Da Trepper a Kuščenko, il declino della Terza Roma

Anni di addestramento per fare la zoccola e infilarti nel letto di politici o funzionari statunitensi a Washington e dopo essere stata bruciata finire a fare l’influencer in Russia.

Questa è Anna Vasil’evna Kuščenko alias Anna Chapman che insieme a una decina di altri agenti fu arrestata ed espulsa anni fa; anche lei si merita come Maria Butina l’amara riflessione di David Cornwell alias John Le Carré. In sintesi il grande scrittore rifletteva sul miserevole stato dell’intelligence di Putin che ancora si dava da fare per costruire agenti di questo tipo, come non dargli ragione visto il risultato e non mi riferisco alla tenera Anna ma a tutti quegli agenti che non hanno saputo dire a Putin la verità rispetto all’Ucraina. Maria Butina è oggi deputata alla Duma, così come l’assassino di Litvinenko, e non deve faticare come Anna per campare, forse perché era arrivata a un passo da Trump forse perché di rango superiore.

Pensare che Putin venga dalla stessa scuola, forse non proprio dagli stessi istituti, di Leopold Trepper dà la misura dell’abisso in cui l’intelligence russa è spofondata, ma questo lo sanno tutti, i cinesi per primi. A volte penso che se l’Ucraina combatte per gli USA, la Russia stia combattendo per la Cina, non è un pensiero originale, ma se siamo arrivati a questo punto è chiaro che la decadenza di Mosca sia in pieno svolgimento, altro che Terza e ultima Roma, abbattuta da un piccolo David per giunta.

Quello che il mondo non può ovviamente tollerare è che per le vie intorno al Cremlino inizino a spuntare troppe lanterne rosse, ma forse è troppo tardi e dovremo abituarci a vedere l’orso russo esibirsi nel circo cinese.

A proposito, quello che sanno fare abbastanza bene i servizi russi è uccidere i traditori, glie lo invidio, lo ammetto.

Alberto Massari

Un panzer che spara di nuovo contro i russi non è una bella notizia, a prescindere

Sarebbe morto negli Stati Uniti l’ex ufficiale dell’intelligence russa, il colonnello Alexander Poteyev, l’uomo che avrebbe tradito la bella Anna Chapman, la spia che lavorava a New York per conto di Mosca e che era riuscita ad arrivare molto vicino all’entourage di Barack Obama. Lo riportano alcuni media, tra cui il Daily Mail. Il Cremlino ha detto: “Non ci riguarda, ma era chiaro che fosse un traditore”. E il Foreign Intelligence Service russo (SVR) rifiuta di commentare le notizie di stampa circa il decesso del suo ex dipendente, in una storia che ricorda molto le atmosfere della Guerra Fredda. Poteyev era stato condannato dai russi per aver tradito dieci compagni-spie che lavorano sotto copertura negli Stati Uniti nel 2011 e venne condannato a 25 anni di carcere. Il colonnello aveva supervisionato gli agenti dormienti russi come vice capo del dipartimento “S” dei servizi segreti, e la Chapman e altri nove 007 erano stati catturati in America dopo essere stati messi sotto sorveglianza dall’intelligence degli Stati Uniti per diversi anni. Poi l’arresto e uno scambio degno dell’epoca della Cortina di ferro: in cambio quattro uomini imprigionati in Russia che avevano presumibilmente spiato per MI6 e CIA. Un undicesimo agente era stato arrestato a Cipro, ma poi scomparve. Poteyev era riuscito a fuggire in America poco prima che le autorità degli Stati Uniti annunciassero di essere riusciti a rompere l’anello delle spie. Alla moglie aveva lasciato solo questo messaggio: “Cerca di reagire con freddezza: non sto andando via per un po’, ma per sempre. Non volevo, ma ho dovuto. Inizierò una nuova vita. Cercherò di aiutare i bambini”. La Chapman – che in seguito alla delazione venne arrestata a New York – disse di essere stata incastrata da un agente degli Stati Uniti che conosceva un codice, in possesso solo di due persone di cui una era Poteyev. – See more at: http://www.rainews.it/…/spy-story-traditore-spia-russa…