Nel lontano 1906 il 29 aprile in quel di Acqualagna nasceva Enrico Mattei

Enrico Mattei


Nel web e negli atti redatti a fini di Stato si possono leggere i testi che trovate a seguire.
Dire che sono ore difficili e crea imbarazzo solo a scriverne.
Eppure dopo i plateali errori che ci hanno, per decenni, incaprettati ai poteri forti moscoviti, pare che non stiamo agendo, anche in questa fase caratterizzata da nuovi rapporti, con la dovuta lucidità e lungimiranza. Pare.

Bene fa quindi l’On. Alessandra Ermellino, membro della Commissione  Esteri della Camera, a chiedere massima attenzione e assoluta trasparenza a favore dei cittadini che come è noto non solo sono destinati a pagare le bollette ma le conseguenze degli eventuali passi contrattuali inopportuni.
Nel leggere i testi che Ermellino ha licenziato mi tornano in mente le parole di Milena Gabanelli che ho letto qualche tempo addietro: “L’OCSE dovrebbe prendere nuove iniziative. Più mirate. Per esempio quella di creare un registro unico dei contratti internazionali, rendendo obbligatoria per ogni società la comunicazione di tutti i contratti in corso (pensiamo in particolare di quelli attinenti all’energia e alle materie prime) con i nomi (se ce ne fossero) degli agenti ingaggiati (locali e non) e nel caso malaugurato si venga a sapere, la segnalazione che in un tal Paese si è verificata una richiesta di tangenti“.
Ho scritto malaugurata ipotesi, sicuro del contrario, sempre ricordando che oggi, 29 aprile, è l’anniversario della nascita di Enrico Mattei. Tanto per rimanere in tema e non dimenticare. Mai.

Oreste Grani/Leo Rugens

Energia: Ermellino (Misto), Governo più chiaro su accordo con Algeria

“A livello politico tutto tace sulle dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dalla nipote di Enrico Mattei, sebbene rivelino una trama inedita che precede l’accordo dell’11 aprile tra Eni e Sonatrach per garantire maggiore flessibilità di forniture energetiche dall’Algeria all’Italia”. Cosí scrive in nota la deputata del gruppo Misto, Alessandra Ermellino, membro della commissione Esteri. “In base al racconto di Rosangela Mattei, il nostro Paese non figurerebbe come il diretto promotore dell’accordo bensì come destinatario di una iniziativa partita da Algeri. Sembrerebbe infatti che il ministro dell’energia algerino abbia chiamato il presidente della Fondazione Mattei per mettersi in contatto con il suo omologo italiano, il nostro Cingolani. Il caso – su cui in queste ore sto costruendo una interrogazione parlamentare – è singolare per vari aspetti”, sottolinea Ermellino che spiega: “Al di là dell’incredibile difficoltà comunicativa interministeriale tra Algeri e Roma, che ha appunto richiesto l’intervento di una persona terza come Aroldo Curzi Mattei, è abbastanza inverosimile che anche la finalizzazione della trattativa sia stata possibile grazie al suo intervento”. “Se tutta questa storia fosse confermata – rimarca la deputata – c’è il rischio di una perdita di credibilità per l’Italia e per il Governo, che probabilmente dovrebbe essere più cristallino con il Parlamento – e di conseguenze con i cittadini – rispetto ai suoi viaggi fuori confine alla ricerca di energia. In conclusione scrive la deputata della III commissione: “Da membro del Parlamento e da cittadina pretendo una spiegazione chiara su quanto realmente accaduto, anche per smentire l’indiretta interpretazione della storia, ossia la totale secondarietà dell’Italia in materia energetica e di politica estera. Sarebbe adeguato a mio parere che le commissioni parlamentari competenti in materia richiedessero a stretto giro la convocazione delle figure istituzionali algerine coinvolte, per dare seguito, anche a livello parlamentare e di conseguenza diplomatico, all’accordo siglato sull’aumento del volume di gas”.


CHIEDERÒ AL GOVERNO DI FARE CHIAREZZA SULL’ACCORDO CON L’ALGERIA
Quello che lo scorso 11 aprile è stato siglato da Eni e Sonatrach per garantire maggiore flessibilità di forniture energetiche dall’Algeria all’Italia.

Attraverso una interrogazione parlamentare – che depositerò nelle prossime ore – domanderò al Governo (MiTE e ministero degli Esteri) se è a conoscenza dei dettagli inediti sui momenti che precedono la firma dell’accordo, elementi forniti a mezzo stampa (simile La Verità del 25 aprile) dalla nipote di Enrico Mattei.

In base al racconto di Rosangela Mattei, il nostro Paese non figurerebbe come il diretto promotore dell’accordo bensì come destinatario di una iniziativa partita da Algeri. Sembrerebbe infatti che il ministro dell’energia algerino abbia chiamato il presidente della Fondazione Mattei per mettersi in contatto con il suo omologo italiano, il nostro Cingolani.

Al di là dell’incredibile difficoltà comunicativa interministeriale tra Algeri e Roma, che ha appunto richiesto l’intervento di una persona terza come Aroldo Curzi Mattei, è abbastanza inverosimile che anche la finalizzazione della trattativa sia stata possibile grazie al suo intervento. Se tutta questa storia fosse confermata c’è il rischio di una perdita di credibilità per l’Italia e per il Governo, che probabilmente dovrebbe essere più cristallino con il Parlamento – e di conseguenza con i cittadini – rispetto ai suoi viaggi fuori confine alla ricerca di energia.

Una spiegazione è doverosa, anche per smentire l’indiretta interpretazione della storia, ossia la totale secondarietà dell’Italia in materia energetica e di politica estera.

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Più chiarezza sull’accordo tra #Italia e #Algeria. Da indiscrezioni stampa emerge che non siamo stati i promotori dell’iniziativa. Inaccettabile la secondarietà italiana in materia energetica e di politica estera. Tutto sul mio blog https://bit.ly/3Lt84Vv