I ceceni bruciano gli occhi ai vivi? E se fosse vero?

Sento un corrispondente della Rai da Kiev riferire di cittadini ucraini che, scampati all’orrore delle stanze delle torture “date in appalto” dai russi di Putin ai sadici ceceni, raccontano di occhi bruciati ai prigionieri prima delle esecuzioni sommarie.
Vero, falso, autentico?
Dico solo che qualcuno si sta assumendo la responsabilità di tali racconti. Speriamo che siano degenerazioni fantasiose di buon temponi. Temo che sia difficile arrivare a tanto. Intendo da parte dei cronisti. Temo viceversa che questi orchi ceceni esistano realmente e che Putin, chiamandoli a tentare di ribaltare la situazione sul campo, debba un giorno essere lui chiamato a rispondere di queste mostruosità.
Bruciare gli occhi ai nemici da vivi? A chi verrebbe, nella contemporaneità, una tale idea, se non fosse vera? In Israele avevano storto il naso a sentir fare paragoni. Direi che quel che sentiamo raccontare come episodi reali deve farci riflettere tutti. Anche a Tel Aviv. Oggi agli ucraini, domani a chi?

Non so se è vero che i ceceni bruciano gli occhi ai vivi e sgozzano le ragazze dopo averle possedute ma ritengo che sia giusto, mentre pensiamo ad altri umani in balia di tanto orrore, perdere il sonno. La diaspora ucraina (milioni e milioni) ci obbligherà a non girare la testa. Putin ha messo in moto un meccanismo che non darà tregua a milioni di coscienze. Per decenni. Milioni di persone si sono messe al sicuro, ma stanno già covando vendetta. Occhio per occhio, se fosse vero il racconto, sarebbe il caso di pensarlo e attuarlo.
Putin e quel prete perverso temo abbiano ormai evocato la fine del genere umano. Certamente dei sentimenti umani. Per secoli. 


Oreste Grani/Leo Rugens