comunicare usa infatti non solo l’aspetto emotivo come ci si aspetterebbe ma obbliga a riflettere e, nel farlo, stimola il senso critico degli individui che lo ascoltano. Discorso dopo discorso, Zelens’kyj riesce ad indurre un cambio nei comportamenti degli ascoltatori. Così a me sembra. Comunque tutto sta facendo meno che mantenere le platee in uno stato di ignoranza e di mediocrità. Anzi, sta obbligando milioni di persone a guardarsi dentro, dimostrando di conoscere l’animo umano come pochi. Il Presidente degli Ucraini si sta attenendo quanto più è possibile ai fatti e si limita a tenerli insieme con un racconto di cui sembra per ora non perdere il filo.

L’opposto di quello che ha fatto Putin (i suoi ministri e portavoce) che ha raccontato un cumulo di cazzate contraddicendosi ogni giorno e dovendo, fase dopo fase, cambiare i termini della narrazione. Zelens’kyj sta trattando i suoi concittadini (e spesso noi europei) come individui sociali, spingendoli a ragionare, pure in ore terribili, in tono alto, di libertà e di futuro. E riuscire a ragionare di libertà, democrazia, diritti e di futuro sotto le bombe, dovete ametterlo, è per pochi. Direi che Zelens’kyj si è conquistato il rispetto e l’ammirazione di chiunque sia onesto intellettualmente.

Gli altri sono solo servi a libro paga di Putin.
Oreste Grani/Leo Rugens