Cerchiamo di sapere chi scelse Petrocelli. E’ lui l’uomo di Putin nel M5S

Ora che anche l’ultimo dei dilettanti prestato alla politica ha scoperto che la politica estera è tutto, possiamo cortesemente sapere “chi” nel M5S, a suo tempo, ha individuato, selezionato, elevato a presidente della Commissione Esteri un tipo come Vito Rosario Petrocelli? Perché, sentite a me, ora che il tempo è passato e i danni sono plateali è questo il tema che affiora: chi e con quali criteri meritocratici e di garanzie costituzionali attribuiva nel MoVimento i posti apicali.
Ci sarà pure stato un dirigente (spero autorevole) che, un giorno, avrà detto agli altri parlamentari “è Petrocelli” la persona di fiducia che rappresenterà la politica estera del MoVimento nella delicatissima Commissione Esteri del Senato? Interessante sarebbe quindi oggi sapere “chi” fece il nome del marxista-leninista Petrocelli. Sapendo il nome del proponente, sentite a me, si capirebbero tante tante tante cose del MoVimento. Cose ad oggi ancora un po’ ammantate di mistero.
Petrocelli infatti non aveva mai nascosto (dobbiamo essere onesti in questa ricostruzione) come la pensava. E Petrocelli, sentite a me, la pensava, quando fu elevato ad una posizione tanto delicata per la vita della Repubblica, in modo da rappresentare veramente una minoranza del popolo italiano. Si mette un membro del CARC a guidare la politica estera dell’Italia? Non è il ministro degli esteri ma, comunque, come ancora si vede, il presidente della Commissione non è una briscoletta.
Fermiamoci con santa pazienza su cosa sia questo CARC e, rispettando idee e posizioni politiche, non si deve pensare male quando si fa mente locale a quella scelta?
Oreste Grani/Leo Rugens

Il Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo (fino al 2009 chiamati semplicemente Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo), spesso abbreviato in Partito dei CARC, P.CARC o semplicemente CARC, è un movimento politico extraparlamentare marxista-leninista e maoista italiano.
I CARC nascono con un convegno costitutivo tenutosi a Viareggio il 21 e 22 novembre 1992 a cui partecipano elementi che negli anni settanta avevano fatto parte di gruppi marxisti-leninisti, filocinesi, autonomi e trozkisti. Il primo segretario generale dell’organizzazione eletto è Giuseppe Maj, che nel 1981 era stato indagato per associazione sovversiva, venendo poi prosciolto nel 1986.
Presente soprattutto in Campania e Toscana, negli anni finisce al centro di forti polemiche riguardo ai legami tra il partito e i movimenti sovversivi operanti in Italia. Dopo qualche mese dalla fondazione l’organizzazione si attesta su posizioni antagoniste con lo scopo di avere un ruolo guida nei confronti del proletariato e questa fisionomia risaltava nel documento del 1998 intitolato Progetto di Manifesto Programma del Nuovo Partito Comunista Italiano in cui si richiamavano le radici rivoluzionarie di matrice marxista-leninista. Nel 1999 avviene nella clandestinità la costituzione della commissione preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo) Partito Comunista Italiano, resa pubblica sul periodico La Voce del (nuovo) Partito Comunista, documento in cui si profila un organismo clandestino a governo dell’organizzazione legale. Tale forma di coordinamento attira in seguito le attenzioni del ministero dell’interno che situa i CARC nella galassia dell’eversione di sinistra, contigui a formazioni terroristiche anche se non direttamente implicati in azioni delittuose.
I CARC vengono indeboliti da due scissioni, la prima nel 1997 quando un gruppo di militanti si allontana per fondare il gruppo LineaRossa per la ricostruzione del partito comunista italiano, la seconda due anni dopo e qualche giorno prima dell’omicidio di Massimo D’Antona quando i gruppi di minoranza facenti riferimento a Padova, Foggia e Vicenza vengono accusati dalla maggioranza della segreteria nazionale di «movimentismo e tendenze anarchiche» e di deviazione dalla linea dell’organizzazione.
