Forza Ucraina: chi stai affrontando non è l’Armata Rossa ma semplicemente quella Russa!

Nei tratti di mare antistanti Odessa e Mariupol, a quanto si dice, c’è una selva di mine rilasciate, in segreto dagli ucraini nei mesi scorsi, quando ormai avevano capito che i russi avrebbero invaso. I missili russi a media gittata ora partono, al sicuro, dalla Crimea. Così pare.
Ieri mattina 4 droni hanno sorvolato Odessa. Due sono stati abbattuti.
Non erano droni armati ma avevano funzione semplicemente di ricognizione e sondaggio delle reali difese della città.
Le mine numerosissime hanno suggerito ai russi (e la fine dell’incrociatore Mosca ha rafforzato la scelta) di arretrare e portare i natanti a cento-centocinquanta miglia dalla costa. Comunque sembra che abbiano escluso un attacco anfibio con fanteria che sbarca dal mare, attacco sempre cazzuto da attuare realmente. Stando al sicuro in Crimea per i russi si tratta semplicemente di allungare il tiro dei missili. Situazione difficile per l’esercito ucraino se l’armata russa ha deciso di usare prevalentemente l’aviazione sganciando bombe micidiali e mantenendosi fuori tiro.

Senza i cieli, come hanno sempre detto, agli ucraini rimane solo il coraggio e qualche Paese amico. Le armi evolute sono atterrate ma farle arrivare dove servono e si combatte e metterle in posizione, a prescindere dagli addestratori che le accompagnano, è un’altra cosa. Sarebbe importante che in una soluzione “cinematografica”, a Mariupol, alle acciaierie, a rompere l’accerchiamento, arrivasse la “cavalleria ucraina aviotrasportata”. Soluzione che l’esercito ucraino non ha pronta perché non ha i mezzi idonei. Un sogno quindi che, col rompere l’assedio, faccia accadere quello che, a volte (rarissimamente), nell’arte della guerra, può accadere: riuscire a ribaltare la situazione dove si riesce a sbaragliare le forze che assediano e le si mette in fuga.
Sono tra i pochissimi che hanno sostenuto, da 50 giorni, che gli ucraini non avrebbero mollato. So di aver visto “in sogno” ciò che altri non volevano o non potevano pre-vedere.
Ma il mio voler sostenere il popolo ucraino con la preghiera laica e la fede nella forza dell’amore per la libertà potrebbe essere arrivato al capolinea. Se non arrivano infatti subito armi e rinforzi a Mariupol, la battaglia dell’acciaieria sarà vinta dagli orchi. Non la guerra che, come sapete, sono certo sarà vinta dal popolo ucraino.
Ma a Mariupol sarà un bagno di sangue e Putin sembrerà avvantaggiarsene. Che non sia così.
Forza Ucraina!
Oreste Grani/Leo Rugens
L’ha ripubblicato su Leo Rugens.
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