Chi è il genio che sta consigliando Vladimir Putin?

Putin è diventato buono, per cui generosamente, da ordine di non massacrare gli ucraini asserragliati dentro le acciaierie Azovstal?
Difficile.
Più facile che qualcosa che lui sa e noi non sappiamo gli abbia suggerito la mossa. Questo qualcosa potrebbe essere che in realtà per snidare alcune migliaia di eroici combattenti da quel dedalo bunkerizzato chissà quanti giorni ci volevano e a quale prezzo.
Mentre scrivo penso che questo sia il sentiero tortuoso che il pasticcione (come volete chiamare il comandante supremo delle forze armate russe alla luce delle mille toppate che continua ad inanellare?) ha imboccato per ammischiare la situazione specifica in cui ormai si ritrova. Qualche ora addietro ho addirittura lasciato detto nel web che al Cremlino c’è una talpa tanto intelligente e capace di influenzare Putin che comincio a credere che il disastro in cui si è cacciato l’aspirante zar sia opera di un complotto ben ordito.

Una Baia dei Porci alla rovescia (lo sbarco a Cuba di oppositori anti-castristi si basò sulla falsissima informazione che i cubani si sarebbero ribellati) o, lasciatemi fantasticare ancora di più, la vendetta con cui gli inglesi, anni dopo, hanno restituito ai russi il danno a suo tempo fatto dall’assassino e traditore non pentito (così lo definì il Times) noto al mondo come Harold Adrian Russell Kim Philby.

Chi vivrà vedrà se sarà dato un giorno di sapere chi, vicino vicino a Putin gli ha fatto fare questa cazzatona dell’invasione dell’Ucraina. Scavandogli la fossa.

Oreste Grani/Leo Rugens