Il 2001 vede la presentazione della lista Fronte Popolare per la ricostituzione del partito comunista. Secondo il segretario Pietro Vangeli questa operazione doveva servire a mettere insieme le forze in prospettiva della ricostruzione del partito comunista. Alla fine dello stesso anno l’inchiesta a carico di Maj è archiviata.
Dal 2004, in forma diretta o più spesso attraverso indicazioni di voto, i CARC partecipano alle elezioni.
Nel 2009 in seguito alla terza Lotta Ideologica Attiva si trasformano in partito assumendo la denominazione di Partito dei CARC.
Alle elezioni comunali di Napoli del 2011 i CARC sostengono apertamente l’ex magistrato Luigi De Magistris, suscitando non poche polemiche.
Nelle elezioni politiche del 2013 decidono di schierarsi in favore del Movimento 5 Stelle.
Nel terzo congresso nazionale tenuto nell’ottobre del 2012 viene ribadito il socialismo come orizzonte, da conseguire attraverso il sostegno ai movimenti e un «Governo di Blocco Popolare» per contrastare la crisi.
I CARC pubblicano un foglio mensile chiamato Resistenza ed è attiva una casa editrice denominata Rapporti Sociali che pubblica saggi storici, pedagogici e sociali, oltre che biografie e opere dei più importanti interpreti del pensiero marxista-leninista-maoista.
In una inchiesta dell’ottobre del 1999 decine di militanti dei CARC vengono denunciati con l’accusa di essere dei fiancheggiatori delle Brigate Rosse, ma il processo a loro carico si conclude con il non luogo a procedere.
Il 12 febbraio 2007 in occasione dell’arresto di diciannove presunti militanti del Partito Comunista Politico-Militare, che si ispirerebbe alla seconda posizione dell’ala movimentista delle Brigate Rosse, esprimono «sostegno» e «solidarietà» ai «compagni inquisiti».
Il 13 maggio 2008 alla Procura della Repubblica di Bologna è iniziata l’udienza preliminare dell’inchiesta contro dodici militanti dei CARC, dell’Associazione di Solidarietà Proletaria e del (nuovo) Partito Comunista Italiano.
Nel luglio 2009 si verifica a Massa uno scontro fra ronde di destra e di sinistra, episodio che conduce il sindaco della città a vietare le ronde di tutti i tipi con una dichiarazione fortemente polemica nei confronti dell’allora Ministro degli Interni Roberto Maroni.
Il 12 ottobre 2009 il responsabile regionale della Toscana Alessandro Della Malva viene arrestato insieme ad altri militanti dei CARC per la devastazione di un circolo di destra avvenuta il giorno precedente a Pistoia. Il processo a carico di Della Malva e degli altri militanti accusati di devastazione, saccheggio, lesioni e violenza privata inizia nel gennaio 2010 e si conclude con la condanna di cinque esponenti dei CARC a due anni di reclusione.
I CARC sono coinvolti in un altro episodio di violenza a Massa a seguito del quale due suoi militanti sono condannati a sei mesi di reclusione per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale in riferimento agli scontri avvenuti durante una ronda proletaria antifascista.
Nel 2013 i militanti del CARC sono protagonisti di altri episodi giudiziari o di cronaca riportati dalla stampa, ma il 12 febbraio quattro attivisti vengono scagionati dal reato di istigazione a delinquere, diffamazione e violazione della riservatezza per avere attivato il sito web Caccia allo sbirro. Nel mese di aprile su un muro di via Tuscolana a Roma appare una scritta oltraggiosa nei confronti del Papa e un’altra che reclama la fine dell’intromissione della Chiesa nei consultori pubblici, entrambe firmate dai CARC.
Al concerto per il 1º maggio organizzato a Napoli da Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori e Unione Italiana del Lavoro si verificano incidenti addebitati anche ad attivisti CARC.
Durante un presidio operaio nella zona di Pomigliano d’Arco si hanno scontri in cui il CARC è al fianco del comitato di lotta di cassintegrati e licenziati FIAT e centri sociali.
Il CARC, inoltre, nel corso del 2021-22 si avvicina alle posizioni della cosiddetta “Commissione Dupre”, in particolare rispondendo alla chiamata del giurista Ugo Mattei per la fondazione di “Un nuovo CLN”, contro le politiche sanitarie del governo Draghi.
Non so chi lo abbia collocato alla Commissione Esteri. Ciò che so, invece, è da dove proviene e dove è stato eletto, pur essendo nato a Taranto.
Sintetizzando da varie fonti aperte, il collegio Basilicata (Matera-Potenza fino al ’92), è storicamente caratterizzato da un intreccio di rapporti di potere nati attorno al (cocainomane) Emilio Colombo, ma ereditato dalla tradizione massonica propria delle classi dirigenti prefasciste della città, di formazione nittiana e socialriformista, tradottosi in uno “stile” fatto proprio anche dalla Chiesa di Potenza, soprattutto per il ruolo di un personaggio importante come lo storico parroco della Trinità, don Mimì Sabia. e, ovviamente, la Dc potentina attraverso un uomo chiave (quale è stato fino alla morte nel 2008) Vincenzo Marchese, segretario di Colombo per una vita, grande tessitore delle diverse evoluzioni del sistema di potere lucano sino ai rapporti che presiedono al centrosinistra attuale.
Si tratta di un collegio elettorale nel quale è stato candidato Gianni Pittella e privilegiato da uno come Magdi Allam che, il 20 gennaio 2010, in vista delle elezioni regionali in Basilicata, dichiarava a Porta a Porta di volersi candidare alla presidenza della regione in rappresentanza del centro-destra (ma, secondo il Foglio, dalle parti di Berlusconi e Fini qualcuno avrebbe affermato “ci mancava solo l’egiziano!”). Successivamente Magdi Allam ha annunciato la sua candidatura con una lista propria, Io Amo la Lucania, che ha partecipato alle elezioni lucane attestandosi all’8,72%.
Trattandosi di un professionista della disinformazione, non sorprende che Wikipedia riporti notizie inverosimili, per non dire palesemente false, come quella riguardante la moglie italiana di Allam (della quale, comunque, vale la pena notare il cognome)
https://it.wikipedia.org/wiki/Valentina_Colombo
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Insomma, ne cerchi uno e ne trovi un altro
https://www.magdicristianoallam.it/blogs/verita-e-libeta/la-stampa-pubblica-in-prima-pagina-la-foto-di-una-strage-facendo-credere-che-e-un-crimine-di-guerra-dei-russi-mentre-sono-stati-gli-ucraini-i-principali-mezzi-di-comunicazione-di-massa-sono-la-vera-fabbrica-delle-%E2%80%9Cfake-news%E2%80%9D.html
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Sembra più verosimile che la moglie di Allam sia costei, ricercatrice presso l’università Europea di Roma, cioè quella dei Legionari di Cristo (dove insegna anche il leghista Valditara), e collaboratrice dell’agenzia spagnola Zenit, i cui contenuti sono curati dalla Innovative Media Inc., sempre dei soliti Legionari di Cristo.
Pur se originariamente musulmano (?), difficile pensare che abbia due mogli dallo stesso nome e cognome (e, per di più, una potrebbe essere sua figlia!)
https://www.vitaepensiero.it/autore-valentina-colombo-103722.html
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Ucci ucci ucci sento odor di …
http://gnosis.aisi.gov.it/gnosis/Rivista23.nsf/ServNavig/12
In realtà l’odore dell’egiziano era stato da tempo annusato da questo blog.
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Illuminante anche il sito “informazionecorretta” (basta cliccare)
https://www.milanopost.info/2016/04/03/chi-e-la-studiosa-dei-califfi-che-ha-scoperto-la-trama-dei-fratelli-musulmani-in-italia/
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